Molti fan di Nintendo, in tutto il globo, stanno pazientemente aspettando per un nuovo capitolo della saga di Zelda e grazie a questo la macchina delle speculazioni si è attivata. Dopo il successo planetario, che corrisponde al nome di Zelda: Breath of the Wild, vera killer application che ha fatto conoscere ed apprezzare la saga di Link e della principessa Zelda anche a chi di non interessava nulla della storia ambientata ad Hyrule.
Nintendo è sicuramente al lavoro su un nuovo progetto che deve (e sottolineo deve) essere pronto per il lancio della non ancora ufficiale, ma sicuramente in cantiere, Nintendo Switch Pro. Oltre a questo, alcuni indizi ci danno la, quasi, certezza la saga di Zelda riceverà, presto, un remake di un capitolo classico.
Tanti indizi e speculazioni sparsi qua e la
The Legend of Zelda celebra, in questo 2021 appena iniziato, un importante traguardo, ovvero il suo 35° anniversario dalla nascita e se il 2020 ci ha insegnato qualcosa, videoludicamente parlando, è che Nintendo non si fa scappare certe celebrazioni, ma soprattutto determinate occasioni per mungere noi Nintendo fan, sempre molto avvezzi al dannato fattore nostalgia.
I fan di Zelda sono letteralmente impazziti, quando Nintendo fece uscire il remake di The Legend of Zelda: Twilight Princess su Wii U. Il gioco era qualcosa di meraviglioso e il trattamento in HD lo aveva reso una vera e propria gioia per gli occhi, tanto che sembrava un titolo fatto apposta per la più sfortunata console Nintendo di sempre, piuttosto che una remastered.
Oltre a questo sappiamo che il titolo Super Mario 3D All Stars, uscito su Switch, per celebrare i 35 anni dell’idraulico baffuto, è stato un successo davvero clamoroso, visto che, per alcuni, poter rigiocare a titoli classici, come Super Mario 64 è stato davvero un sogno realizzato (non sono d’accordo, ma posso capire).
Mario potrà essere la mascotte di Nintendo, ma Link e Zelda, hanno dato prova, nel 2017, di essere altrettanto amati dal popolo Nintendaro, che ha comprato una console, estremamente coraggiosa e piena di interrogativi, anche solo per giocare a The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Se capitoli originali su Nintendo NES hanno fatto nascere la saga, la terza incarnazione della saga di Zelda su Super Nintendo ha raffinato ulteriormente il gameplay, c’è un titolo che da buona parte della comunità di gamers è considerato uno dei giochi migliori di sempre (se non il migliore di tutti i tempi) ovvero: The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Stai pur certo che se Nintendo facesse un’operazione alla Super Mario 3D All Stars, ma con Ocarina of Time, il successo sarebbe più che immediato.
Non solo la prova l’abbiamo avuta in tempi recenti con tre giochi di Mario riproposti, ma anche con altri titoli come The Legend of Zelda: Link’s Awakening e la serie Pokémon: Let’s Go Pikachu/Eevee i quali altri non sono che dei remake di titoli passati. Quest’ultimi hanno avuto un successo clamoroso e le vendite così massicce, significano solo una cosa: alla gente, questi remake, piacciono e pure molto; ed è un dato di fatto.
Concludo questo preambolo dicendo che la questione di rivedere The Legend of Zelda: Ocarina of Time, è più che un rumour, visto che Nintendo, in Australia ha registrato, nuovamente, il trademark di Ocarina of Time. Sì, hai capito bene registrato, non rinnovato. Il mistero si infittisce.
En Australie aussi pic.twitter.com/gCHJLui9O6
— Kelios (@KeliosFR) July 27, 2020
Come lo vogliamo?
Detto questo, viaggiamo un po’ di fantasia, come lo voglio questo remake? Perché The Legend of Zelda: Ocarina of time non merita una remastered fatta in fretta e furia. Un capitolo così amato e apprezzato ha bisogno di qualcosa fatto totalmente da zero, che accompagni nel 2021 un gioco che ha forgiato legioni di gamer in tutto il mondo.
Graficamente
The Legend of Zelda: Ocarina of Time per Nintendo 3DS ha portato una grafica nettamente migliorata e al passo con i tempi (il titolo uscì nel 2011). Il gioco era bello da vedere, ma alla fine era solo il titolo originale, ma con una veste migliore.
Non vogliamo vedere un porting diretto del gioco per Nintendo 64, come fatto con il disastroso Mario 64, ma bensì una cosa fatta bene, un trattamento a cinque stelle, come questo capitolo Zelda merita. Gli sconfinati prati di Hyrule e le location, ormai diventate iconiche, devono essere una gioia per gli occhi di chi gioca, ma soprattutto per chi si approccia a questo titolo per la prima volta.
I Motion Control
A chi non piacerebbe dare fendenti di spada, simulando il movimento con la propria mano? Una base di partenza potrebbe essere quella di Skyward Sword, capitolo poco giocato dalle masse su Nintendo Wii, ma bisognerà raffinare molto i movimenti.
Tuttavia se Nintendo riuscirà nell’impresa potremmo trovarci fronte ad un modo tutto nuovo di intendere The Legend of Zelda: Ocarina of Time. Un utilizzo che ho apprezzato dei movimenti dei Joy Con Nintendo, è stato in Paper Mario: The Origami King, dove, con gli arti magni, dobbiamo proprio simulare gli strappi e pugni che talvolta dovremo dare. Ecco questo potrebbe essere preso d’esempio.
Gameplay
The Legend of Zelda: Ocarina of Time è una delle più belle ed appassionati avventure che il popolo Nintendaro ha mai avuto la possibilità di affrontare, ma la Master Quest, più difficile e con alcune parti cambiate è migliore.
Se non sai di cosa sto parlando, la Master Quest è una modalità, compresa in Ocarina of Time per 3DS e come disco bonus in The Legend of Zelda: The Wind Waker Limited Edition per Gamecube, la quale ci da la stessa avventura, ma con: aree “specchiate” (ovvero ciò che era a destra adesso e a sinistra e viceversa), più nemici e gli oggetti spostati in altre parti.
Perché sarebbe buona cosa partire da questo invece che dal capitolo originale? Perché l’hanno giocato in meno persone, quindi il fattore sorpresa sarebbe alto anche per tutti quelli che hanno spolpato solo il gioco per Nintendo 64. Oltre a questo sarebbe apprezzabile l’aggiunta di nuove sub-quest, ma soprattutto di nuove aree esplorabili con dungeon inediti da dover affrontare.
Chiedo troppo? Io credo di no!