Destiny 2: I Rinnegati è stato uno dei migliori DLC della saga targata Bungie; nella sua storia affrontiamo gli Infami, una fazione di Eliksni corrotti da oscuri poteri. I Guardiani fanno il loro ingresso nella Città Sognante, eterea patria degli Insonni.
In questa destinazione prende luogo Ultimo Desiderio, incursione che ci vede affrontare Riven dalle Mille Voci, un ahamkara, una specie di drago con incredibili capacità, appartenente al mondo di Destiny. Si tratta di una specie quasi estinta, in possesso di enormi poteri.
Affrontare questo dungeon, in squadra o da soli sarà abbastanza facile, dopo aver impostato una buona build, caldamente consigliate le Cariche di Luce. Ci saranno numerosi scontri a distanza, pertanto avere con noi armi per colpire da lontano sarà una scelta quasi obbligata.
Possedere inoltre la Specifica Corrotti (ottenibile dall’incursione di Destiny 2: I Rinnegati) per le armi fornirà un buff ai danni molto utile, considerando che incontreremo solo Corrotti in questo dungeon. Se non ne foste provvisti, basta seguire la guida per il Muro dei Desideri.
Il Trono Infranto fase 1: Erebus
La prima fase del Trono Infranto si svolge in un dedalo di altari sito nella prima parte del trono mondo di Mara Sov. Avanzando dal punto di spawn, incapperemo in una piattaforma illuminata, gremita di nemici.
Qui, insieme ad un consistente numero di nemici Corrotti, vedremo un nemico boss chiamato “Architetto del Labirinto”. Una volta sconfitto nella pedana centrale comparirà un simbolo, che ci indicherà il prossimo altare da raggiungere nel Trono Infranto.
Ogni altare avrà un simbolo sulla parete che ci dirà la “zona” in cui ci troviamo e un secondo simbolo, luminoso, che ci condurrà al boss successivo. Lo step infatti ci vedrà affrontare i diversi Architetti del Labirinto nelle varie zone, fino al termine dello scontro che ci aprirà una botola per la fase seguente.
Orientarsi nell’oscurità del trono mondo non sarà facile all’inizio, ma seguendo la mappa e trovando dei punti di riferimento, sarà solo questione di abitudine prima di prendere la giusta dimestichezza con l’ambientazione e orientarci con facilità.
Oltre alla folla di nemici che difenderà l’Architetto, saranno presenti numerosi hobgoblin posti in lontananza che colpiranno duramente il team; equipaggiare almeno un fucile di precisione, un arco o un fucile da ricognizione sventerà questa minaccia senza problemi.
Fase 1 in solitaria
Affrontare questo step in solitaria non è particolarmente difficile; una volta equipaggiati di un arma da distanza e una per sfoltire i numerosi nemici, basteranno prudenza e buonsenso ad evitarci una brutta fine. Fardello di Izanagi e Amante del Rischio sono due ottime scelte, insieme a Ghigliottina Cadente per eliminare gli Architetti rapidamente.
Il Trono Infranto fase 2: Discesa
Una volta calati nella botola inizieremo la seconda fase del Trono Infranto; si tratterà di una fase anche qui piuttosto semplice. Un percorso diviso in varie fasi con dei nemici affatto impegnativi. In questa fase avere un paio di armi in grado di infliggere danni a lunga distanza sarà una scelta obbligata.
Non solo fucili di precisione ma anche archi possono darci un vantaggio interessante. Terminata la prima parte, eliminiamo il boss a guardia della seconda stanza e facciamo un piccolo dietrofront per raggiungere un forziere nascosto.
Raccolto il tesoro possiamo cimentarci con la seconda stanza; qui affronteremo diversi hobgoblin schierati sulle navate laterali; qui serviranno armi a lunga gittata per evitare il fuoco incrociato e avanzare tranquillamente.
Superata questa stanza ci troveremo di fronte a delle passerelle molto strette, collegate da pedane rotonde in prossimità delle colonne. L’ostacolo in questa fase saranno gli Orchi Corrotti che spawneranno in diversi momenti; non sarà tanto il danno a rallentarci quanto il fatto che i loro proiettili ci spingeranno facilmente nel baratro.
Se due compagni avranno armi in grado di eliminare rapidamente gli Orchi, il terzo membro può dedicarsi a sbloccare la cassa segreta. Dietro le colonne sulla destra si troverà una sfera che andrà portata alle statue sulla parete opposta a quella da cui siamo entrati.
Raggiunta la porta sulla sinistra che ci porterà al prossimo scontro, il forziere si troverà costeggiando la roccia tenendo la parete sulla sinistra. La cassa infatti si trova sul lato destro della porta per Morgeth, nascosto dietro una curva della parete.
Fase 2 in solitaria
Per affrontare questa fase sarà fondamentale un buon arco o un fucile da ricognizione per eliminare i numerosi nemici a distanza e una combo fucile a pompa-spada sarà ottima per liberarci dei nemici troppo vicini.
Mantenere una posizione di vantaggio da cui far fuoco e sfruttare coperture e punti ciechi ci permetterà di rimanere in vita senza problemi. Durante la fase con gli orchi, essendo soli, è bene pensare subito ad eliminare questi Corrotti e poi eventualmente dedicarsi alla cassa senza più rischi.
Il Trono Infranto fase 3: Vorgeth
Ora stiamo per affrontare il primo vero combattimento del Trono Infranto. Qui le cose si faranno un tantino più complesse a livello di meccaniche, ma nulla di particolare; si tratterà infatti di una dinamica molto da incursione.
La stanza si presenta di forma quadrata, con 4 altari agli angoli e 4 zone mediane rialzate; degli altari parleremo tra poco, ma concentriamoci sulle altre 4 zone, vertici di un immaginario rombo. In questi 4 punti infatti compariranno delle maliarde con scudo elementale da vuoto.
Queste lasceranno una sfera una volta eliminate, un buff con un contatore; bisognerà eliminarle in sequenza, prima dello scadere del tempo. Una volta accumulato un moltiplicatore x4 del suddetto buff, possiamo attivare uno qualunque degli altari agli angoli della stanza. Così facendo lo scudo di Vorgeth cadrà e avremo una fase danno.
Vorgeth si può sconfiggere con le solite opzioni di danno per boss: combinazioni di bolla o radianza e spade, armi ad alto dps a distanza; Anarchia, Xenofagia, lanciarazzi e via dicendo. Potrebbe essere necessario fare più di una fase danno, ma coordinandosi non sarà affatto problematico come step.
Fase 3 in solitaria
Affrontare questo passaggio da soli non è proprio una passeggiata, inutile negarlo. Il primo punto è rimanere in vita; per evitare il wipe infatti sarà necessario puntare su abilità rigenerative, armi e modifiche che ci permettano di rimanere tra i vivi.
Sfruttare il perk dei Re dei Ratti, Scarlatta, modifiche come Luce Protettrice, abilità come Divoramento, Invisibilità o corpo a corpo che generino scudo e/o vita saranno i nostri migliori alleati (anche perché siamo da soli). Usando un’arma energetica da vuoto possiamo scudare le maliarde e infliggerle danno.
Per evitare di doversi fermare troppo in una zona, diventando facile preda del fuoco nemico, una tattica piuttosto affidabile è quella di correre continuamente da un punto all’altro, abbattendo lo scudo elementale delle maliarde e qualche mob.
In questo modo le maliarde riceveranno poco danno per volta, fino a che non saranno in fin di vita. Una volta lasciate one shot, basterà fare un ultimo “giro di giostra” per eliminarle, raccogliere il buff e iniziare la fase danno.
Ovviamente essendo soli, le fasi danno saranno più d’una; colpire il boss da distanza ragionevole facendo attenzione ai nostri scudi ci permetterà di superare la fase senza troppa frustrazione. Ovviamente il 90% del lavoro sta sul trovare una combinazione armi/armature con relativi perk e modifiche ottimale per il nostro stile di gioco.
Il Trono Infranto fase 4: Eleusinia
Terminato questo step del dungeon di Destiny 2 e ricevuto il forziere con relativo loot possiamo avanzare in questa segreta di Destiny 2. Ora affronteremo una zona di passaggio che ci porterà allo scontro finale con Dul Incaru. La prima fase prevede l’attraversamento di una zona gremita di ombre di Schiavi Corrotti che spawneranno all’infinito.
Nulla di che se non fossimo colpiti da un malus, Lentezza, che ci proibisce di scattare ed effettuare doppi salti, lasciandoci a portata di artigli. Amante del Rischio e granate faranno al caso nostro, nel caso in cui raggiungessimo troppi follower.
Anche se si tratta di una fase insignificante, sfruttare il perenne spawn di nemici con pochissima vita, sarà un occasione eccellente per progredire con i vari catalizzatori delle nostre armi esotiche di Destiny 2!
Superata la balconata alla fine del percorso, lasceremo il malus alle nostre spalle e sarà ora di risalire sfruttando 3 ascensori custoditi da un manipolo di nemici. Oltrepassata questa fase di ascesa, costeggiamo la struttura sulla destra, facendo attenzione agli squarci che ci spingeranno felicemente nel vuoto.
Prendendo il giusto tempismo e magari sfruttando la spinta data dal colpo rapido della spada passeremo indenni il percorso, raggiungendo la zona dove fronteggeremo il vero boss del Trono Infranto: Dul Incaru.
Il Trono Infranto fase 5: Dul Incaru
La figlia di Savathun non sarà affatto semplice da abbattere, in quanto avrà ben 3 massicce guardie del corpo in sua difesa. Dul Incaru sarà protetta da uno scudo che la renderà immune ai danni, mentre i 3 possenti Cavalieri ascendenti ci “accoglieranno” nello scontro finale del Trono Infranto.
Lo scontro prevede una dinamica analoga a quella di Vorgeth; il boss del Trono Infranto resterà immune ai nostri colpi finché non abbatteremo i Cavalieri. La sconfitta dei 3 difensori dell’Alveare porterà a creare una sfera ciascuno che come in precedenza, darà un buff con contatore, utile per la fase danno.
Ogni Cavaliere ucciso aumenterà il moltiplicatore, fino a x3, dando modo di infliggere il triplo dei danni se eliminiamo ogni guardia del corpo. Prima che il contatore scada, i Guardiani dovranno salire sulla pedana centrale per purificarsi ed evitare morte certa.
Come se non bastasse abbiamo altre due cose da tenere in considerazione; la megera infatti chiamerà un buon seguito di mob a supporto della sua guarnigione personale e genererà un cristallo ben visibile alle sue spalle.
Questo cristallo andrà distrutto per accedere alla purificazione, ma in compenso farà ritornare in vita i custodi abbattuti in precedenza. La dinamica pertanto sarà: eliminare le guardie del corpo (tutte e 3 possibilmente) mentre puliamo la zona dai nemici comuni.
Raccogliere dunque le tre sfere per iniziare la fase danno, facendo attenzione al contatore e alla presenza dell’eventuale cristallo. In questa fase avere almeno un Amante del Rischio equipaggiata ci sarà utile per liberarci rapidamente dei nemici comuni, lasciando tempo alla squadra di concentrarsi sui resistenti Cavalieri. Inutile dire attenzione ai loro colpi!
Fase 5 in solitaria
Concludere il Trono Infranto da soli non sarà cosa facile; i 3 Cavalieri sono oltremodo resistenti e abbatterli richiederà una certa destrezza. Qui sarà più utile puntare a rimanere in vita che infliggere danni ingenti; Amante del Rischio si rivela un ottimo alleato in questo scontro, ma anche Gruzzolo Arido e un’arma che favorisce la rigenerazione è una combinazione interessante.
L’importante è avere una combinazione di armi ottimale per le varie fasi dello scontro; servirà qualcosa per fronteggiare i 3 grossi Cavalieri, un’arma per pulire rapidamente l’area dai mob e un’altra arma per occuparci di Dul Incaru e il suo cristallo.
Prendiamoci la giusta calma e magari alcuni tentativi per trovare la combinazione ottimale; calma e pazienza saranno fondamentali per superare questo scontro finale. Perdere la concentrazione sarà fatale e vanificherà i nostri tentativi.
I risvolti del Trono Infranto in Destiny 2
L’ultimo colpo di coda di Dul Incaru viene rivelato dopo la sua sconfitta; la maliarda infatti ha usato i poteri del corrotto Riven per dare realtà ad una maledizione simulata da Quria, idra corrotto al servizio di Savathun.
Secondo la maledizione, la Città Sognante sarebbe intrappolata in un loop temporale con un ciclo di tre settimane. Esplorando la terra degli Insonni di Destiny 2: I Rinnegati infatti, noteremo che la corruzione aumenterà di settimana in settimana, per poi ritirarsi al termine della terza, in un ciclo infinito al quale non sembra esserci fine.
Questo stratagemma servirà a Savathun, per poter estrarre tributi in continuazione, sfuggendo all’incessante nutrimento promesso ai Vermi in cambio del loro potere. Il nostro universo è già stato toccato dagli schieramenti di Savathun, come abbiamo avuto modo di vedere su Titano.
Xivu Arath invece ha fatto il suo ingresso “ufficiale” durante la Stagione della Caccia di Destiny 2 con le Endofurie. Entrambe le sorelle, dopo la morte di Oryx stanno preparando il terreno di scontro con i Guardiani da tempo.