Il CEO di Moon Studios, nonché director di Ori and the Blind Forest ed Ori and the Will of the Wisps (QUI un nostro articolo in merito), ha recentemente espresso pareri molto forti in merito a tutti quegli studi di sviluppo che utilizzano pratiche di marketing da lui definite come “vendita di olio di serpente”.
Per chi non avesse colto la definizione tipica dei western, il riferimento si basa sui venditori di fantomatici intrugli dalle proprietà benefiche tendenzialmente infinite, come il Sig. Nigel West Dickens nel primo Red Dead Redemption.
Nel suo lungo post sul sito ResetEra, Thomas Mahler ha attaccato principalmente Peter Molyneux, Sean Murray di Hello Games e CDProjekt Red.
La critica principale si basa sull’utilizzo di “false affermazioni per scatenare hype che altrimenti sarebbe ingiustificato”.
Il CEO di Moon Studios contro i “venditori di olio di serpente”
Il primo della lista è stato Peter Molyneux (sviluppatore, tra le altre cose, della serie Fable): “Tutto ebbe inizio con Molyneux. Era un maestro nell’evitare di parlarti del prodotto, snocciolandoti esclusivamente una serie di motivi per cui avresti dovuto essere eccitato al pensiero di giocarlo. Normalmente sarebbe anche potuto andar bene, finché non compravi il gioco e non c’era nulla di quello che era stato promesso”.
Il secondo obbiettivo dell’invettiva di Mahler è stato Sean Murray di Hello Games: “Persino a pochi giorni dalla pubblicazione di No Man’s Sky, Murray ha continuato ad esaltare una componente multiplayer che non esisteva nemmeno, definendo il suo gioco come un ‘Minecraft nello spazio’ dove potevi fare qualsiasi cosa. La promessa di ‘poter fare tutto’ è un tema comune ai venditori di olio di serpente, perché attrae qualsiasi compratore”.
Ultimi, ma non per importanza, sono stati i ragazzi di CD Projekt RED: “L’intero reparto marketing di CDProjekt ha espresso il meglio di se emulando sia Molyneux che Murray. I giocatori dovevano credere che il gioco sarebbe stato una sorta di ‘GTA sci-fi in prima persona’. Ogni video pubblicato da CDPR è stato accuratamente realizzato per creare un’immagine nella mente degli utenti tanto avvincente quanto falsa. Si sono fermati giusto prima di dire che il titolo avrebbe curato anche il cancro. Ovviamente questa strategia ha portato al sensazionale risultato di 8 milioni di preordini”.
Infine, Mahler non ha scusato nemmeno gli utenti stessi, accusandoli di “fidarsi troppo e perdonare anche di più”, dicendosi deluso dall’incapacità di questi ultimi nel non saper riconoscere degli ovvi meccanismi per generare hype.
Il post al vetriolo si conclude con un monito: “So che il mio thread potrebbe apparire come un modo per gettare m***a su altri sviluppatori; ma il mio intento è gettare m***a sui bugiardi e sulle persone che mentono apertamente. Ecco ho detto la mia, sentivo come un vero e proprio bisogno fisico di farlo, e penso che queste pratiche siano un errore a cui dovremmo fare attenzione perché non ricapiti”.
Parolearole dure quelle del CEO di Moon Studios, forse ingiuste (o forse no), ma che senza dubbio portano a far riflettere…