The Medium nel corso delle ultime settimane sta facendo parlare di se, dopo aver fatto il proprio debutto il 28 gennaio in esclusiva nell’ecosistema Microsoft su Pc e Xbox Series X/S, pubblico e stampa di settore si sono divisi in schieramenti completamente opposti con votazioni e preferenze che vanno dal capolavoro alla sufficienza risicata.
Il producer di Bloober Team ha dichiarato che non sono previste ne espansioni ne dlc per The Medium, anche se il successo riscontrato dal titolo ha fatto pensare al team di sviluppare un nuovo capitolo.
Nel frattempo la software house polacca è alla ricerca di nuovi talenti per un progetto che utilizzerà l’unreal engine 4. Gli sviluppatori di Layers Of Fear, Observer, Blair Witch e The Medium non perdono tempo e si sono messi subito al lavoro su un nuovo progetto, avvolto ancora nell’ombra.
L’avventura della medium Marianne ci catapulta all’interno della next gen di casa Redmond, con un comparto tecnico non mozzafiato ma con una direzione artistica accurata, un gameplay che strizza fortemente l’occhio alle avventure grafiche degli anni 2000 e una colonna sonora diretta in collaborazione con il maestro Akira Yamaoka, il celebre compositore della colonna sonora di Silent Hill.
Si sono spese tante parole in questi giorni, qualcuna vorrei spenderla anche io con un parere personale sul gioco. The Medium è un titolo che si differenza dagli altri, spezza la monotonia di un periodo in cui la poca innovazione e il peso del passato si stanno facendo sentire in modo gravoso all’interno dell’industria videoludica, se potete dategli una possibilità.
La storia di Marianne saprà catturarvi dall’inizio alla fine, la colonna sonora sarà lì vicino a voi ad accompagnarvi all’interno del viaggio, scandendo con pezzi memorabili i punti cruciali dell’avventura.
Il titolo non è privo di imperfezioni ma merita di essere giocato. La realizzazione del mondo degli spiriti visibile grazie ai poteri paranormali della protagonista si ispira alle opere del pittore Beksinski il surrealista polacco, è la parte più riuscita dell’opera, con una renderizzazione dei due piani, reale e spirituale possibili solo grazie agli hardware di nuova generazione.