Il fondatore dello studio Re-Logic, Andrew Spinks, ha dichiarato su Twitter che lo sviluppo del videogioco Terraria su Google Stadia è definitivamente interrotto. Il motivo di questa scelta sta nel fatto che Google abbia inflitto un ban nei suoi confronti senza un motivo valido.
Improvvisamente lo sviluppatore si è ritrovato l’account Google bannato e le conseguenze sono state pesanti.
Gli è stato vietato l’accesso a qualsiasi servizio del motore di ricerca (mail, drive, libreria di giochi e di film e altro). Infatti Spinks scrive sul suo primo tweet che il ban dura per più di tre settimane e che ciò non ha senso dato che non ha violato alcun termine di servizio.
@Google my account has now been disabled for over 3 weeks. I still have no idea why, and after using every resource I have to get this resolved you have done nothing but given me the runaround.
— Redigit🌳 (@Demilogic) February 8, 2021
Terraria e il ponte tagliato con Stadia
In seguito il malcapitato di questa vicenda ha pubblicato un altro tweet in cui dichiara apertamente che la collaborazione con Google Stadia è chiusa data la mancanza di professionalità da parte dei partner.
Questa mossa è un colpo pesante alla società americana dato che attualmente si trova in una condizione di netto svantaggio nei confronti dei competitor Sony, Microsoft e Nintendo. Il futuro del cloud gaming di Google Stadia sembra molto incerto e non sappiamo come si muoverà la società per cercare di recuperare il gap.
I absolutely have not done anything to violate your terms of service, so I can take this no other way than you deciding to burn this bridge. Consider it burned. #Terraria for @GoogleStadia is canceled. My company will no longer support any of your platforms moving forward.
— Redigit🌳 (@Demilogic) February 8, 2021
Ritorniamo al gioco. Il tweet di Spinks parla chiaro e non lascia spazio a eventuali compromessi. Però bisogna considerare anche c’è una gran bella differenza tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto concretamente, infatti possiamo eventualmente interpretare questi messaggi come un semplice sfogo di rabbia e frustrazione.
Per ufficializzare la chiusura di questa collaborazione è necessario che venga pubblicato un comunicato ufficiale da parte di una delle due compagnie.