La casa di produzione, Iceberg Interactive, ci ha gentilmente offerto il suo gioco appena uscito, Inmates. Il titolo è un horror psicologico che metterà a dura prova il pensiero umano e il mondo. Ovviamente è sconsigliato per chi non ama il genere horror. Un piccolo consiglio prima di iniziare la nostra analisi: Inmates è un titolo molto profondo, quindi non fermatevi solo in superficie. Ora iniziamo ad esaminarlo.
Scappiamo da questo incubo?
The most frightening thing about Jonathan’s nightmare is that he may not be dreaming…
Ci troviamo in quello che sembra un sotterraneo, un luogo buio e umido dalle pareti in roccia. Il protagonista è un certo Jonathan. Quest’uomo non sa se si trova in un incubo oppure se effettivamente ciò che lo circonda sia la realtà… e se quindi si trova veramente rinchiuso in quella vecchia prigione abbandonata.
Questa prigione sembrerebbe essere un luogo freddo, isolato dal mondo e abbandonato da tanto tempo, se non fosse per le persone ancora presenti al suo interno. Ritornando al sotterraneo, se alziamo la testa vediamo delle gabbie appese al soffitto e una grande scalinata a chiocciola. L’unica cosa che possiamo fare è salire su per questa scala. Arrivati in cima, abbiamo come un’allucinazione e ci sembrerà di cadere. Jonathan si risveglia poco dopo e la prima cosa che si chiede è: sto sognando oppure è la realtà?
Per andare avanti nella storia dovremo osservare ogni dettaglio, raccogliere tutti gli oggetti che troviamo lungo la strada e risolvere diversi tipi di enigmi. Riusciremo a scappare da questa prigione?
Un fiammifero come luce
Dopo la caduta ci ritroviamo in una delle celle della prigione. Sulla parete accanto al letto troveremo scritto Home Sweet Home, casa dolce casa. Di fianco alla nostra tutte le altre celle meno una sono vuote. L’uomo presente però all’interno di questa non ci degna della minima attenzione.
Il sistema di gioco è molto intuitivo e già dall’inizio non ci sarà difficile capire come proseguire. Lungo la strada però troveremo alcuni enigmi che saremo costretti a risolvere per poter andare avanti. A volte dovremo inserire delle combinazioni, altre volte ancora dovremo posizionare correttamente delle mappe. Ognuno di questi ci porterà sempre più vicino al nostro obiettivo, la libertà.
Molte zone della prigione saranno completamente immerse nel buio e anche per questo sparsi per la mappa troveremo dei fiammiferi. Osservate sempre bene l’ambiente che vi circonda potreste trovarli in posti che non immaginereste mai. Attenti però la luce dei fiammiferi durerà poco, fate in fretta per non consumarli tutti rimanendo senza nei momenti del bisogno.
Ovviamente non saremo soli. La prigione sarà composta da piani e celle con persone. Noi dovremo fare di tutto per non farci scoprire. Questo perché vi è il divieto di uscire dalla cella, almeno secondo quanto dice un biglietto presente nella nostra cella al risveglio. Le guardie però non saranno le sole e alle volte saremo costretti a scappare da degli individui non meglio identificati.
Un’ultima cosa particolare è la presenza di alcuni libri sparsi nella mappa che richiamano diversi argomenti quali: la fisica quantistica, la demonologia, la quarta dimensione. Serviranno a qualcosa?
Un mondo distorto
Siamo quasi arrivati alla conclusione. Questa è la parte più suggestiva della recensione, parliamo infatti del comparto grafico e sonoro. Il sottofondo sonoro si adatta perfettamente alla situazione. A questo lugubre sottofondo musicale si aggiungono anche i rumori dell’ambiente, tipici di una prigione abbandonata: i cigolii, lo scorrimento delle celle che si aprono e così via. Il tutto ci fa immergere completamente nel titolo. Il comparto sonoro infatti sarà anche complice a volte di qualche piccolo spavento che ci prenderemo.
Il sottofondo sonoro è stato perfettamente adattato al titolo tant’è che non si sovrappone in nessuna occasione ai rumori dei nostri movimenti e dell’ambiente che ci circonda.
Le ambientazioni di Inmates invece sono riprodotte molto bene grazie al motore grafico Unreal Engine 4. La poca luce aiuta l’immedesimazione nel protagonista che vaga sperduto per i vari piani della prigione. Lo stato di abbandono del luogo, l’umidità e gli oggetti sparsi strategicamente rendono il tutto molto realistico. Sarà davvero difficile capire se si tratta di un incubo oppure della realtà.
Per concludere di seguito riportiamo i requisiti minimi e consigliati per l’installazione del titolo. Come potete vedere non è necessaria una grande potenza in termini di ram e scheda video. La stessa cosa vale per lo spazio necessario, che è soltanto di 2GB.
Minimi:
-
- Sistema operativo: Windows Vista / 7 / 8 / 10 64 bit (32 bit supportato!)
- Processore: Intel Core 2.6 GHz o equivalente
- Memoria: 4 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA® GeForce® GT470 o ATI HD6950 o equivalente
- DirectX: Versione 11
- Memoria: 2 GB di spazio disponibile
- Scheda audio: DirectX Compatible Audio
Raccomandati:
- OS: Windows Vista / 7 / 8 / 10 64 bit (32 bit non supportato!)
- Processor: Intel Core 2.6 GHz o equivalente
- Memory: 4 GB RAM
- Graphics: NVIDIA® GeForce® GT470 o ATI HD6950 o equivalente
- DirectX: Version 11
- Storage: 2 GB di spazio disponibile
- Sound Card: DirectX Compatible Audio
Siamo arrivati al termine della recensione di Inmates, ora starà a voi continuare. Sarete in grado di svegliarvi dall’incubo o scappare dalla prigione?
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