Gal Gun Returns, per i lettori non giappofili, è l’approdo in occidente di una saga di sparatutto su binari a sfondo ecchi e noi di iCrewPlay non potevamo lasciarci scappare l’occasione di metterci le mani sopra per vedere come questa versione rimasterizzata del primissimo capitolo della serie si comporta sulla nostra Nintendo Switch.
Gal Gun Returns – un po’ spara spara, un po’ dating sim ma forse c’è più fumo che arrosto
Far uscire uno sparatutto su binari nel 2021 è sicuramente un’impresa assai rischiosa, il genere è estremamente poco rappresentato e il problema della ripetitività, vista la pochezza in termini di gameplay puro di azioni eseguibili, è subito dietro l’angolo.
In Gal Gun Returns le azioni eseguibili dal giocatore sono due, utilizzare uno dei due analogici (entrambi svolgono la medesima funzione) per muovere il mirino e premere un tasto per sparare. I movimenti del personaggio all’interno dello scenario sono automatici.
Tutto ciò che Gal Gun richiede al giocatore è di stare attento ai nemici ed essere pronto a sparare non appena saltano fuori. Insomma, un genere che sente il peso degli anni su di sé e che potrebbe far storcere il naso ai gamers più giovani.
I giocatori più rodati come me saranno colti dopo i primissimi minuti di gameplay – e lo specifico perché prima di iniziare a sparare bisogna pupparsi una serie interminabile di dialoghi – da un forte senso di nostalgia, ti spiego subito il perché.
Gal Gun Returns attinge a piene mani dall’epoca d’oro delle sale giochi, proponendo una formula assai simile a quei cabinati con armi annesse in cui potevi impugnare il mitragliatore di turno e crivellare di proiettili gli zombie affamati di gettoni.
Tuttavia, due note dolenti alterano l’esperienza sala giochi e ti riportano di prepotenza ai giorni nostri; la prima è la difficoltà: Gal Gun Returns è facile, troppo facile. Nonostante alcuni punti possono inizialmente – e ai neofiti – creare qualche leggero problemuccio, la difficoltà complessiva è davvero bassa.
La seconda è la mancanza dei controlli di movimento; regalare gettoni alle macchinette era bellissimo perchè ti permetteva di impugnare un’arma e direzionarla contro i nemici per mirare. Gal Gun Returns, nonostante i Joy Con di Nintendo Switch si prestino perfettamente al supporto dei controlli di movimenti, permette di mirare solamente utilizzando gli stick analogici, scelta insolita e deleteria.
Il resto del gameplay tutto sommato funziona, escono i nemici e li crivelli prima che possano “farti del male”. Simple and clean.
A cosa si spara in Gal Gun? Ma soprattutto, cosa si spara?
Per rispondere a queste domande è necessario fare una piccola digressione sulla storia di Gal Gun Returns. Sei uno studente liceale come tanti altri, non hai grande dimestichezza con il genere femminile e le giornate trascorrono in tranquillità.
Un giorno un cupido che deve completare il suo esame finale facendo innamorare il suo umano designato ti scarica erroneamente addosso una serie esagerata di frecce dell’amore che ti rendono il desiderio di tutte le ragazze del circondario per 24 ore. Starà a te non soccombere alla calca di ragazze, salvare la carriera del distrattissimo cupido e conquistare la ragazza dei tuoi sogni.
All’atto pratico, scegliamo la ragazza tra le cinque proposte – ovviamente per qualche ragione non sarà succube della nostra attrazione suprema – e ci facciamo strada sparando a tutte le ragazze che vogliono saltarci addosso per levarcele di torno e conquistare finalmente la nostra amata.
Si, in Gal Gun Returns bisogna sparare a delle nostre coetanee vogliose di uscire con noi.
Qui sorge spontanea la seconda domanda, non spareremo davvero con una pistola vera a quelle povere ragazze? Certo che no, i nostri proiettili saranno dei “feromoni” in grado di mandare in estasi una dopo l’altra le ragazze che” attenteranno alla nostra” con lettere d’amore e baci.
Ogni “tipologia di ragazza” ha un punto preciso sul suo corpo che, se colpito, causerà un Extasy Shot, un colpo critico in grado di metterle KO con un solo colpo.
Una volta riempita la barra dedicata sarà possibile attivare la modalità Doki Doki, una sorta di minigame grazie alla quale potremmo vedere il punto critico di ogni ragazza.
Il lato tecnico
Gli sviluppatori hanno fatto un buon lavoro per il restyling del comparto tecnico dell’originale Gal Gun, chi ha giocato il primo capitolo potrà notare delle texture migliorate per i personaggi, una maggiore fluidità nelle animazioni e una pulizia generale a livello visivo.
Non aspettatevi un remake che sfoggia una grafica chissà quanto all’avanguardia, sia chiaro, tuttavia il titolo si difende bene e gira senza intoppi sull’ibrida di casa Nintendo.
Molto bella (e molto jappo) la colonna sonora che ti catapulterà direttamente al concerto JPOP della tua idol preferita!
Il titolo non dispone della lingua italiana e questo appesantisce i già interminabili dialoghi che spezzano davvero troppo il ritmo di gioco che, purtroppo, ha una durata complessiva di circa 4 ore.
Gal Gun Returns non è un brutto gioco ma poteva sicuramente fare qualcosa in più, in particolare modo visto che il prezzo di questo titolo sfiora i 50 €.