Negli ultimi anni nel mondo videoludico stanno prendendo piede dei generi di gioco, che in passato per un motivo o per l’altro non sono riusciti a splendere. Una di queste tipologie sono i giochi di carte, che anche se presenti già parecchi anni fa nel mercato videoludico, stanno vivendo la loro epoca d’oro proprio in questi ultimi anni. Il titolo che ha impattato più di tutti è sicuramente Hearthstone, che grazie a delle meccaniche semplici ma efficaci è riuscito a conquistare tantissimi videogiocatori.
Oltre però ai giochi di carte collezionabili come Hearthstone, troviamo anche titoli che sfruttano le carte in modi piuttosto fantasiosi e il più famoso tra questi è sicuramente Slay The Spire. Insomma giochi con la stessa base, ovvero le carte, ma che offrono delle esperienze quasi diametralmente opposte. Cardaclysm il gioco che andremo a recensire è anch’esso un gioco di carte, che vuole però offrire un’esperienza che si trova a metà tra i due giochi citati precedentemente.
Ci troviamo difatti davanti ad un gioco di carte collezionabili, giocabile però solo in singleplayer e che fa della casualità il suo cavallo di battaglia. Sarà quindi Cardaclysm un esperimento riuscito o qualcosa è andato storto? Scoprilo continuando a leggere la recensione!
La struttura di gioco
Iniziamo parlando del contesto di Cardaclysm, che non è nient’altro che una scusa per darti uno scopo nelle tue scorribande. In Cardaclysm sarai uno stregone che come obbiettivo ha quello di fermare i 4 cavalieri dell’apocalisse e per farlo dovrà sfruttare la sua magia, rappresentata in gioco proprio dalle carte. Ma come è strutturato il titolo? Beh molto semplice, dovrai far crescere la tua riserva di carte e di potere, esplorando mondi creati in maniera randomica.
Ti troverai quindi con una visuale isometrica dove controllerai il tuo stregone e potrai muoverlo per la mappa di gioco, facendogli raccogliere artefatti o potenziamenti, fino a quando non incapperai in dei nemici. In questo caso verrai trasportato nella schermata di battaglia, dove avrà luogo il combattimento (in caso di vittoria si verrà ricompensati con delle carte). Ma come si fa a completare un mondo?
Molto semplice, bisognerà recuperare la chiave rossa che ti permetterà di fuggire dal mondo e oltre a questo un altro requisito è quello di aver sconfitto ogni nemico presente nella mappa. Una volta soddisfatti questi due fattori, sarà possibile aprire la porta che conduce al portale che ti trasporterà fuori da quel mondo. Attenzione però perché nel momento in cui avrai sconfitto i nemici e trovato la chiave, un cavaliere dell’apocalisse si materializzerà nella mappa di gioco cominciando a darti la caccia.
In questo caso la scelta è tua, puoi fuggire oppure provare ad affrontare il cavaliere (quest’ultimo è una sorta di bossfight). Una volta uscito dal mondo ti troverai in una sorta di pub, dove potrai scambiare carte, accettare nuove missioni e in generale prepararti al meglio per la tua prossima avventura. Una volta pronto verrai trasportato in un nuovo mondo generato in maniera causale, dove troverai altrettanti nemici randomizzati anche se più o meno del tuo livello.
Un gameplay semplice ma anche profondo
Cardaclysm ha quindi una struttura di base piuttosto semplice, ma come è invece il gameplay? Una volta iniziato il combattimento ti troverai con una mano iniziale di 4 carte, volendo si possono sostituire anche tutte (il classico mulligan presente in svariati giochi di questo tipo) per pescare dal mazzo delle nuove carte. Una volta fatto toccherà a te fare la prima mossa, quindi potrai giocare delle creature oppure delle magie.
Le creature rimarranno sul campo e possiedono caratteristiche di attacco oltre che di salute, mentre le magie avranno un effetto istantaneo. Come ogni gioco di carte, molto presto utilizzerai delle creature con degli effetti speciali, da sfruttare nel miglior modo possibile. Per giocare qualsiasi carta inoltre si deve pagare un costo in risorse, quindi bisogna stare attenti a che carte si utilizza.
Descritto così il gameplay di Cardaclysm può sembrare essere piuttosto classico, ma ci sono alcune meccaniche che cambiano un poco le carte in tavola e una di queste è il contrattacco. Un mostro se attaccato infatti reagirà immediatamente con un colpo di risposta (solo 1 per turno) e questa meccanica va sfruttata moltissimo per vincere gli scontri. Ovviamente il mazzo di carte potrà essere cambiato su discrezione del giocatore e le carte potranno evolversi in delle versioni più potenti (per farlo basta unire due carte identiche dello stesso livello).
Il gameplay è quindi parecchio tattico e ad aggiungere del pepe ci pensano gli artefatti, che una volta equipaggiati daranno vari bonus alle carte o avranno degli effetti particolari.
La troppa casualità diventa un problema
Arriviamo ora ad un elemento che contraddistingue molto Cardaclysm, ovvero la sua grandissima casualità presente in praticamente ogni elemento di gioco. Ogni cosa in Cardaclysm è infatti influenzata dalla casualità, andando a creare quindi moltissima varietà nell’esperienza di gioco. Potrebbe infatti essere possibile non trovare quasi mai la copia di una determinata carta, ma avere 10 doppioni di un’altra.
Purtroppo però risiede proprio qui il grandissimo difetto di Cardaclysm, che con la sua casualità riuscirà sicuramente a farti arrabbiare più di una volta. Ma come può questo aspetto creare dei fastidi? Ora facciamo qualche piccolo esempio. Potresti magari trovarti ad affrontare si scontri anche fin troppo facili, ma anche il contrario e diverse volte sarà praticamente impossibile uscire vittoriosi (se si viene sconfitti il gioco per “punizione” ti distruggerà qualche carta).
Stai costruendo un determinato di mazzo e ti diverti ad usarlo? Potresti ritrovarti in un mondo con delle creature che contrastano completamente la tua strategia e che quindi ti obbligheranno a fare dei cambiamenti (che oltretutto potresti non avere la possibilità di fare). Si potrebbe andare avanti all’infinito a parlare dei tanti problemi causati da questa eccessiva casualità, ma il fatto è che Cardaclysm avrebbe dovuto trovare una sorta di equilibrio invece di puntare così tanto sull’effetto randomico.
Lato tecnico
Arriviamo ora al lato tecnico di Cardaclysm, che anche se non raggiunge fantastici livelli, riesce comunque a risultare parecchio solido nel suo insieme. Dal punto di vista artistico, sia i mondi che i mostri sono nel complesso di ottima fattura e anzi rappresentano sicuramente la parte più interessante del comparto grafico. Anche lo stregone controllato dal giocatore ha un buon design e gli artefatti che gli equipaggerai lo cambieranno parecchio dal punto di vista estetico.
Insomma nel complesso Cardaclysm possiede una buona grafica, che però non fa mai gridare al miracolo (considerando anche il poco budget è piuttosto normale una cosa del genere). Dove invece Cardaclysm arranca un po’ è sul fronte delle animazioni dei mostri, che risultano essere piuttosto basilari. Dal punto di vista tecnico il gioco non ha praticamente mai dato alcun problema e nelle nostre ore di gioco è comparso solo un glitch grafico che ci ha costretti a ricominciare un mondo, nulla però di troppo grave.
Un ultimo piccolo neo invece è rappresentato dai movimenti dello stregone nella mappa di gioco, che risultano piuttosto imprecisi e ci è capitato qualche volta di rimanere diversi secondi incastrati in una parte dello scenario.
Conclusioni su Cardaclysm
Cardaclysm comunque nel complesso è riuscito a farci divertire, grazie alle tante carte presenti nel gioco (ogni volta che viene sconfitto un cavaliere ne vengono sbloccate di nuove), che permettono un buon numero di strategie. Il gameplay di Cardaclysm non è inoltre troppo scontato e riesce ad aggiungere qualche meccanica interessante, che cambia abbastanza le carte in tavola rispetto ad altri titoli simili.
Anche dal punto di vista grafico il gioco ci ha soddisfatti, anche se ovviamente non fa comunque gridare al miracolo il lavoro fatto. Purtroppo il punto debole di Cardaclysm è rappresentato dall’eccessiva casualità, che alcune volte ti strapperà un sorriso, ma che molte più volte ti porterà a maledire il gioco. Ma quindi in conclusione, Cardaclysm è un titolo riuscito? Sicuramente sì, ma alcuni errori sono costati molto alla produzione, facendolo diventare “solo” un bel gioco.
Ci teniamo a precisare inoltre che per il momento nel gioco non esiste la lingua italiana, ma il testo inglese presente nelle carte non è tanto e non è neanche di difficile comprensione. Ovviamente speriamo comunque che in futuro venga introdotta anche la nostra lingua, in modo da rendere Cardaclysm fruibile per più persone possibili.
Se sei un fan dei giochi di carte Cardaclysm è un titolo assolutamente da avere, perché riuscirà sicuramente a coinvolgerti nonostante i suoi difetti. Ti ricordiamo inoltre che il gioco viene venduto ad un prezzo davvero basso, rispetto ai contenuti che possiede. Quindi che aspetti? Corri subito a prendere lo scettro, i quattro cavalieri dell’apocalisse mica si fermano da soli!