Da Tekken, Heihachi Mishima, signore e signori. Quale vero appassionato di videogiochi non conosce questo nome? Il protagonista di questa sera per Player One, la nostra amata rubrica sui personaggi più iconici della storia dei videogiochi, è proprio lui, il personaggio che ha dato inizio ad una delle storie più longeve dell’universo videoludico, una saga che, dal 1994, continua a farci appassionare.
Tekken ha segnato l’infanzia, e non solo, di molti di noi e Heihachi è uno personaggi chiave di questa fantastica serie di picchiaduro. Vediamo, quindi, di ripercorrerne la storia, in un piccolo viaggio che parte dalla polverosa e quasi leggendaria PlayStation One.
Tekken
Tutto iniziò con il primo capitolo di una delle saghe più longeve di sempre. Tekken fu, fin da subito, una gran rivelazione. Il gameplay del picchiaduro era più fluido e rapido rispetto ai suoi diretti concorrenti come Virtua Fighter e la storia, spesso giudicata secondaria in videogiochi di questo genere, prometteva davvero bene. Il conflitto tra un padre crudele e spietato e un figlio, Heihachi e Kazuya Mishima.
Proprietario di una potente zaibatsu (colosso multinazionale con base giapponese), il terribile personaggio addestra duramente suo figlio nel Karate stile Mishima per creare l’erede perfetto, colui che un giorno prenderà il suo posto. Un giorno, durante una sessione di addestramento, Kazuya si interrompe per consolare una bambina, ridotta in lacrime dalla morte del suo coniglietto domestico. Interpretando questo semplice gesto di altruismo come segno di debolezza e mancanza di dedizione, Heihachi punisce il figlioletto di soli 5 anni scagliandolo giù da un’alta rupe, incoraggiandolo a combattere per la sua vita scalando la ripida parete rocciosa.
Ma Kazuya si procura una ferita mortale e viene abbandonato dal folle genitore. Chiamando a raccolta tutto il suo odio e la sua rabbia per Heihachi, il bambino evoca un potente demone, chiamato semplicemente Devil, affinché questo gli fornisca il potere necessario a sopravvivere per poi uccidere il padre.
Molti anni dopo, Heihachi indice un torneo internazionale d’arti marziali, Tekken, noto anche come torneo del pugno di ferro. Come premio al vincitore vengono promesse infinite ricchezze e persino la presidenza della Mishima Zaibatsu. In realtà, il piano di Heihachi è di raccogliere tutti i suoi nemici per eliminarli grazie alla sua forza sovrumana. Dopo anni di addestramento, Kazuya decide di approfittare del torneo per chiudere i conti con l’odiato padre.
Epilogo
Alla fine, anche grazie al potere del demone, Kazuya sconfigge Heihachi e completa la sua vendetta gettando il corpo del genitore giù da una rupe. Karma, bitch. Infine, il vincitore prende possesso della Zaibatsu. Ironicamente, quindi, si compie esattamente ciò che voleva Heihachi.
Ma, come scopriremo proseguendo con questo articolo, il vecchiaccio più muscoloso del mondo dei videogiochi è decisamente duro a morire e ad arrendersi.
Tekken 2
Il secondo capitolo della saga vede il ritorno di papà Mishima, incazzato più che mai e pronto a riprendersi la zaibatsu, che diverrà oggetto di contesa fisso nei capitoli a venire. La storia di questo capitolo è praticamente una versione a parti invertite del primo Tekken: questa volta sarà Heihachi a trionfare sul figlio, ormai divenuto corrotto e malvagio forse tanto quanto il padre. Infatti, pur intrattenendo una relazione amorosa con Jun, la bambina conosciuta all’età di cinque anni, Kazuya è ormai quasi del tutto consumato da Devil.
Questa volta, dunque, il giovane Mishima verrà gettato in un vulcano attivo e verrà dato per morto.
Tekken 3
In questo capitolo, quello ha consacrato definitivamente Tekken nella Hall of Fame dei migliori picchiaduro di sempre, Heihachi Mishima svelerà un lato di sé ancor più amorale e abietto. Il personaggio si comporterà come un uomo spietato e unicamente interessato al potere, non soltanto sulla sua Zaibatsu.
Conducendo delle ricerche in Messico e sacrificando la vita di molti dipendenti, Heihachi risveglierà un antico dio del combattimento e, non piegandosi neppure di fronte alla divinità, si metterà al lavoro per cercare di scoprire come appropriarsi del potere del dio.
In contemporanea, Jin Kazama, figlio di Kazuya e Jun, fino ad allora sconosciuto ad Heihachi, fa visita al magnate. Egli racconta al nonno, sperando di trovare in lui una guida e un mentore, di come Ogre, nome del dio risvegliato dagli scavi della Zaibatsu, abbia aggredito lui e sua madre, riuscendo ad uccidere quest’ultima. Jin prega quindi Heihachi di insegnarli le arti marziali per dargli la possibilità di vendicarsi. Astuto e manipolatore, il vecchio accetta. Dopo un lungo e duro addestramento, Mishima indice il Tekken, convincendo il nipote a iscriversi, dato che l’avversario finale sarà proprio Ogre.
Epilogo
Come sperato dal nonno, Jin riesce effettivamente a sconfiggere il dio, liberandone il potere. Non appena lo scontro si conclude, Heihachi fa irruzione nell’arena assieme alla Tekken Force (la sua milizia privata) e spara contro Jin. Il suo piano era, infatti, quello di sfruttare il nipote per appropriarsi del potere di Ogre, per poi sbarazzarsene come si fa con un insetto. Contro ogni aspettativa, Jin si rivela essere posseduto, anche se solo in parte, dallo stesso tipo di entità demoniaca del padre. Grazie ai poteri sprigionati dal tradimento di Heihachi, Jin muta il proprio aspetto in quello di un semi-demone alato e fugge via.
Tekken 4
Heihachi continua a studiare i resti di Ogre ma tali studi sembrano non condurre a nulla. Frustrato e deluso dalla mancata possibilità di poter accrescere il suo potere, il patrono della Mishima Zaibatsu, viene informato di un avvistamento di Kazuya.
Heihachi scopre che il figlio fa ora parte di un organizzazione rivale nota come G-Corporation e che si è sottoposto ad esperimenti per meglio comprendere e manipolare il gene demoniaco che ormai fa parte di lui. Deciso a sfruttare tali dati per appropriarsi del potere del figlio, Mishima manda la sua Tekken Force a saccheggiare i laboratori della G-C. Tuttavia, ad attenderli c’è proprio Kazuya, che li stermina senza pietà. A quel punto uno dei soldati di Heihachi si lancia in un attacco Kamikaze, facendo esplodere i laboratori. Kazuya, sopravvissuto grazie al suo potere, medita vendetta.
Viene quindi indetto il quarto torneo Tekken, proprio per attirare Kazuya e lo scomparso Jin, anch’egli portatore del gene demoniaco e dunque utile agli scopi del perverso Heihachi.
Epilogo
Una madre amorevole defunta a causa di una malvagia entità superiore, un padre ed un nonno intenzionati unicamente ad usarlo per accrescere il proprio potere trattandolo come una cavia la laboratorio: l’ira di Jin esplode durante il conflitto finale con Kazuya e Heihachi, trasformandolo in Devil Jin.
Dopo aver messo fuori combattimento i due malvagi parenti, il ragazzo fugge in volo, calmato dalla presenza spirituale della dolce madre.
Tekken 5
Uno dei migliori capitoli della saga, assieme al terzo, Tekken 5 riprende esattamente dall’epilogo del capitolo precedente. Assaliti dai robot da combattimento della G-Corporation, Heihachi e Kazuya combattono assieme per la sopravvivenza ma dopo pochi istanti, ormai divenuto identico al genitore se non persino peggiore, Kazuya spinge il padre fra i robot per darsi alla fuga. Dopo una fragorosa esplosione, il terribile protagonista è ritenuto morto.
Qualche tempo dopo, si scopre che un’entità misteriosa ha preso possesso della Zaibatsu, lasciando Kazuya fuori dai giochi. Il mistero si infittisce quando viene indetto il Tekken 5. Intenzionato a scoprire la verità e, ancora una volta, riprendersi il suo impero, Heihachi riemerge dalle tenebre e si iscrive al torneo, come Kazuya. Jin fa altrettanto allo scopo di liberarsi dal gene demoniaco che, lentamente, lo sta consumando.
Epilogo
Alla fine, Jinpachi Mishima, padre di Heihachi, si rivela essere la figura dietro gli eventi di Tekken 5. Ucciso dal crudele figlio anni prima, Jinpachi ritorna completamente consumato dal gene demoniaco che, a quanto pare, è una sorta di maledizione inerente alla famiglia Mishima. Il torneo è stato indetto dal fondatore della Zaibatsu allo scopo di farsi uccidere, per porre fine alle sue sofferenze. Heihachi e Kazuya verranno, ancora una volta, sconfitti da Jin, che prenderà così possesso dell’azienda. Un’ombra di malvagità, inoltre, inizierà a calare anche sul giovane Kazama.
Un protagonista becero
Interessante è vedere come la malvagità di un personaggio, Heihachi, abbia influenzato lo sviluppo, in negativo, di tutti i personaggi che abbiano, in qualche modo, avuto a che fare con lui. Non soltanto la sua famiglia ma anche molti personaggi secondari qui non nominati.
Kazuya, Jin e persino Jinpachi hanno visto le loro vite essere avvolte da un manto di oscurità a causa di questo losco magnate, completamente disinteressato a qualunque forma di affetto o amicizia, unicamente votato al potere in qualunque sua forma.
Concludiamo con Tekken 5 la nostra storia perchè, effettivamente, gli eventi dopo tale capitolo non sono poi così sensazionali rispetto a quanto visto in precedenza e non mostrano ulteriori risvolti circa lo sviluppo del personaggio. Chissà se un eventuale, nuovo capitolo ci mostrerà un nuovo lato di Heihachi, magari smorzato da anni e anni di lotte per il potere oppure metterà fuori gioco, definitivamente, questo gran farabutto.