Un giudice della California, Thomas S. Hixon, ha ordinato a Valve di fornire informazioni su 436 giochi come parte del caso di Epic contro Apple.
Facciamo un piccolo recap. Un po’ di mesi fa, Epic ha rimosso Fortnite da tutti gli store delle piattaforme gestite da Apple.
La rimozione di Fortnite da App Store (su iOS e iPadOS) è stata causata da una mossa volontaria di Epic Games, la quale ha volutamente infranto le regole dello store digitale di Apple, introducendo dei metodi di pagamento alternativi che aggiravano iTunes, privando la casa di Cupertino della quota di royalties. Epic ha utilizzato questo caso per mettere in discussione le regole degli store online su Android e iOS, ritenuti essere fonte di monopolio per le aziende che li gestiscono. Sebbene il caso non sia più al centro dell’attenzione mediatica da ormai diversi mesi, la battaglia sta continuando nei banchi della Corte Distrettuale del nord della California.
Valve: e ora che c’entro io?
Valve è solo una delle tante terze parti che Apple ha citato in giudizio nel caso, richiedendo così la messa a disposizione di una marea di documenti. Essere coinvolto in un caso di così alto profilo non è né un affare piacevole né particolarmente facile considerando l’influenza di Apple e il fatto che ancora governano iOS con il pugno di ferro.
Steam ha dovuto conformarsi, anche se il loro consulente legale si è fortemente opposto. Gli avvocati di Valve hanno sottolineato che si tratta, a livello di numero di impiegati, di una piccola azienda privata, i cui 350 dipendenti non producono regolarmente i tipi di rapporti necessari all’indagine.
Tali dati, hanno affermato, sono pubblicamente disponibili e includono dati riservati di terze parti, motivo per cui sarebbe stato più prudente coinvolgere direttamente queste parti invece di gravare i dipendenti di Valve con la produzione di rapporti che richiedono molte ore di lavoro.
Inoltre, Valve non poteva nemmeno fornire garanzie che sarebbero stati fatti nel tempo richiesto, motivo per cui il giudice ha limitato i dati di cui hanno bisogno dal 2017 rispetto alla richiesta iniziale di dati di Apple dal 2015.
La corte ha speso parole rassicuranti per Gabe Newell, presidente della Valve, dicendo: “Ci sembra di capire che Apple stia facendo terra bruciata spargendo citazioni in giudizio a moltissime software house. […] di non preoccuparsi, quindi, perché non sei solo”.
Supponiamo che l’entità della guerra che Epic sta conducendo contro Apple renda estremamente difficile rimanere neutrali (anche la neutralità è una posizione in sé e per sé). Comunque sia, attendiamo con ansia la conclusione del caso Epic vs Apple che sarà decisa con un processo a maggio.