Nel 2019 usciva Tokyo Chronos, una visual novel in pieno stile anime di ottima fattura, ma che si portava dietro qualche piccolo problema. Soprattutto per noi occidentali, un doppiaggio solo in giapponese costringeva i giocatori a rimanere incollati ai sottotitoli, non esattamente il massimo per un gioco VR. Anche l’interazione era praticamente assente, un vero peccato per un gioco in realtà virtuale.
Il titolo di cui trattiamo oggi è invece ALTDEUS: Beyond Chronos, un sequel più maturo che elimina queste piccolezze e porta ai massimi termini quelli che erano i pregi del prequel: un’ottimo impianto narrativo e un character design piuttosto distintivo. Finalmente sono presenti delle animazioni degne di nota, meno statiche rispetto a quelle viste in Tokyo Chronos.
Ne deriva un titolo ancora molto povero dal punto di vista dell’interattività, ma di una qualità che siamo certi detterà gli standard per qualsiasi visual novel orientale che abbia intenzione di approdare nella realtà virtuale.
Il filo di Arianna
Anche se ALTDEUS è un vero e proprio sequel, le vicende di gioco hanno luogo ben 300 anni dopo gli eventi di Tokyo Chronos, per cui puoi giocarlo senza problemi anche non avendo toccato il capitolo precedente. La superficie terrestre è stata devastata dalle Meteora, delle entità aliene dalle forme più disparate e talmente potenti da costringere l’umanità a rifugiarsi sottoterra. Qui troviamo l’ultimo centro abitato della nostra specie, AT City, una sorta di riproduzione di Tokyo ricolma di illusioni olografiche che tentano, per quanto possibile, di ricreare un luogo che ormai non esiste più.
La protagonista di cui vestiremo i panni è Chloe, una pilota di mecha che lavora per l’organizzazione Prometheus, ultima resistenza militare che ancora si schiera contro le Meteora. Chloe è il pilota di punta dell’organizzazione, tanto che è alla guida del mecha più importante, chiamato Alto Makhia. Per questo motivo, le scelte che farai dentro e fuori la battaglia saranno in grado di far prendere alla trama svolte differenti.
Nonostante si tratti all’apparenza di un titolo d’azione, i combattimenti sono perlopiù uno specchietto per le allodole. Il vero focus di ALTDEUS: Beyond Chronos è la narrativa ricolma di citazioni più o meno velate a miti greci e temi come filosofia esistenziale o i legami che si instaurano con il prossimo.
Questa particolare attenzione su una narrativa a volte pesante e melensa, come solo i drammi anime giapponesi possono essere, si rivela fin dal prologo. In un breve flashback facciamo la conoscenza di Coco, una ragazza cieca con cui Chloe ha un rapporto d’amicizia essere molto profondo. Nella scena successiva, vediamo Coco che viene assorbita da un Meteora; subito dopo possiamo notare che questa misteriosa Meteora ha preso la forma della ragazza cieca, anche se ha mantenuto proporzioni gigantesche.
Accompagnati da questa consapevolezza fin dall’inizio, capiamo come la battaglia di Chloe contro le Meteora non sia soltanto un semplice “lottare per il bene del genere umano”, ma anche una ricerca personale di vendetta. Interessante anche notare che l’eccentrica professoressa Julie, capo della ricerca di Prometheus, abbia creato Noa, una strampalata intelligenza artificiale a supporto dei piloti, proprio con le fattezze di Coco. Per questo motivo fin da subito quest’IA, simile a una idol nei comportamenti, si guadagna l’antipatia della nostra protagonista.
A proposito dei comprimari, senza scendere nei dettagli, anche se sono pochi hanno tutti un ruolo chiave all’interno delle ruote disponibili. Potrai interagire con loro tramite il sistema Libra, un sofisticato sistema che suggerisce le risposte da dare in una conversazione. Se alcune risposte influiscono soltanto sulla percezione altrui del carattere di Chloe, altre sono in grado di cambiare il corso degli eventi in modo significativo.
È qui che entra in gioco Arianna, uno speciale menù che, in modo simile a quanto visto in Detroit Become Human, ti consentirà di tenere traccia delle varie ramificazioni della trama. La prima run di gioco ti porterà via soltanto tre ore circa, ma se vuoi sbloccare il vero finale di gioco raggiungerai senza alcun tipo di difficoltà le doppie cifre.
Rigiocare più volte per intero un titolo, per quanto appassionante, può risultare piuttosto tedioso. Grazie ad Arianna però potrai tornare in specifiche sezioni di gioco, così da evitare la perdita di preziose ore di vita.
Se il primo playthrough di ALTDEUS può risultare abbastanza povero e deludente, ti basterà percorrere più ruote di gioco per scoprire un titolo dal world building affascinante e profondo. I temi e alcuni elementi visivi sono davvero molto derivati. Se hai già visto Evangelion o il più recente Darling in the Franxx, alcune scene potrebbero sembrarti un deja-vu.
Il gameplay è ridotto all’osso. Ma è davvero un problema?
Come dicevamo all’inizio della recensione, ALTDEUS: Beyond Chronos è decisamente un passo avanti rispetto a Tokyo Chronos. Lo studio di sviluppo MyDearest è riuscito nell’impresa di mantenere lo stile del primo capitolo, apportando al contempo diversi miglioramenti nel gameplay. Anche se, nonostante ora ci sia una vera e propria interazione, questa rimane comunque molto ornamentale.
L’interattività più “action” si limita ai combattimenti e poco altro, si solito interagisci con l’interfaccia utente del tuo Makhia e fai ciò che ti viene richiesto da Noa. Potrai muovere le braccia del tuo mecha, ma la sensazione di libertà è piuttosto fine a se stessa. Se ti aspettavi un simulatore di combattimenti fra mecha, hai travisato l’offerta ludica di ALTDEUS; qui troverai scontri solo scriptati e tanti, tantissimi, dialoghi.
L’interazione al di fuori del Makhia consiste nell’osservare e scansionare e/o interagire con oggetti e personaggi. Potrebbe sembrare deludente, ma occorre ricordare in fin dei conti che stiamo sempre parlando di una visual novel. La parte positiva di questa interazione minima, è che il movimento è praticamente assente; puoi giocare anche stando tranquillamente seduto senza paura del motion sickness, visto che in praticamente tutte le sezioni di gioco Chloe rimarrà ferma sul posto.
Graficamente il titolo regala grandi soddisfazioni, soprattutto considerando che si tratta di un titolo in realtà virtuale. Il sonoro in generale è d’ottima fattura, anche se il plauso maggiore va al doppiaggio, ottimo anche in lingua inglese. Ovviamente, se hai problemi a seguire l’inglese puoi ancora ricorrere ai sottotitoli.