Loot box, o “meccaniche a sorpresa” come ha voluto chiamarle Electronic Arts, è l’arte di vendere contenuti randomici a scatola chiusa: praticamente gioco d’azzardo, che come tale richiede un’età minima come il PEGI 18 a cui mira una proposta di legge tedesca. I governi di tutto il mondo si stanno adoperando a trovare una soluzione definitiva, e la Germania è la prossima. Il bundestag (“Dieta federale”, costola del parlamento tedesco) ha recentemente vagliato la riforma chiamata Youth Protection Act, ovvero “atto a tutela della gioventù”, proteggendo i più piccoli “dai rischi del gioco d’azzardo e dei meccanismi similari”.
Una proposta che mette FIFA
Non a caso abbiamo optato per Electronic Arts come esempio, viste le continue critiche a FIFA proprio per la modalità Ultimate Team, sarà proprio la saga calcistica a ritrovarsi dai tre anni come età minima ad un PEGI 18 proprio a causa della proposta di legge tedesca. O almeno, questo è ciò che prevede il piano: sarà il bundesrat a votare contro o a favore, ma in caso di approvazione l’attesa per l’entrata in vigore della legge sarà relativamente breve. Si parla, infatti, di un’implementazione tempestiva al punto tale da vedere le “meccaniche a sorpresa” inaccessibili ai minorenni entro la primavera.
Loot box e il PEGI 18: una proposta di legge tedesca… e non solo
L’approccio della Germania non è certo il primo esempio di stanchezza nei confronti delle loot box: la proposta di legge tedesca per avere il PEGI 18 segue altri esempi visti finora in tutta Europa. Basti pensare alla rinuncia da parte di EA ai FIFA points nel Belgio. Il publisher ha anche in seguito dovuto pagare una multa da dieci milioni di euro al governo olandese lo scorso ottobre. Nel Regno Unito, invece, questo utilizzo delle microtransazioni si è trovato sotto l’attento scrutino della House of Lords di cui si sta ancora attendendo l’esito. In merito a quest’ultimo, le autorità britanniche hanno rilasciato una circolare a dicembre.