L’acquisizione di Bethesda da parte di Microsoft porterà diversi benefici agli studi Xbox. Partendo ovviamente dall’evidenza più immediata, cioè quella rappresentata dai team che si uniscono ai Xbox Game Studios e ai relativi giochi, passando a risvolti un po’ più tecnici ma che sul lungo termine diventeranno anch’essi evidentissimi.
Quello di cui sto parlando, nello specifico, è l’incredibile numero di assets, tecnologie e motori grafici con cui gli studi Bethesda hanno lavorato in questi anni e che adesso entrano a far parte ufficialmente del portfolio Microsoft. Tra questi, a spiccare vi è senza dubbio idTech, lo splendido motore grafico realizzato da id Software e che abbiamo visto all’opera in DOOM e DOOM Eternal.
idTech, il motore grafico di DOOM a supporto di Xbox Game Studios
Nel corso della tavola rotonda organizzata per parlare dell’acquisizione di Zenimax, Phil Spencer, responsabile della divisione Xbox in Microsoft, ha parlato anche di questo aspetto. Riferendosi nello specifico a The Coalition e 343 Industries, rispettivamente gli studi di Gears of War e Halo, l’esecutivo di Redmond immagina solo il potenziale che potrebbe uscire dalla collaborazione di questi team con id Software.
Il discorso però potrebbe essere più profondo: sebbene idTech nasca come un motore grafico per degli sparatutto spettacolari come i due DOOM è anche vero che potenzialmente potrebbe adattarsi ad altri generi e quindi attirare studi Xbox che si occupano di produzioni radicalmente diverse. Ed è un argomento su cui si fossilizza lo stesso Spencer, il quale suggerisce come i team interni della divisione Xbox possano sfruttare queste potenzialità senza attingere a strumenti esterni.
Il tutto rientrerebbe in una filosofia che è ormai utilizzata da gran parte delle case di sviluppo del mondo: basti pensare a EA e al suo Frostbite, che abbiamo visto all’opera in giochi totalmente diversi tra loro, dagli sparatutto ai GDR fino a Need for Speed. Per non parlare di Capcom e del RE Engine, di Ubisoft e di Snowdrop.
idTech potrebbe diventare quindi una figura centrale nell’ecosistema degli strumenti utili allo sviluppo di nuovi titoli in casa di Xbox: magari sostituire addirittura l’Unreal Engine, che da sempre è legato alla serie di Gears of War o semplicemente affiancarlo insieme a SlipSpace, il motore grafico di 343 Industries creato per Halo Infinite.
In buona sostanza, è un discorso piuttosto interessante su come l’acquisizione di Bethesda non sia solo un trionfo di potenziali esclusive per il futuro di Xbox, ma anche un possibile potenziale nuovo arsenale tecnologico a disposizione degli sviluppatori first party di Microsoft.