È inevitabilmente l’argomento della settimana: i futuri giochi Bethesda arriveranno davvero in esclusiva per Xbox Game Pass? Sì, ma con qualche distinguo che è bene precisare. Ed è quello che voglio fare con questo articolo in cui andremo ad analizzare le dichiarazioni di Phil Spencer, capo della divisione Xbox in Microsoft, fatte durante la tavola rotonda organizzata per discutere proprio dell’acquisizione di ZeniMax.
Xbox e Bethesda, primo passo: investimenti su giochi multipiattaforma già esistenti o concordati
Vado letteralmente per ordine, partendo dalla prima importante precisazione fatta dall’esecutivo di casa Redmond.
“Ho ascoltato tutti i podcast e le domande in merito, quindi proverò ad essere più chiaro possibile, perché penso sia giusto così. Ovviamente non posso sedermi qui ed affermare che tutti i giochi Bethesda saranno esclusive, perché sappiamo che non è vero. Ci sono degli obblighi contrattuali che dobbiamo rispettare come sempre facciamo in questi casi”.
“Obblighi contrattuali che dobbiamo rispettare”: analizziamo bene questa dichiarazione, che comunque appare già piuttosto chiara. Come ben sappiamo, ci sono giochi Bethesda già annunciati per altre piattaforme, alcuni addirittura in esclusiva, come Deathloop e Ghostwire: Tokyo per PlayStation 5. Microsoft, come ha dimostrato del resto con Minecraft, continuerà con la sua filosofia volta a rispettare quelli che sono accordi pre-esistenti e dunque i titoli in questione rispetteranno l’iter produttivo che hanno già cominciato.
Per quanto paradossale possa dunque sembrare, i primi giochi Bethesda ad essere lanciati post-acquisizione saranno delle esclusive, seppur temporanee, per PlayStation 5. Successivamente li vedremo sicuramente anche su Xbox e al Day One su Xbox Game Pass, ma per il momento vige la corretta volontà di rispettare quelli che erano gli accordi già presi dal publisher prima della fusione con Microsoft. Andiamo avanti.
“Abbiamo dei giochi che esistono su altre piattaforme e continueremo a supportarli. Ci sono community di giocatori. Amiamo queste community e continueremo a investire su di loro”.
Anche in questo caso il discorso è abbastanza chiaro: è evidente che tutti i giochi Bethesda finora usciti su sistemi diversi da Xbox continueranno ad esistere ed essere supportati se necessario. Volendo fare un esempio banale: se dovessero insorgere improvvisamente dei problemi sulle versioni PlayStation di DOOM Eternal, Microsoft non negherà ovviamente il supporto, anche per futuri eventuali DLC.
Il discorso delle community è interessante e si riferisce chiaramente a titoli persistenti multiplayer come The Elder Scrolls Online, che di recente ha festeggiato il raggiungimento di quota 18 milioni di giocatori ed escludere improvvisamente gli utenti PlayStation dal supporto futuro sarebbe senz’altro controproducente. Va considerato del resto che giochi di questo genere vivono sull’affiatamento e del legame con la sua community di giocatori e non avrebbe senso romperlo solo per spingere degli utenti o gruppi di utenti verso Xbox o PC.
I nuovi giochi Bethesda che potrebbero rimanere multipiattaforma
Passiamo adesso alla parte dell’intervento più aperta a varie interpretazioni, senza scadere però in esagerazioni non necessarie.
“Anche in futuro potrebbero esserci aspetti contrattuali o di eredità su differenti piattaforme che continueremo a rispettare”.
Suddivido questo stralcio in ulteriori due parti. Iniziamo dagli aspetti contrattuali: non siamo a conoscenza dei dettagli, ma evidentemente ci sono dei progetti non annunciati o già svelati che potrebbero essere legati da speciali vincoli di contratto. Il primo che viene in mente è ovviamente Indiana Jones.
Il nuovo gioco ispirato alle avventure del cercatore di tesori più famoso di sempre è frutto di una collaborazione tra la neonata Lucasfilm Games e Bethesda, sviluppato da MachineGames, lo sviluppatore di Wolfenstein. Secondo alcune indiscrezioni, l’accordo sarebbe stato sottoscritto prima dell’acquisizione da parte di Microsoft, quindi ciò potrebbe escludere il lancio in esclusiva su sistemi Xbox.
Va aggiunto inoltre che solitamente non vengono concesse licenze così importanti per far sì che il progetto in questione si limiti a poche piattaforme. L’interesse della major che ti concede di sfruttare un marchio di questo peso è che il titolo raggiunga la più ampia platea possibile, quindi escludere a priori PlayStation e Nintendo potrebbe rompere dei precisi obblighi contrattuali. Insomma, sono fermamente convinto che tra i nuovi giochi Bethesda multipiattaforma, Indiana Jones sia quello più indiziato: cosa che non escluderebbe comunque l’arrivo al Day One su Xbox Game Pass.
Passiamo quindi al discorso della “legacy”, che ho tradotto in “eredità” per pura comodità e che in ogni caso indica presumibilmente quei franchise che hanno una sorta di legame con le community di altre piattaforme. Qui entriamo davvero in un campo minato.
A dire il vero, non esistono in casa Bethesda dei marchi che siano effettivamente legati in modo particolare ad una piattaforma. Anzi, a voler essere precisi, le più importanti collaborazioni sono sempre state fatte con Microsoft e Xbox, togliendo dall’equazione i recenti accordi per Deathloop e Ghostwire: Tokyo in orbita PlayStation 5.
Phil Spencer potrebbe riferirsi al percorso storico di alcune delle saghe di maggior successo, come Fallout e The Elder Scrolls, che salvo per Morrowind e il lancio di Oblivion, sono sempre state multipiattaforma andando a conquistare giocatori PC, Xbox, PlayStation e anche Nintendo.
Adesso, dire su quanto presupposto che The Elder Scrolls VI e un eventuale Fallout 5 arriveranno su più piattaforme è ancora fin troppo azzardato. Del resto, la stessa Sony ha ammesso di non sapere se il sequel di Skyrim arriverà su PlayStation 5: segno che non sussistono ad oggi vincoli contrattuali che obbligherebbero Microsoft al lancio multipiattaforma.
La mia idea è che nuovi giochi appartenenti a saghe così popolari non possono ignorare del tutto l’appeal di presentarsi a community ampie di videogiocatori, ma devono anche dare ulteriore peso e valore all’offerta Xbox Game Pass. È lecito ipotizzare quindi che The Elder Scrolls VI e Fallout 5 potrebbero arrivare in un primo momento in esclusiva Xbox per poi essere lanciati su altre piattaforme in data successiva, magari dopo un anno.
Infine, proprio per riallacciarmi al discorso della necessità di avere community ampie per certi titoli, i prodotti permanenti online sono i maggior indiziati per mantenere lo status di multipiattaforma. E non mi riferisco solo ai DLC di The Elder Scrolls Online e Fallout 76, ma anche al nuovo gioco AAA in lavorazione presso ZeniMax Online.
I nuovi giochi Bethesda che potrebbero arrivare in esclusiva Xbox
Passiamo alla parte finale dell’intervento di Phil Spencer, probabilmente il passaggio più netto e che sicuramente pone l’accento su quella che è la strategia pensata da Microsoft per l’acquisizione.
“Se sei un cliente Xbox, la cosa che voglio che tu sappia è che tutto questo nasce per portarti grandiosi giochi in esclusiva sulle piattaforme in cui esiste Game Pass. Ed è il nostro obiettivo. È il motivo per cui stiamo facendo tutto questo”.
Più trasparente di così effettivamente non si poteva essere: il focus principale dell’acquisizione è di portare grandi titoli in esclusiva sulle piattaforme che supportano Game Pass, vale a dire le console Xbox, il PC e gli smartphone in cloud. Del resto, non si spendono 7.5 miliardi di dollari così dal nulla, ma è ormai evidente da qualche anno che la strategia in casa Microsoft è quella di rendere Game Pass l’epicentro di tutta l’esperienza Xbox.
Quali potrebbero essere quindi questi giochi esclusivi? Il primo fra tutti è Starfield: il nuovo RPG fantascientifico non è legato ad alcun vincolo contrattuale, non è appartenente ad una saga che ha fatto la storia anche su altre piattaforme ed è il candidato perfetto per essere il primo titolo a rappresentare la neonata fusione tra Microsoft e Bethesda. Le indiscrezioni più recenti affermano del resto che sarà uno dei big del 2021 per Xbox, ad accompagnare Halo Infinite e un probabile Forza Horizon 5.
E gli altri? Beh, acquisire Zenimax significa portare in casa Microsoft ben otto studi di talento che possono lavorare a nuove proprietà intellettuali, ma anche a episodi inediti di marchi la cui presenza su altre piattaforme non è da ritenersi “necessaria” al netto di accordi che, da quel che sappiamo, non sussistono. Un nuovo Wolfenstein, il seguito di Prey, un Quake, un DOOM o un Dishonored. Sono tutti titoli che a mio parere possono dare ulteriore lustro a Game Pass, specie se lanciati in esclusiva. Ma, come detto, non è da escludere la possibilità di vedere qualcosa di totalmente nuovo.
Per non parlare poi dei nuovi progetti di Tango Gameworks dopo Ghostwire: Tokyo che, secondo le intenzioni di Phil Spencer, sarà il nuovo inizio nella strategia di espansione di Xbox anche in Giappone.
So però cosa vuoi sapere: è così impossibile pensare quindi a nuovi The Elder Scrolls e Fallout in esclusiva? Come ho detto nella seconda parte di questo articolo, no, non è impossibile, anche perché non sussistono obblighi contrattuali che impongono il lancio di nuovi episodi su altre piattaforme. Sono però due tra le saghe più famose e amate in casa Bethesda ed escludere del tutto i giocatori di altre community cozzerebbe con la filosofia Microsoft volta a voler continuare a supportarle.
Probabilmente qui si entra nel discorso del “caso per caso” di cui aveva parlato Phil Spencer lo scorso settembre: certo, avere The Elder Scrolls VI e Fallout 5 in esclusiva totale per le piattaforme Xbox Game Pass sarebbe un messaggio fortissimo alla concorrenza, ma va considerato tutto l’insieme e magari potrebbero arrivare anche su altri sistemi, lasciando però dei vantaggi evidenti agli utenti Xbox, come lancio in anteprima, DLC esclusivi e soprattutto la disponibilità immediata al D1 sul Pass.
I primi eventi Xbox e Bethesda per capirci di più
Al termine di questa lunga analisi, fatta di supposizioni realistiche basate sulle informazioni in nostro possesso, per saperne davvero qualcosa di più dovremo aspettare la prossima estate, quando Microsoft e Bethesda terranno i primi eventi per parlare dei futuri progetti insieme.
In quel caso avremo probabilmente le prime vere risposte sui giochi che diventeranno davvero esclusiva e altri che potrebbero approdare su altre piattaforme. L’unica certezza, ad oggi, è Xbox Game Pass: se si è abbonati al servizio si avrà la sicurezza di poter giocare tutto e subito qualsiasi cosa arrivi dagli studi Xbox, inclusi ovviamente i team di Bethesda.
In linea teorica, un eventuale e ad oggi fantasioso debutto del Pass su PlayStation 5 garantirebbe lo stesso anche ai suoi utenti. Ma è un discorso talmente prematuro e complesso che sarà il caso di riprendere a generazione inoltrata, quando avremo un quadro evidente di come si saranno evolute le cose e se soprattutto sorgeranno dei segnali per una clamorosa collaborazione tra Microsoft e Sony, che ad oggi però non esistono. Forse è più facile guardare in casa Nintendo? Ci scommetterei un paio di cents.