Trashed è un gioco indie ancora in alpha sviluppato da Crescent Moon Games su Unity, uno dei motori grafici più facili da utilizzare. Presente su Steam dallo scorso 15 febbraio, il titolo si presenta con un menù praticamente vuoto in cui sono presenti solo dei pianeti che andranno visitati con il tempo.
La trama di Trashed è banale
Il caposquadra ne ha avuto abbastanza. Ha preso un sacco di batoste dal capo della Mega Dump Corp. Ora tocca a te trasformare un universo rovinato in un’attività fiorente e ripristinare la salute del pianeta! Man mano che aumenti la tua attività, affronterai sfide sempre più complicate. Attenzione però, un oscuro segreto si nasconde sulle superficie dei pianeti.
I dialoghi che potrebbero completare una storia con delle ottime potenzialità, sono veramente pochi, ed è un peccato non sfruttare questa caratteristica in modo da poter basare il gioco su una più consistente.
Il nostro ruolo sarà solo quello di smaltire tutta la spazzatura presente nei pianeti in modo da rivitalizzare il loro ecosistema. Una volta cliccato su “nuova partita” ci ritroveremo dinnanzi a tre pianeti: Zamora (pianeta giungla), Ratatoon (pianeta deserto) e Krokashike (pianeta di ghiaccio). Il nostro primo e unico pianeta sarà proprio Ratatoon.
Entrati in partita impersoneremo una recluta appena assunta per un nuovo incarico: smaltire i rifiuti e ripristinare la salute dei pianeti. Fin da subito ci ritroveremo dinnanzi a quello che sembra essere un caposquadra che darà, nel corso della storia, dei contratti di lavoro al nostro personaggio in modo da allenarlo e renderlo così autonomo.
Il gameplay di Trashed è noioso sotto tutti gli aspetti
Al nostro personaggio verranno assegnati due contratti che richiederanno di distruggere tre granchi di sabbia (senza però dare qualche spunto tramite un’immagine che possa fare capire di cosa bisogna occuparsi) e di bruciare la spazzatura portata dalle navicelle in precisi periodi di tempo.
Le meccaniche del gioco non portano nulla di innovativo, anzi risultano noiose. La totale assenza del sistema d’inventario si fa sentire nel momento del raccoglimento e la portabilità dei materiali necessari alla costruzione di edifici, armi e veicoli.
In giro sono presenti dei banchetti che vendono armi e attrezzatura, che hanno scopi precisi. Le armi servono a distruggere le fatidiche bestie fatte di spazzatura che troveremo girovagando per la mappa. Bisogna però fare attenzione perché possono fare parecchio danno e in caso di morte si dovrà ricominciare daccapo.
L’attrezzatura serve per smaltire i rifiuti, rendendo possibile la costruzione di un inceneritore e di un carrello automatico. Potremo quindi spostarli anche a mano, incenerendoli tutti, oppure rimuoverli più facilmente tramite una ruspa. Una volta completati i due contratti assegnati servirà cambiare pianeta, sarà così fino all’ultimo disponibile. La costruzione è strategica, si dovrà calcolare dove mettere i vari edifici.
Trashed è stato rilasciato in Early Access e include meno del 25% del contenuto finale. Le meccaniche di base, come delle abilità ottenibili nell’avanzare del gioco che potrebbero rendere il gameplay più completo, sono ancora in fase di completamento e nuovi contenuti verranno integrati man mano che lo sviluppo del gioco progredisce, si spera.
Il sistema di shooting risulta duro alle mani del giocatore che si ritrova davanti a un utilizzo delle armi veramente superficiale senza alcuna caratteristica particolare a rappresentarle e differenziarle l’una dall’altra. Ma non è solo questo il problema: gli scatti nel movimento del personaggio rendono difficile sparare, non metto in mezzo il problema della mira anche perché in questo gioco è presente, ma è come se non ci fosse, dato che non dà alcuna sensazione di soddisfazione e nel centrare i bersagli con i colpi.
Il meteo è dinamico, ma per metà: non esistono pioggia o neve, ma solo giorno, durante il quale potremo smaltire tranquillamente i nostri rifiuti, e la notte, che porta con sé l’arrivo dei mostri che dovremo combattere, i quali non sono altro che un’unione di tutta la spazzatura presente sul pianeta.
Il comparto tecnico di Trashed è da ridefinire
Il titolo presenta una grafica decisamente poco curata rispetto agli ultimi indie in commercio, come si nota dall’immagine, i modelli degli oggetti presenti sono decisamente poco definiti, gli alberi sono chiaramente troppo finti, la spazzatura abbastanza sgranata e i fucili non riportano alcun segno distintivo, anzi, hanno un setting davvero banale.
I suoni ambientali e musicali sono distorti, poco chiari e troppo forti, creando una situazione complessiva insoddisfacente.
Ogni aspetto del gioco potrebbe essere più completo, a partire dall’HUD. I due screenshot posti sopra e sotto mostrano una schermata letteralmente vuota. Inoltre la minimappa resta incompleta e incomprensibile, rischiando di rimanere inutilizzata nel corso del gioco.