Benvenuto in questa nuova puntata di Player One. La scorsa volta ci siamo soffermati su Auron di Final Fantasy X, mentre la star di oggi è Talion, il protagonista dell’Ombra di Mordor e l’Ombra della Guerra.
I due titoli sono conosciuti grazie alla dinamicità del gameplay, che offre un combat system altamente frenetico supportato dalla presenza del Sistema Nemesis, un algoritmo automatico che imposta una gerarchia di nemici da affrontare nel nostro cammino.
Oggi esploreremo la parte narrativa e psicologica del ramingo, affiancato per quasi tutto il tempo delle sue avventure dalla figura spettrale di Celebrimbor… iniziamo!
Talion e l’unione con Celebrimbor
L’avventura del ramingo inizia da un evento drammatico: l’esercito di Sauron attacca una zona di passaggio di Mordor chiamata il Cancello Nero e ne prende il controllo.
Il capitano responsabile della protezione di questo luogo è appunto Talion, che non riesce a respingere l’onda nemica. Viene sequestrato insieme a sua moglie e suo figlio e conosce 3 comandanti Uruk che sono subordinati al potere di Sauron. I loro nomi sono:
- Il Martello
- La Torre
- La Mano Nera
Quest’ultimo svolge un rituale occulto e come fase finale pone fine alla vita dei tre malcapitati. Il rituale aveva un obbiettivo, cioè quello di evocare lo spirito di un nemico storico di Sauron e schiavizzarlo per sfruttare la sua abilità di fabbro nella creazione di nuovi Anelli del Potere.
Lo spettro, che è Celebrimbor, ha tuttavia la possibilità di scegliere il corpo in cui entrare e anziché andare dalla Mano Nera (capendo il pericolo del soggiogamento dell’Oscuro Signore), entra nel corpo di Talion.
Il ramingo interagisce con lo spirito, il quale gli comunica che entrambi sono vittime di una maledizione e sono condannati all’immortalità. L’unico modo per spezzare l’incantesimo è l’uccisione della Mano Nera.
Da questo presupposto inizia il percorso di entrambi i personaggi, ma c’è un dettaglio che rende il tutto più complicato: quando Celebrimbor viene evocato non è in possesso della sua memoria autobiografica, perciò insieme a Talion deve riscoprire il suo passato.
A questo punto entra in scena un personaggio importante per il mondo fantastico di Tolkien, il famoso Gollum, che è capace di vedere sia Talion, sia il suo compagno. Grazie a lui si apre una pista per la riconnessione di tutti i pezzi del puzzle della storia dello spirito.
Per attirare l’attenzione della Mano Nera, i due escogitano un piano che consiste nella distruzione di un monumento dedicato a Sauron, ma compare il Martello, che viene prontamente ucciso dal protagonista.
Dopo la lotta, Talion e Celebrimbor si spostano verso una nuova terra, in cui stabiliscono una conoscenza con Lithariel e la madre Marwen.
Quest’ultima si rivela particolarmente importante perché sotto il controllo dello stregone Saruman, comunica a Talion che l’unico modo per fermare Sauron è reclutare un esercito di Uruk facendo uso dei poteri spirituali di Celebrimbor.
In questa modalità si riesce a utilizzare la forza del nemico contro di sé, ed è proprio quello che gli eroi della vicenda mettono in atto.
Dopo aver radunato un esercito, Talion si scaglia verso l’armata nemica e si scontra con la Torre. L’incontro con questo villain è particolarmente significativo, poiché egli rivela la verità al povero umano: lui e Celebrimbor non sono legati da una maledizione, è lo spettro che ha scelto deliberatamente di impossessarsi del corpo di Talion per vendicarsi dell’Oscuro Signore.
Dopo aver eliminato la Torre, tra i due si accende una discussione e nonostante le tensioni, giungono alla conclusione che bisogna portare a termine la missione.
Quando finalmente raggiungono la Mano Nera, egli si suicida. Questa mossa fa parte del rituale a inizio del gioco, infatti al suo corpo si congiunge lo spirito di Sauron. Inizialmente l’Oscuro Signore separa Celebrimbor da Talion, ma il Signore Lucente contrasta le mosse del nemico, permettendo a Talion di dare il colpo finale alla Mano Nera.
Con la morte della Mano Nera, Sauron viene sconfitto, anche se la sua anima rimane in vita.
A quel punto Celebrimbor dice a Talion che l’opera è compiuta e che entrambi possono riposare in pace. Il ramingo, a sorpresa, decide di rimanere sulla Terra perché secondo lui solo loro due sono capaci di ostacolare il Grande Nemico e propone all’elfo di costruire un nuovo anello.
La lotta contro Sauron e i Nazgul
L’Ombra della Guerra inizia appunto con la fabbricazione del nuovo anello, ma subito si presentano delle complicazioni. Celebrimbor viene intrappolato dalla maga Shelob, la quale dichiara di essere disposta a rilasciarlo solo in cambio dell’anello.
Talion accetta di sottostare alle regole del ricatto e glielo consegna. Nel frattempo l’esercito dell’Oscuro Signore ha fatto incursione in una città chiamata Minas Ithil. Nel palazzo reale è contenuto un oggetto magico di particolare importanza, chiamato Palantìr ed è proprio ciò che Sauron cerca.
Purtroppo il capitano dell’esercito umano ha tradito la propria fazione, perché se non avesse collaborato alla consegna dell’oggetto mistico, gli Uruk avrebbero ucciso la figlia Idril. Quando il Palantìr viene consegnato, il disertore viene eliminato.
In quest’occasione Talion incontra per la prima volta dei cavalieri maledetti chiamati Nazgul e viene salvato da una guerriera chiamata Eltariel. Sauron scopre che il nuovo anello del potere è nelle mani di Shelob, e così Talion e Celebrimbor la raggiungono, salvandola.
La maga consegna l’anello a Talion, dicendogli che il futuro di tutta Mordor dipende esclusivamente da lui. Grazie all’anello Talion può ricostruire un nuovo esercito e si dirige al palazzo reale di Sauron, chiamato Barad-dûr.
Dopo aver sconfitto uno dei Nazgul, Isildur, Talion decide di non schiavizzarlo e di lasciarlo andare in pace nell’aldilà. Celebrimbor si mostra ostile alla scelta, dicendo che assoggettarlo sarebbe stata una mossa vincente per sconfiggere Sauron.
In quel frangente tra i due scoppia un litigio e il protagonista si rende conto che il Signore Lucente non ha lo scopo di uccidere Sauron, ma di dominarlo e prendere il suo posto.
Celebrimbor decide di unirsi a Eltariel e lascia Talion nell’oblio della morte. A quel punto interviene Shelob, la quale dimostra al guerriero che Celebrimbor non è tanto diverso dall’Oscuro Signore e che entrambi i contendenti al potere vanno contrastati.
Così Talion prende l’anello di Isildur e continua la sua lotta, consapevole che adesso si trova in una condizione molto pericolosa, perché questi anelli soggiogano gli uomini e li trascinano verso l’oscurità.
Nel frattempo, Eltariel e Celebrimbor lottano contro Sauron, ma l’esito è paritario. Infatti nessuno riesce a prevaricare sull’altro e Talion fa sì che la fortezza di Minas Morgul (la vecchia Minas Itril), sia la prigione dei due rivali.
Purtroppo Talion non riesce a resistere al potere malefico dell’anello che indossa e dopo un po’di tempo diventa lui stesso un Nazgul. Il tormento di tutti i cavalieri maledetti e degli altri spiriti dominati dal malefico Sauron ha fine grazie alla distruzione del principale Anello del Potere, a opera di Frodo e Sam nelle vicende del Signore degli Anelli.
Considerazioni finali
L’Ombra della Guerra è stato particolarmente sconvolgente, perché in questa trama si rompe il legame quasi indissolubile tra i due co-protagonisti a cui mi sono affezionato.
Quando Talion è passato dalla parte dell’oscurità ho provato una certa empatia per la figura dei Nazgul, che fino a quel momento guardavo con enorme avversità.
Sono rimasto sorpreso negativamente dalla figura di Celebrimbor, scoprendo la sua natura avida e cinica dopo aver passato quasi il 90% di entrambe le avventure credendo nella sua saggezza.
In ogni caso, che sia dalla parte della Luce o sia un Nazgul, il carisma di Talion rimane sempre lo stesso e persino nella sua controparte oscura mantiene quel temperamento onorevole, che lo ha caratterizzato sin dall’inizio.