Frictional Games ha da poco annunciato l’intenzione di rendere Amnesia: Rebirth un titolo adatto a un pubblico piú vasto, che possa comprendere anche i giocatori meno attratti dal genere horror. Per farlo, la software house ha pensato bene di ripercorrere i passi giá mossi in passato con SOMA, altro gioco che incuteva terrore al quale venne aggiunta una modalità soft.
Per quanto l’ultimo Amnesia, prima ancora di terrorizzare, ci fosse sembrato interessato a raccontarci una storia, l’idea di mostri che attaccano se provocati e un buio che non inficia in alcun modo l’esperienza, potrebbe in effetti cambiare le carte in tavola e attirare chi non ama la sensazione di stress. Qui sotto, un breve estratto della nostra recensione:
“Una narrativa matura, meno indie e un comparto artistico prezioso rendono l’ultima fatica di Frictional Games un’altra perla dello studio svedese. I riferimenti alle origini della serie si sprecano, eppure non serve averle vissute per godere di questo gioco. In effetti, anche se Amnesia: Rebirth riporta e svecchia alcune meccaniche di The Dark Descent, ha un sapore diverso e rinuncia in parte al tentativo di terrorizzare per concentrarsi sulla storia che vuole raccontarci”.
Mentre fatico a trattenere l’entusiasmo nel vedere mosse di questo tipo, che considero votate a una personalizzazione della nostra esperienza di gioco, ti saluto ricordandoti che questa nuova modalità Avventura è già disponibile su PC e arriverà anche su console.