Bazzicando store quali Steam, da sempre molto aperto verso gli sviluppatori indipendenti, viene spesso da chiedersi come facciano alcuni prodotti a superare gli scrupolosi controlli qualità che Valve, essendo una software house di un certo calibro, dovrebbe sistematicamente applicare.
Questo è il caso di Zack 2: Celestine’s Map, un titolo che, per come è fatto, potrebbe essere eletto ad archetipo del non-videogioco. Ma vediamo alcuni retroscena: il gioco è opera di Smart Olive Games, una casa videoludica nigeriana attiva dal 2016 (ma che a quel che sembra non ha mai pubblicato software al di fuori del proprio territorio nazionale, infatti di un eventuale Zack 1 non c’è traccia nei vari store online).
Talmente perplesso (e depresso) dallo status attuale del gioco (ti anticipo che non è neanche degno di un early access), sono andato a cercare maggiori informazioni riguardo la suddetta software house in giro per l’immenso web, ed è emerso che da un mese a questa parte (vale a dire dal day-one) stanno girando online numerose key gratuite di Zack 2: Celestine’s Map, il quale, per inciso, è tutt’ora in vendita ad un prezzo che definire scandaloso è dire poco.
La trama (che c’è ma non c’è)
Il background narrativo di Zack 2: Celestine’s Map promette (senza realizzare) un’avvincente storia fantasy ambientata in un mondo vasto e vario.
In seguito ad un primevo scontro epocale tra Umani e Draghi, il re umano Celestine compie una mossa disperata per salvare il suo popolo: decide di vendere la propria anima al potente demone Yamaka. Sebbene il suo piano abbia successo, Celestine finisce per perdere il senno a causa della corruzione del suo animo da parte dell’oscuro essere, trasformandosi da magnanimo sovrano a spietato tiranno con il solo obiettivo di sottomettere l’intero mondo.
Nella sua inesorabile avanzata, le nefandezze di Celestine si fanno sempre più efferate, fino ad arrivare alla detenzione dei civili compresa la famiglia del narratore, il quale, alla fine del suo racconto invoca “il soccorso di un eroe per riconquistare la libertà” (no, non c’entra niente Xena).
Il gameplay (che non c’è)
Se sull’esistenza o meno della trama potevano esserci dubbi di sorta, sul gameplay, che nelle intenzioni dovrebbe essere quello di un action RPG, non ce ne sono per niente: come anticipato più e più volte, Zack 2: Celestine’s Map non è un videogioco. Se i membri di Smart Olive Games sono convinti che realizzare un videogioco equivalga a saper utilizzare un software e infilarci dentro personaggi in grado di muoversi in maniera innaturale (è l’unico titolo esistente in cui premendo il tradizionale SHIFT per scattare, il personaggio si muove più lentamente rispetto al passo normale), ebbene si sbagliano di grosso.
I movimenti non sono l’unico elemento innaturale del gioco. Si può dire che l’intero ambiente non sia in scala: il personaggio è alto la metà degli alberi e gli alberi sono alti la metà delle montagne.
Sonoro e navigazione stessi sono parimenti totalmente imprecisi e casuali, totalmente scoordinati con quanto succede in game (ad esempio attaccando, l’effetto sonoro arriva molto dopo l’animazione dell’attacco stesso).
Aggiungiamo totale assenza di doppiaggio e colonna sonora e una grafica da quinta generazione videoludica fatta male e otteniamo Zack 2: Celestine’s Map, un non-videogioco.
I bug (che ci sono e sono anche tanti)
Nello scorso paragrafo ho accennato alla navigazione e al suo essere fatta male come tutto il resto del titolo. Ebbene, aggiungo che, oltre alla scarsa qualità, essa non è esente da bug: basta il tasto sbagliato al momento sbagliato per freezare il gioco nella schermata di caricamento, immancabilmente costringendo al salvifico Ctrl-Alt-Canc. Il fatto che essenzialmente non ci sia praticamente nulla da caricare rende questo freeze ancora più intollerabile: è stata la prima volta nella mia carriera di redattore videoludico che ho ragequittato a causa di un titolo da recensire.
Un’ulteriore aggravante è l’apparente impossibilità di salvare la propria partita, costringendo ogni volta a ricominciare la propria run e rendendo questo non-videogioco, per l’appunto, ingiocabile.
Arrivati a questo punto, mi sembra tanto superfluo quanto scontato consigliarti di spendere tempo e denaro per altro: ci sono tantissimi titoli indie molto divertenti, degni di essere giocati e originali (vedi Nanotale – Typing Adventure). Zack 2: Celestine’s Map lascia talmente basiti non soltanto da non meritarsi di essere considerato un videogioco, ma di guadagnarsi addirittura l’epiteto di mancanza di rispetto nei confronti di chi lavora nel mondo videoludico e di chi i videogiochi li ama, compreso te che leggi e io che scrivo.