“Bisognerebbe introdurre questo simpatico gioco in tutta la Gallia!” (Cit. Asterix e Obelix NON riferendosi a Gallic Wars Battle Simulator).
Contrariamente a quanto viene mostrato nei famosi fumetti con protagonisti i due guerrieri gallici, la storia ci insegna che, nel corso del II secolo a.C., le popolazioni dei Celti (questo il nome originale del popolo residente nell’antica Gallia) vennero interamente inglobate dall’Impero Romano dopo le campagne militari di Caio Giulio Cesare.
Con Gallic Wars Battle Simulator, lo studio di sviluppo Mad Gamesmith ci offre l’opportunità di cambiare la storia, mettendoci al comando di un esercito gallico in marcia per conquistare Roma.
Sei pronto a lanciarti in un emozionante titolo strategico, dove il tuo acume militare verrà messo a dura prova da una CPU ben strutturata, capace di agire e reagire tempestivamente alle tue scelte sul campo di battaglia, e dove una corretta pianificazione delle tattiche guerrigliere da seguire sarà fondamentale per la vittoria? Peccato, perché Gallic Wars Battle Simulator non è niente di tutto ciò.
Gallic Wars Battle Simulator: un gameplay povero che si gonfia il petto inutilmente
Non giriamoci troppo intorno: il gameplay di Gallic Wars Battle Simulator è veramente poca roba, soprattutto nel momento in cui si è scelto di definirlo come “strategico”.
Iniziamo col dire che questo “simulatore di battaglie galliche” sarà in grado di offrirti una singola modalità di gioco in cui, come generale di uno sparuto esercito formato da ben poche unità, avrai il compito di guidarlo in una serie di 8 battaglie contro gli invasori romani, col fine ultimo di rovesciare le sorti della guerra e conquistare la capitale capitolina.
Prima di scendere sul campo di battaglia, dovrai decidere “dove” sferrare il tuo attacco, tramite una schermata che ti mostrerà il numero di truppe romane presenti nell’area ed il numero di unità che conquisterai in caso di vittoria.
Dopo ogni battaglia riceverai come premio delle nuove truppe, che si andranno ad aggiungere alle tue unità iniziali.
Già in questo primo frangente, Gallic Wars Battle Simulator mostra il fianco a delle scelte di sviluppo discutibili: le battaglie necessarie per terminare la campagna, sono, come già detto, solo 8; le truppe dateci come ricompensa sono le stesse ad ogni vittoria (con un scarto di massimo un paio di unità).
Dunque, perché mai un utente dovrebbe scegliere di affrontare 45 unità di romani, invece che 30, per ottenere lo stesso numero di truppe bonus in caso di vittoria?
Non solo, la mappa da cui verrai chiamato a scegliere la “zona di guerra”, non mostra in alcun modo quale sarà la conformazione del territorio circostante, dunque non potrai nemmeno ragionare in termini di tattica militare: magari potresti voler affrontare 20 unità di soldati nemici in più se ti trovassi in campo aperto invece che in una cittadina, ma dal momento che non puoi saperlo prima, ovviamente tenderai a scegliere unicamente in base al numero di nemici.
Ma andiamo a vedere ora in che modo potremmo pianificare i nostri attacchi e guidare sul campo le nostre truppe.
Un titolo strategico in cui la strategia non c’è…e nemmeno la difficoltà!
Una volta scelto di ingaggiare battaglia con le legioni romane, dovrai innanzitutto disporre le tue truppe sul campo di battaglia: anche in questo caso, gli sviluppatori di Gallic Wars Battle Simulator non si sono voluti sforzare più di tanto per fornire più di un paio di scelte al giocatore.
Innanzitutto, senza alcuna logica, saranno già preimpostate le sezioni in cui potrai schierare le unità, così come saranno ben visibili quelle da cui spawneranno i nemici.
A seguire, non avrai la possibilità di impartire ordini ai tuoi uomini una volta iniziata la battaglia, se non quello di seguire delle linee di movimento impostate in precedenza: in pratica non avrai alcuna possibilità di reagire alle scelte avversarie (non che questo vada ad intaccare l’eccessiva facilità di Gallic Wars Battle Simulator, come vedremo tra poco).
A chiudere, qualsiasi pre-tattica tu abbia voluto impostare, non servirà praticamente a nulla, dal momento che tutte le battaglie si risolveranno in pochi secondi, con tutti i soldati intenti a convergere verso la stessa posizione.
Se non ti fosse già abbastanza chiaro dalla sezione precedente, provo a dirtelo in maniera chiara ed inequivocabile: in Gallic Wars Battle Simulator non è presente nessuna meccanica strategica.
Salvo l’ultima battaglia, quella per conquistare Roma e terminare la campagna, ti basterà schierare le tue truppe (che saranno di default più forti di quelle nemiche) in modo da ingaggiare battaglia il più velocemente possibile. La vittoria sarà assicurata, il divertimento un po’ meno.
Il comparto tecnico: il vuoto cosmico
In un gioco che già di base non è divertente, una grafica scarna ed una colonna sonora anonima sono solo la ciliegina sulla torta.
Intendiamoci, se Gallic Wars Battle Simulator avesse avuto un gameplay più profondo, si sarebbe potuto tranquillamente chiudere un occhio (magari anche tutti e due) sui modelli poligonali dei soldati e dell’ambientazione, così come avremmo potuto ignorare il fatto che le varie mappe di gioco (varie per modo di dire) fossero palesemente posizionate all’interno di una griglia che urla “programma 3D di inizio 2000” da tutti i pori.
Non è dunque il caso di accanirsi su di un lato tecnico si insufficiente, ma mai come il gameplay che dovrebbe supportare.
Piccolissima menzione d’onore va fatta per il tema musicale del titolo, presente nel menù di gioco: credo sinceramente che una volta avviato Gallic Wars Battle Simulator, risulti più appagante ascoltare la musica del menù iniziale che non far partire il gioco e vero proprio.