Console war, ecco di cosa ti parlerò oggi, nello speciale domenicale della nostra redazione volevo parlarti di come sia cambiata rispetto alla scorsa generazione di console, di come si stanno comportando Sony e Microsoft finora e del perché non abbia mai avuto senso discuterne anche animosamente (soprattutto sui social). Lo farò non prendendo in considerazione chissà quale analisi di mercato ricercata e curata nei minimi dettagli, ma considerando invece proprio l’aria che si respira attualmente tra le varie community di videogiocatori, e questo perché, frequentandone più di una, mi rendo conto che proprio quelle animosità che si manifestavano più o meno spesso tra gli utenti, stanno prendendo una piega inaspettatamente diversa da quella che c’era prima, durante e dopo il lancio delle nuove macchine.
Chiarisco, prima di continuare la mia analisi, anzi meglio dire “considerazione” che, anche se tardiva rispetto ad altre analisi uscite in questi mesi, è “mia”, nel senso che è il mio personalissimo punto di vista su una faccenda che ci ha accompagnato costantemente in questi anni, e che mi sono preso la libertà di trattare a modo mio. Quindi se proseguirai nella lettura, ti pregherò di non vederla solo come un’aspra critica alle community, a chi le gestisce o chi le frequenta, ma come un parere personale e privo di qualsivoglia diktat editoriale, una specie di crono-storia della console war e delle nuove console nei primi 6 mesi di vita. È la mia opinione personale e se non sei d’accordo puoi esternare le tue perplessità nella sezione commenti, ti risponderò prontamente e soprattutto rispettosamente!
Console War pre-lancio
Sono passati quasi 6 mesi dal lancio, in piena pandemia, delle console di nuova generazione, erano infatti il 10 e il 19 novembre dello scorso anno, quando Xbox Series X/S e Playstation 5 facevano il loro ingresso nelle case dei videogiocatori che sono riusciti a prenotare e accaparrarsene una. Fino a quel momento i temi più dibattuti nelle community dedicate alle piattaforme erano i Teraflop e la velocità delle SSD.
Sono stati mesi turbolenti quelli che hanno preceduto il lancio delle nuove macchine Sony e Microsoft, gli utenti si sono davvero “azzannati” su social con post e commenti al vetriolo perdendo totalmente il raziocinio, millantando ragioni su specifiche tecniche delle console come se fossero ingegneri esperti, o sulle esclusive migliori e così via.
Chiaramente questo era un lascito della vecchia generazione di console, nella quale il metro di giudizio usato per decretare un vincitore e uno sconfitto erano i dati di vendita dell’una e dell’altra parte, con PlayStation nettamente in vantaggio su Xbox. Un vantaggio così ampio e così insormontabile, numericamente parlando, che ha di fatto accentuato e velocizzato (complice anche la pandemia) l’evoluzione che si sta tutt’ora compiendo nel mercato videoludico (mercato digitale e Game Pass).
Dal lancio ad oggi
Il debutto sugli scaffali, fisici o digitali, è stato caratterizzato da una penuria di pezzi per entrambe le aziende. Sony e Microsoft a causa del Covid-19 hanno infatti registrato dei problemi produttivi non indifferenti, si manifestano ancora oggi dopo quasi 6 mesi, e si protrarranno probabilmente nel corso dell’intero anno 2021. Complice anche il fenomeno degli scalper, le console sono praticamente introvabili, ma credi che questo abbia fermato i “fanboy” dal fare speculazioni anche su questa cosa? No, niente affatto, anzi, forse ne ha amplificato gli aspetti peggiori.
È innegabile che PlayStation 5 abbia venduto di più di Xbox Series X/S, i numeri parlano chiaro, ma se frequenti anche tu qualche gruppo dedicato, non puoi non ricordare qualche foto postata che ritraeva l’una o l’altra console disponibile in qualche punto vendita e i commenti sotto di persone che deridevano il fatto che “se è disponibile significa che non si vende e quindi fa schifo”.
Talvolta, e questa è la cosa che più mi ha fatto riflettere, alcuni di questi post, non soltanto erano coadiuvati e appoggiati dagli amministratori di quel gruppo/pagina dedicata, ma erano proprio creati da quelle stesse persone che avrebbero dovuto “vigilare” sul quieto vivere sociale degli utenti che ne facevano parte, ma qui si entra in un discorso che non mi sento davvero di affrontare, un giorno forse ne parlerò.
Fatto sta che, subito dopo il lancio delle nuove macchine da “guerra”, il terreno dell’agguerrito dibattito si è immediatamente spostato sulla line-up di giochi disponibili, e anche qui gli utenti si sono scatenati. “La mia è meglio della tua perché ha i meglio giochi al lancio e le meglio esclusive” è stato il commento più comune sotto ogni post. Poi sono arrivatele famose analisi su quei titoli multipiattaforma come Assassin’s Creed Valhalla, in cui si mostrava come le prestazioni fossero migliori su PlayStation 5 rispetto a Xbox Series X/S, che vanta una potenza di calcolo superiore. E ha preso subito via il valzer dei post e commenti pronti a osannare la prima e denigrare la seconda e, come spesso è accaduto, sono stati sfruttati a dovere per accaparrarsi interazioni sui social.
Posso affermare che da allora le cose sono rimaste sostanzialmente invariate, le animosità tra le fazioni hanno avuto alti e bassi ma hanno comunque fatto parte delle varie community in maniera costante. Questo almeno fino al mese di marzo, in cui qualcosa è cambiato, ma per spiegartelo devo prendere in esame le mosse strategiche di Sony e Microsoft rispetto al mercato videoludico nel prossimo paragrafo.
Sony vs Microsoft, la svolta di marzo!
Il mese di marzo ha segnato forse la più grande (e aspettata) svolta nel mercato videoludico e nella percezione di esso da parte di più o meno tutto il mondo che gira intorno ai videogiochi, sia la critica specializzata che il videogiocatore appassionato.
Microsoft già a settembre dello scorso anno aveva reso di pubblico dominio l’intenzione di acquisire Zenimax, l’azienda controllante di Bethesda e altri famosissimi studi di sviluppo, e la cosa fece scalpore già allora. Il tutto si è poi concretizzato formalmente all’inizio del mese di marzo, in cui c’è stata l’ufficialità della conclusione dell’affare da 7,5 miliardi di dollari.
Beh, grazie a questa e ad altre mosse strategiche, l’azienda di Redmond ha ottenuto proprio quel che voleva da tempo (almeno un paio d’anni), ossia spostare il terreno di sconto con la controparte in un’altra direzione. Microsoft, conscia del fatto che non potrebbe competere con Sony sulla vendita di un numero maggiore di console, ha cercato di attirare clientela con l’offerta di un servizio in abbonamento che ormai anche tu conoscerai benissimo, il famoso Game Pass. Tale servizio ti permette di giocare una moltitudine di titoli ad un costo fisso mensile, su qualsiasi piattaforma lo supporti.
Oltre a questo, l’inclusione nel servizio dell’EA Play, dei titoli Bethesda passati e futuri, ha suscitato interesse e controversie nell’opinione pubblica che, ancora una volta, si è divisa tra quelli che apprezzano le politiche aziendali del colosso americano e chi invece rimane fermamente ancorato alle strategie della casa giapponese.
Capirai benissimo da te che la console war vive e prolifica di queste situazioni, e c’è ancora chi discute e si strugge per dire se i titoli Bethesda saranno o no un’esclusiva Microsoft.
Il cambiamento (forse) è iniziato! Ha ancora senso parlare di console war?
Come dicevo un cambiamento in effetti c’è stato, e non mi riferisco al fatto che una fazione è cresciuta rispetto all’altra, c’è chi rimane fedele oltre ogni misura alla sua compagine di riferimento e continua ad attaccare la controparte e chi invece, forte di acquisizioni e strategie aziendali espansionistiche, neanche fossero effettuate e ideate da lui, si crogiola nel fatto che prima o poi l’azienda per la quale tifa (si uso il termine tifare perché proprio di questo si tratta, tifo da stadio quello becero e poco sportivo) prima o poi comprerà tutto quello che c’è da comprare.
Il cambiamento che ho intravisto io e (non soltanto io), si riferisce al fatto che con ogni probabilità il termine console war tenderà a sparire dall’uso comune. In precedenza, avevo accennato al fatto che il vantaggio di Sony rispetto a Microsoft nella scorsa generazione di console ha di fatto accelerato il processo di innovazione dell’offerta di servizi offerti, e oggi più che mai, ci troviamo a vivere un momento storico nel quale il comparto fisico, inteso come console, diventa quantomeno superfluo. Microsoft non mira a vendere console ma a vendere servizi, nello specifico il Game Pass, e a quanto sembra, in quel settore si può definire leader. La console war non sta per finire, ci mancherebbe altro ci saranno sempre persone pronte a scannarsi sui social per questa o l’altra “fazione”, cambierà soltanto nome, potrebbe in futuro chiamarsi service war.
Nonostante questo, però ho anche notato una leggerissima inversione di tendenza, che vede piano piano, cambiare atteggiamento da una parte (ancora troppo piccola) di utenti, che invece di denigrare e spalare melma su questo o quello, comincia a essere più positiva e meno pedante nei giudizi espressi nei vari post o commenti delle community.
Se sia uno spiraglio di luce vera non si può giudicarlo adesso ma in un mondo che ha visto per la prima volta un videogioco sviluppato e prodotto da Sony arrivare al day-one sul Game Pass, ha davvero senso farsi la guerra sui social? Io credo di no, ma senza “guerre” per questa o l’altra console, servizio, videogioco a rimetterci saranno i post nei gruppi e le interazioni che ne giustificano l’esistenza.