Nel mondo videoludico il rischio di realizzare un titolo che risulti poi noioso o già visto è molto alto, pertanto è sempre bene ideare un progetto che abbia un che di nuovo per evitare eventuali critiche distruttive da parte dell’utenza. Nel corso della mia vita da videogiocatore ho sperimentato diverse tipologie di giochi e i casi in cui sono rimasto veramente deluso sono pochissimi, visto anche che le mie aspettative, per esperienza non sono mai troppo alte.
Nel corso di questa settimana ho avuto il dispiacere di giocare a Karma Chapter 1 e devo dire che, in 25 anni, non ho mai visto un gioco fatto così male. I giochi indie sono sempre una scommessa, ma è comunque difficile sbagliare in tutto e spesse volte alcuni di questi risultano anche piacevoli da giocare e rigiocare.
Il titolo di cui voglio parlarti oggi è Karma Chapter 1, un videogame che su steam viene classificato come un GDR d’avventura ricco d’azione. All’inizio sono stato particolarmente colpito dal trailer in cui vengono mostrati molti aspetti del gioco come il sistema di combattimento, il comparto grafico, i nemici da affrontare, le armi equipaggiabili e altro ancora.
Inoltre, andando a leggere i requisiti di sistema minimi e consigliati ho notato che si fa cenno alla serie 10 di Nvidia e ciò mi ha portato a pensare che le grafiche mostrate appartenessero ad una versione beta o, addirittura alpha, del titolo. Purtroppo ciò che viene mostrato nei due trailer presenti su Steam è la versione definitiva e ciò mi ha già cominciato a far dubitare sulla qualità di Karma Chapter 1. Adesso però analizziamo passo dopo passo gli aspetti che hanno dettato le linee guida per questa recensione.
Un comparto grafico scopiazzato
Per i più “anziani” del mondo videoludico non risulterà difficile riconoscere alcune texture e ambientazioni già viste altrove e nel voler approfondire la questione sono andato ad analizzare i file contenuti all’interno di Karma Chapter 1 ed ho avuto le mie conferme. Una volta entrati in partita ci troveremo sulla strada di un villaggio abbandonato, ma le capanne, gli alberi, il terreno e i confini naturali avevano un aspetto piuttosto familiare.
Purtroppo i miei timori sono stati confermati e all’interno dei file d’installazione di Karma Chapter 1 ho trovato delle texture riviste di Metin 2 per l’ambientazione e alcuni pattern sospettosamente somiglianti a quelli di Skyrim: The Elder Scrolls per gli edifici e le mura.
La faccenda però non finisce qui, infatti anche alcune ambientazioni hanno risvegliato in me dei vecchi ricordi e nel corso della partita mi è sembrato di essere sul ponte d’ingresso dell’Accademia di Winterhold di Skyrim. Ogni passo che muovevo all’interno di Karma Chapter 1 aveva sempre un che di familiare e ciò mi ha particolarmente deluso oltre che infastidito. Sviluppare un titolo sfruttando, in malo modo, il lavoro grafico fatto da altri non può che dare un risultato negativo.
Il peggior sistema di combattimento mai visto prima
Se hai mai giocato un action GDR, saprai sicuramente che il sistema di combattimento è il principale punto di forza di questa tipologia di giochi. Tuttavia un sistema di combattimento discutibile di solito passa in secondo piano davanti un titolo ben fatto e Skyrim: The Elder Scrolls ne è la prova.
Quasi la totalità dei videogiocatori sa che il sistema di combattimento del gioco di ruolo open world più famoso del mondo non eccelle, ma viste le meccaniche di gioco e le ore di divertimento che offre poco importa se qualche colpo va a vuoto. Su Karma Chapter 1 però ho davvero riscontrato la mancanza di un’idea dietro al sistema di combattimento realizzato, infatti risulta essere assolutamente fuori misura e “poco soddisfacente”.
Camminando nelle mappe proposte dal team di sviluppo del titolo posto sotto esame, ci imbatteremo in nemici sempre più resistenti, ma grazie ai nostri “colpi stordenti” saremo in grado di sconfiggere anche un gigante colpendolo ripetutamente. Mi spiego meglio, ogni singolo colpo che scaglieremo contro i nostri avversari avrà un effetto stordente che li sbilancerà, ciò ci consente di continuare a colpire uno o più avversari senza subire alcun tipo di danno.
Inoltre, le magie che ci vengono già illustrate all’inizio del gioco hanno una sorta di potere perforante che trapassa gli avversari all’infinito arrecando una quantità di danni costante. Insomma, sul titolo sviluppato da The Exact Co sarà noioso persino combattere.
Comparto audio basilare e scadente
Dopo neanche 10 minuti di gioco avevo già intuito che le cose non sarebbero migliorate con il tempo e avevo riposto qualche speranza sul comparto audio. Ahimè, anche li sono rimasto particolarmente deluso dalla scarsa qualità dei suoni che sembrano quasi scaricati da qualche piattaforma che offre effetti sonori in modo gratuito. Insomma, qualunque aspetto cercassi di analizzare trovavo dei difetti o delle mancanze che non dovrebbero esserci in una versione stabile di un videogame.
Karma Chapter 1: era meglio non pubblicarlo
Secondo il mio personale parere, Karma Chapter 1 era meglio lasciarlo dentro ad un cassetto per tornarci a lavorare poco tempo dopo così da aggiungere una grafica quantomeno accettabile e un’interfaccia con cui interagire. La cosa che probabilmente mi ha dato più fastidio è stata la mancanza della schermata delle impostazioni, elemento che viste le specifiche consigliate, mi aspettavo di trovare.
Tutto è stato fatto superficialmente e con molta poca attenzione e probabilmente se fosse stato un titolo in accesso anticipato avrei anche compreso tali mancanze, ma una versione stabile non può rasentare il ridicolo. Inoltre non viene dato nessun tipo di indizio sulla “storia” del personaggio se non una breve trama pubblicata sulla pagina del negozio di Steam.