World Splitter è sicuramente un titolo che avrà attirato una gran fetta d’intenditori del mercato indipendente e appassionati del genere platform: il nuovo titolo sviluppato dal team tedesco NeoBird è un progetto sperimentale se osservato dal punto di vista del gameplay.
Infatti, la peculiarità di questa produzione risiede nella sua meccanica cardine, ossia lo switch interdimensionale: questa feature, presente sin dai primi gameplay di gioco pubblicati dagli sviluppatori, ha catturato l’attenzione degli amanti del puzzle game 2D, che avranno sicuramente aggiunto World Splitter alla propria lista dei desideri non appena questa è stata mostrata.
Ma la meccanica di base basterà per reggere l’intera struttura del gameplay? Come si comporta il titolo in termini tecnici? Se cerchi la risposta a queste domande, sei capitato proprio nell’articolo giusto. Ecco a te, caro lettore, la recensione del nostro provato di World Splitter su PlayStation 4!
Pianeti sconosciuti
Il contesto narrativo di World Splitter si svolge su di un pianeta sconosciuto: il nostro protagonista, una sorta di astronauta antropomorfo, si schianta con la sua navicella proprio nelle lande di questo corpo celeste. Senza alcuna soluzione per riparare l’astronave, la sua attenzione viene presto catturata da alcune creature aliene: decidiamo quindi di seguirli, per far luce sulla popolazione che vive in questo mondo tanto colorato quanto pericoloso.
La trama non è certamente il punto focale di World Splitter: la narrativa funge soltanto da contesto per i livelli di gioco e le cutscene appaiono alquanto inutili all’approfondimento delle vicende, sintomo di una storia poco solida e mal strutturata.
I filmati partiranno soltanto quando il giocatore approderà nel mondo successivo, dopo il compimento di tutti e dieci i livelli che lo costituiscono: inoltre, la stragrande maggioranza delle cutscene in game non raffigureranno altro che la fuga degli alieni rincorsi dal nostro astronauta, scelta poco comprensibile e che non fornisce la giusta spinta nel proseguire il titolo per scoprire come si concluderà la storia del gioco. Sicuramente, per quanto concerne il comparto narrativo si poteva fare di più.
World Splitter… letteralmente
La portata principale di World Splitter è il gameplay, con focus particolare sulla meccanica cardine del titolo, ossia lo switch interdimensionale.
Il nostro alter ego virtuale potrà infatti proseguire tra i livelli di gioco grazie alla spaccatura tra le dimensioni: tramite la pressione di R2 o L2 e il movimento dello stick analogico sinistro, possiamo decidere dove posizionare la linea divisoria tra le due realtà parallele. È necessario avvalersi di entrambe per raggiungere le piattaforme e continuare la nostra avventura.
Questa feature costituisce tutto il gameplay e, andando avanti nei vari mondi, la sfida che ci offrirà il titolo sarà sempre più gratificante.
Il livello di difficoltà che i ragazzi di NeoBird hanno pensato per i giocatori è abbastanza alto, e non è cosa rara bloccarsi in alcuni dei livelli più ostici.
World Splitter non è infatti un titolo da giocare in maniera passiva: per completare i vari stage sarà necessario aguzzare l’ingegno e comprendere quale sia la dimensione migliore per proseguire e raggiungere i collezionabili di gioco (che sono rappresentati da simpatiche creature aliene) o arrivare alla fine dello stage.
Tuttavia, con il passare delle ore di gioco, la meccanica dello switch interdimensionale inizia a farsi stagnante: questo è dovuto al fatto che non esiste una vera e propria progressione del gameplay, e tutto quello che il gioco ha da offrire viene messo alla mercé del giocatore sin dal primo livello.
Con il proseguire della campagna principale arriveranno nuovi oggetti e pericoli ad arricchire il level design e ad aumentare l’interazione con lo scenario, ma l’unica cosa che potrai fare resta quella di manipolare le due realtà parallele. Personalmente, avrei gradito qualche aggiunta al gameplay che avrebbe reso la progressione dello stesso più variopinta.
Menzione onorevole per la modalità cooperativa, che consente di giocare in locale con un amico e completare insieme i livelli di gioco: giocato in questo modo, la pesantezza dovuta dal gameplay poco approfondito si sente molto meno.
Infine, Per gli amanti del completismo e delle speedrun, non mancheranno alcune sfide in-game come la sfida a tempo, la quale consiste nel completare nel minor tempo possibile lo stage: inoltre, tra i vari requisiti per masterizzare il livello spicca quello di completare le sezioni cambiando il meno possibile la dimensione parallela.
Scenari e musiche di gioco
Il comparto tecnico di World Splitter è arricchito di colori: la direzione artistica è di buona fattura, e ogni mondo con le annesse dimensioni parallele risultano vivaci e ispirati.
Certamente la grafica di gioco è abbastanza semplice, ma nel complesso la paesaggistica gode di un buon impatto visivo anche grazie alla scelta della palette cromatica.
Nel gioco sono presenti sei mondi: questi sono costituiti da dieci livelli ciascuno, e i biomi cambiano da mondo a mondo. Ognuno di questi sarà caratterizzato da colori e composizioni sceniche differenti dagli altri, e questa varietà di fondo mi ha fatto apprezzare ancora di più il level design.
Per quanto concerne le musiche di gioco, queste costituiscono un tappeto musicale rilassante che fa da sfondo alle fasi più ragionate senza risultare invasivo o essere causa di distrazione. Il mood dell’OST è molto tranquillo e, sebbene non spicchi per le sue sonorità poco ricercate o per la quantità di musiche presenti, posso dire con certezza che il team ha confezionato un pacchetto audio sicuramente funzionale al progetto.
In conclusione
World Splitter è sicuramente un gioco innovativo grazie alla meccanica della spaccatura interdimensionale, tuttavia il gioco sembra quasi vittima del suo guizzo di genio più lampante. Le pecche del titolo sono caratterizzate da una scarsa profondità a livello di trama, e dal punto di vista del gameplay, a lungo andare il gioco può diventare ripetitivo a causa di una progressione quasi assente.
Certo, con il proseguimento della campagna principale sopraggiungono nuove funzionalità come i portali che teletrasportano il giocatore o altri oggetti con cui interagire, ma nel complesso il titolo scade nella ripetitività dopo una ventina di livelli completati.
A questo, c’è da aggiungere anche il prezzo del titolo: considerando la longevità di circa sette ore e alla qualità non proprio sopraffine che il pacchetto propone, reputo che il prezzo di €19,99 sia troppo esoso e che faccia da imbuto per i potenziali acquirenti del gioco, poiché questo scoraggerà l’acquisto dei giocatori che non si sentono pienamente attratti dal genere.
Nonostante i suoi difetti, consiglio il titolo agli amanti dei puzzle game 2D meno esigenti, poichè non stiamo parlando di un cattivo gioco: è vero, i difetti del titolo sono sotto la luce del sole, ma World Splitter ci propone una meccanica di gioco innovativa ed efficace, che può sicuramente piacere agli appassionati più hardcore del genere.
Nel caso fossi alla ricerca di un gioco che attinge dal genere e che ti tenga occupato con un gameplay semplice ma dalla difficoltà ben calibrata, World Splitter potrebbe diventare il tuo prossimo gioco preferito.