Torniamo a parlare di Outriders, il looter shooter sviluppato da People Can Fly. Fin dai primi annunci, la software house si è dimostrata chiara negli intenti, il loro prodotto sarebbe stato un gioco fatto e finito, allontanandosi pesantemente dal paragonarlo ai famigerati game as service, tanto in voga negli ultimi anni.
Vorrei soffermarmi sulla rigiocabilità. Outriders sfrutta altamente questa funzione, con la possibilità di rivivere sia la campagna principale che le quest secondarie. Il miglioramento dell’equip e della propria build potrebbe tenerti incollato per diverso tempo, ma questo basterà?
Ci troviamo davanti alle prime settimane dal lancio, che ha portato Square Enix a registrare il suo più grande successo su Steam. Outriders si è dunque trovato a lottare e superare in alcuni casi i colossi del genere, nonostante si distacchi da loro sotto molti aspetti, come Destiny 2, Borderlands 3 e il longevo Warframe.
Outriders: l’endgame
Conclusa la campagna principale, attraverso un semplice escamotage, sarà possibile avventurarsi nell’endgame. Si tratta di spedizioni, ognuna corredata da un piccolo incipit narrativo, a tempo. Dall’apposito menù avrai la possibilità di impostare i diversi livelli di difficoltà, totalmente differenti dal world tier della campagna.
Si parte da un livello comune, che al suo completamento fornirà un avanzamento nella difficoltà delle stesse. In ogni momento potrai decidere di abbassare il livello di sfida, bloccandone però la prosecuzione. Soltanto affrontando il massimo livello raggiunto, oltre ad aumentare la rarità dei drop, accrescerai la difficoltà.
Le missioni non sono poche, ma allo stesso tempo presentano, a parte sporadici casi, un cambio di mappa arricchito da un mole di nemici e boss spaventosa. Il tuo compito sarà quello di sterminare, nel minor tempo possibile, intere orde. Esistono quattro missioni particolari, uniche nel loro genere, che richiedono un materiale ottenibile soltanto farmando la modalità e ottenendo un determinato livello di sfida.
Le ricompense consultabili sulla mappa, prima dello start, sono divise in categorie e crescono in base al livello di difficoltà selezionato. L’iperbole aumenta fino al grado 15, il massimo raggiungibile, garantendoti oggetti di ottima rarità. Un sistema semplice e funzionale, nonostante si percepisca quel senso di già visto, che ci accompagna in tutta l’avventura.
Con l’ultima patch rilasciata, il team di sviluppo ha ritoccato i tempi delle quest, abbassandoli per rendere più ardua la missione. Le spedizioni si possono affrontare in solo o in compagnia di altri due giocatori, così come il resto dell’avventura. Se non hai amici che vogliono affrontare le minacce dell’endgame, nella lobby è presente un indicatore per essere matchati con persone casuali, non temere.
L’ottimo sistema di shooting rende il tutto un po’ più gradevole, anche se qualche meccaniche più complessa, sarebbe stata un’ottima trovata. Basti pensare ai raid di Destiny, le attività endgame dell’fps di casa Bungie, rimangono all’apice dell’esperienza, regalando grandi soddisfazioni al loro completamento.
La componente rpg
Dopo questo breve excursus, è arrivato il momento di analizzare la componente rpg. Si tratta di una parte significativa dell’esperienza, che tra mod, poteri e armi, permette di variare molto nella creazione del proprio alter ego. Non è tutto oro quello che luccica, soprattutto analizzando con esperienza il capitolo armi ed armature leggendarie.
Questi rarissimi equipaggiamenti, segnalati da una chiara aura gialla, presentano luci e ombre. Se da un lato spicca la loro cura nell’estetica, maniacale per alcuni dettagli, dall’altro le loro peculiarità non sono dissimili dalle controparti meno rare e più accessibili. Le particolarità delle mod contenute in esse, tranne rari casi, sono quasi inesistenti, rendendo la loro scoperta mero completismo.
A livello puramente tecnico, l’equipaggiamento più difficile da trovare non risulta quindi essere indispensabile. Diverse volte ti verrà voglia di sostituirli con oggetti di rarità inferiore.
Tramite un menù in game, se si trovasse la combinazione perfetta, sarà possibile grazie ai materiali, modificare l’efficacia del nostro armamentario. Incastrando a piacimento mod e modificando le statistiche primarie, diventerai la vera minaccia di Enoch.
Tornando alla domanda principale, Outriders rimane un prodotto divertente, che non vuole cambiare i connotati di un genere, ma si inserisce in esso come ottimo esponente. La particolare scelta del team di sviluppo di renderlo si rigiocabile, ma allo stesso tempo fatto e finito, potrebbe portare in un breve periodo alla perdita di interesse.
La mancanza di contenuti risulta quindi essere controproducente, nonostante People Can Fly stia pensando a qualche DLC. Le tempistiche di pubblicazione e la qualità delle aggiunte, decreteranno l’ardua sentenza. Nel frattempo sono in lavorazione alcune patch migliorative, sia dal punto di vista dei bug, ancora presenti in maniera evidente, che lato server.
Outriders è disponibile dal 1 Aprile su PC, Xbox Series X/S, Xbox One, PlayStation 4 e PlayStation 5. Inoltre è possibile scaricarlo gratuitamente su Xbox Game Pass se si è abbonati.