Eccoci a parlare nuovamente del GDR Wasteland 3 targato inXile Entertainment e, nello specifico, di una valigetta molto sospetta ottenibile al suo interno. Prima di iniziare dandoci appuntamento tra le vie innevate di Colorado Springs, una breve premessa: non dovendo introdurti a particolari meccaniche come feci nella scorsa guida, incentrata su un ottimo modo per sfruttare al massimo Mod e armi, andremo dritti al punto evitando traccheggiamenti.
D’altronde, l’unica discussione che potrei intavolare senza uscire dal seminato sarebbe relativa alla già lodata profondità di Wasteland 3, che oltre a essere stratificata in dinamiche di gameplay si reitera allo stesso modo in numerosi altri aspetti. Come vuole la tradizione del genere a cui appartiene, infatti, la terza iterazione di questa serie post-apocalittica pone l’accento sulle scelte fatte dai giocatori, garantendo conseguenze non sempre intuibili.
Un chiaro esempio di questa evidenza, riscontrabile senza problemi durante le prime ore di gioco, è proprio ciò di cui andremo a parlare oggi nella speranza che non ti piaccia affrettare le decisioni. A rendere degno di una guida un argomento come questo, infatti, è proprio la possibilità di prendere una cantonata e ritrovarsi a dire addio a un premio succulento. Detto questo e tutto il resto, andiamo a conoscere Satoshi.
In Wasteland 3 una valigetta è per sempre
Dopo aver visitato il Giardino degli Dei ed esserci fatti un nome in Colorado Springs, liberandola dai dannati Dorseys coi quali avevamo un conto in sospeso, la nostra radio capterà una richiesta d’aiuto proveniente dagli appartamenti Sans Luxe. Una volta arrivati sul posto, che se non sbaglio dista due passi dall’affollato museo cittadino, verremo accolti da una signora a dir poco infastidita che però non ha nulla a che fare con lo scopo di questa guida.
A interessarci, come anticipato, è infatti il signor Satoshi che attende pazientemente il nostro ingresso nella sua stanza. No, non quella. È la prima a sinistra. Per aggirare la serratura chiusa che ci divide da lui basterà avere un ranger con Scassinare 4 e se come me non apprezzi l’idea di essere limitato nell’esplorazione, sono certo che non avrai problemi a oltrepassare una semplice porta. Fatto? Molto bene.
Il prossimo passo, ovviamente, è quello di interagire con il losco figuro in camice che sembra non essere del tutto umano, il quale deciderà di affidarci una valigetta dopo un dialogo privo di significato. È a quel punto che Wasteland 3 ci lascia con un grosso dubbio: aprire la ventiquattrore ignorando il puffo Satoshi, approfittare del suo valore e venderla a un mercante o limitarci a custodirla in attesa di una terza opzione?
Ebbene sì, la risposta più corretta è senz’altro l’ultima dato che sarà la sola ad assicurarci un lauto premio, a patto di aspettare il momento in cui Wasteland 3 ci avviserà di essere giunti alla fine delle danze: la missione principale chiamata “Il Traditore”. Nel pieno del suo svolgimento infatti, incroceremo di nuovo Satoshi che in cambio della valigetta ancora sigillata ci darà il set completo di un’armatura atomica.