The Last of Us parte 2, l’opera mediatica per antonomasia, nella scorsa generazione ci ha tenuti incollati allo schermo con una sceneggiatura degna di un film di Hollywood, pregna di emozioni e colpi di scena.
Calamita per premi di ogni sorta, da miglior comparto audio (anche grazie alla magistrale performance di Mac Quayle, in accompagnamento alla soundtrack principale di Gustavo Santaolalla), a miglior performance (vinta dall’attrice che ha caratterizzato il personaggio di Abby, Laura Bailey).
Il sequel più atteso da tutti gli appassionati delle opere Naughty Dog fa ancora parlare di sé, sia in termini negativi che positivi; come ben sappiamo non tutti hanno apprezzato le scelte del team, in particolar modo riguardo la narrazione in sé per sé, in molti accusano il fatto che si tratti di una trama tutto sommato banale e poco originale.
Dal canto mio credo che The Last of Us parte 2 sia un successo ed un miglioramento su tutti i fronti, a giovarne è soprattutto il gameplay che con poche, ma intelligenti, aggiunte rende il tutto più divertente e incentivante, ancora oggi rigioco qualche volta alcuni scontri per provare diversi approcci.
In questo articolo andremo a fare spoiler sulla trama dell’opera; anche se è passato sufficiente tempo, credo sia giusto metterti in guardia, in quanto reputo sia sacrosanto che tu possa goderti questo titolo nella sua interezza e integrità.
“Il finale di The Last of Us parte 2 doveva essere più cupo”
Questa frase è girata parecchio sul web, nell’immediato periodo successivo al lancio del titolo. Nel gioco così come lo conosciamo, dopo un’enorme progressione del personaggio di Ellie, ci ritroviamo in una spiaggia intenti a vendicare Joel.
Il tutto si esaurisce con una presa di coscienza della piccola Ellie che decide di risparmiare Abby in un momento di lucidità, un istante che risulta essere il punto di svolta per il personaggio, che diventa in grado di perdonare, di perdonare sé stesso, di redimersi.
Il “ciclo della violenza” viene così interrotto, dando maggiore carattere alla protagonista e, a mio parere, un senso liberatorio al giocatore.
In principio pare che le cose sarebbero dovute andare diversamente; come avrai già intuito, Ellie avrebbe dovuto uccidere Abby; la cosa comunque mi stuzzica, sarebbe stata di certo una scena molto forte, ma stando all’autore, Neil Druckmann, questo non avrebbe fatto evolvere il personaggio e non avrebbe interrotto il “ciclo della violenza”.
In seguito, infatti, l’opera prevedeva un rientro di Ellie alla fattoria, dove però avrebbe trovato ad aspettarla un gruppo di persone intente a catturarla e torturarla (per aver ucciso un loro compagno in qualche sezione di gioco precedente).
Ammetto che l’idea mi alletta, considero la violenza goffa e realisticamente umana di The Last of Us parte 2 uno dei punti di forza dell’opera, ma pensandoci bene forse è stato meglio così; Ellie alla fine del gioco che abbiamo tutti vissuto, trasmette al giocatore quel senso di “compimento“, pur non avendo fatto nulla.
Perché il problema era proprio quella smania di uccidere, che stava facendo perdere a Ellie la sua vera personalità, inoltre penso che il finale che tutti conosciamo dia molti più spunti per un eventuale terzo capitolo. Sapevi che Naughty Dog ha già abbozzato la trama di The Last of Us parte 3? Eccoti l’articolo dedicato se sei interessato.
Un mondo aperto e personaggi inediti
Stando all’intervista di Neil Druckmann, di cui sopra, non era solo il finale a dover essere diverso; nel gioco abbiamo modo di esplorare molte aree in modo più ampio rispetto al primo capitolo, ebbene in origine pare non fosse comunque abbastanza.
Questo sequel sarebbe dovuto essere un open world a tutti gli effetti, ma le cose sono cambiate in corso d’opera per esigenze particolari del team di sviluppo. Per quanto mi riguarda credo sia meglio così, con una maggiore linearità è stato possibile condire ogni area con una miriade di dettagli e particolarità.
Non è finita qui, anche Joel Miller rientra tra i personaggi che hanno perso qualcosa durante lo sviluppo, in particolare una fidanzata. Stando alle parole di Neil, Joel avrebbe dovuto incontrare tramite il fratello Tommy una ragazza, Esther.
Magari questo personaggio avrebbe riempito quel buco formato dalla morte di Tess nel primo capitolo, inoltre la cosa ci informa indirettamente che avremmo avuto molte più sezioni di gioco in compagnia di Joel (sarebbe stato necessario presentarci il nuovo personaggio a dovere).
In conclusione, sono tante le cose che si perdono durante lo sviluppo di un videogioco, è sempre bello sapere i “dietro le quinte” della produzione. A ogni modo, finale alternativo, open world e personaggi aggiuntivi non cambieranno la mia opinione su The Last of Us parte 2, che a oggi ritengo una delle migliori esperienze videoludiche che io abbia mai vissuto.