A Token War è un titolo indie sviluppato da UpRoom Games, che combina le meccaniche dei giochi deckbuilding con gli strategici a turni su scacchiera. Anche se non è per niente il suo punto di forza, anzi, è puramente marginale ma con delle trovate ironiche, A Token War vanta anche una storia: armati dei nostri token e incantesimi, sfideremo tutti gli altri eserciti, formati sempre da altri token, fino a conquistare tutti i territori della mappa e ottenere la gloria. Già, è tutto qui, ma come detto prima, la trama servirà solamente da contorno per quello che si rivelerà essere un ottimo strategico, che pur presentando meccaniche semplici, riesce a dare al gameplay una buona profondità e un ottimo livello di sfida, con tantissime varianti di strategie possibili, dovute alle numerose carte token e magie a nostra disposizione.
A Token War: un gameplay profondo e strategico
Se dal punto di vista della storia, A Token War non offre praticamente nulla, tutt’altra storia può dirsi del gameplay che, con le sue meccaniche e sfide, riuscirà davvero a coinvolgere gli appassionati del genere strategico e deckbuilding, ma procediamo con ordine.
L’obiettivo in A Token War, sarà quello di distruggere la roccaforte nemica, prima che l’esercito avversario riesca a fare altrettanto con la nostra. Anche se a volte vorremo cercare di ripulire la mappa da tutte le unità nemiche, spesso non sarà l’approccio giusto da usare in determinate battaglie, dove una strategia più diretta sarà la soluzione migliore, anche perché, pur eliminando tutte le truppe nemiche, la vittoria non sarà nostra finché non raderemo al suolo anche l’ultimo mattone della roccaforte nemica.
La fase di preparazione alla battaglia (setup), ci mostrerà su schermo il terreno dove si svolgerà il combattimento, composto da diverse caselle, e la nostra riserva di token ed incantesimi sulla sinistra. Per piazzare un token sul campo, pronto alla battaglia, dovremo semplicemente trascinarlo dalla nostra riserva su una casella azzurra della mappa, dette anche caselle di partenza. Per poter iniziare la battaglia dovremo per forza posizionare il token relativo alla nostra fortezza sul campo di battaglia.
Una volta che la fase di setup è stata completata, la battaglia procederà a turni. Il turno per ogni giocatore sarà composto da due azioni soltanto, che verranno per lo più utilizzate per muovere i nostri token sul campo di battaglia e attaccare le unità nemiche. In A Token War, i danni che le pedine subiranno negli scontri, verranno accumulati per tutta la battaglia, e una volta esauriti, la pedina sarà distrutta e rimossa dal combattimento.
Il layout dei token di A Token War, è composto da diversi fattori: abbiamo il disegno che caratterizza l’unita, un numero in un cerchio rosso sulla sinistra che ne indica il potere di attacco, ovvero i danni che infliggerà in combattimento alle pedine avversarie, un altro numero su uno scudo blu sulla destra, che indica i danni massimi che può subire prima di essere distrutta, il testo centrale che ne spiega le abilità peculiari, sempre ammesso che l’unità ne abbia qualcuna, ed infine un numero su un rombo verde in basso a destra della figura, che indica di quante caselle può spostarsi sul campo di battaglia.
Posizionando il cursore su un nostro token piazzato sul campo di battaglia, a parte leggerne le abilità, verranno evidenziate delle caselle in azzurro, indicanti dove la nostra unità può arrivare muovendosi; se invece vedremo delle caselle evidenziate in rosso, questo significherà che potremo attaccare il token posizionato su quella casella. Ogni volta che attaccando riusciremo a distruggere un token avversario, la pedina attaccante prenderà automaticamente il posto occupato dall’unità sconfitta e questa sarà una delle meccaniche fondamentali da padroneggiare per avere la meglio nelle battaglie.
Se sul campo di battaglia non saranno più presenti unità nemiche e neanche altre strutture, avremo a disposizione il comando clean up che farà attaccare automaticamente la roccaforte nemica a tutti i nostri token ancora presenti sulla mappa.
Spesso durante le battaglie in A Token War, ci troveremo di fronte ad unità nemiche con valori più alti delle nostre, ed in questo caso si fa valere la meccanica di affiancamento (flanked). Una unità si dice affiancata, quando viene circondata da due o più unità ostili. Le unità attaccanti in questa meccanica brillano, e il loro potere di attacco si somma a quello di tutti gli altri token che possono attaccare lo stesso bersaglio, dando così vita ad ingenti danni.
Un’altra meccanica che spesso farà la differenza sul campo di battaglia in A Token War, sarà quella di sfruttare le varie altezze delle caselle: una casella in alto e vedremo il nostro attacco aumentare, mentre se saliremo di due caselle aumenteranno sia attacco che punti vita. Altri fattori che andranno a potenziare le nostre statistiche saranno la vicinanza alla nostra fortezza e altre tipologie di strutture. Ovviamente lo stesso vale per l’esercito nemico; nelle fasi iniziali basterà un arciere avversario ben posizionato su un rialzo per mettere in difficoltà il nostro intero esercito.
A Token War vedrà anche alcune pedine dotate di abilità peculiari, che andranno a potenziare o indebolire le altre, alterare o piazzare trappole direttamente sulle caselle della mappa oppure bersagliare indiscriminatamente sia alleati che nemici. Bisognerà fare sempre attenzione a inizio battaglia e leggere per bene le dotazioni nemiche per evitare spiacevoli sorprese.
Il numero dei token che potremo schierare sul campo di battaglia, varierà a seconda della mappa e della potenza permessa: nella parte inferiore dello schermo noteremo degli slot che si riempiranno in base al costo dei token che decideremo di schierare. La potenza delle unità si può distinguere in base la cerchio che ne circonda la figura e si divide in 4 tipi: bronzo che non ha nessun costo, argento che costa uno slot, oro che ne costa 2 e, se saremo così fortunati da trovarne uno, diamante che richiederà tre slot.
Un’altra arma che avremo a disposizione saranno gli incantesimi: potremo portarne solo un numero limitato e utilizzarli una sola volta per battaglia al costo di un punto azione, ma avranno effetti devastanti che spesso potranno ribaltare le sorti della battaglia.
Vincendo le battaglie potremo passare ai livelli successivi, rappresentati da dei punti sulla mappa. Noteremo che alcune di queste battaglie sono marchiate anche con una stella, e rappresentano le battaglie iconiche, in parole povere una specie di checkpoint dove torneremo se dovessimo malauguratamente perdere tutti i tentativi a nostra disposizione nella campagna. A tal proposito, i tentativi sono rappresentati da bandiere bianche nell’angolo in alto a sinistra dello schermo e, ogni volta che perderemo una battaglia o saremo costretti ad arrenderci ne perderemo una.
Sulla mappa di selezione della battaglia, possiamo inoltre notare alcune icone che rappresentano il mercato; qui potremo scambiare le monete d’oro ricevute come ricompensa per le vittorie o dai forzieri aperti in battaglia, per acquistare altri token, strutture, risorse come altri tentativi o riparazioni e incantesimi, oppure vendere quelli che non utilizziamo più.
Una difficoltà in più su A Token War, sarà data dal fatto che, dopo le prime battaglie, la nostra roccaforte non recupererà più i danni subiti a fine battaglia, ma li porterà in quella successiva. Questo ci costringerà a calcolare ogni minima mossa perché il nemico potrebbe sorprenderci e infliggere ingenti danni alla nostra base anche in un semplice turno. Le uniche opzioni che avremo per far recuperare i danni subiti sarà quello di usare determinati incantesimi o comprare oggetti di riparazione al mercato.
Ad aiutarci invece ci saranno le ricompense di fine missione che, a parte una certa quantità di oro da investire al mercato, ci forniranno anche un token che dovremo scegliere fra i disponibili o, in alcuni casi, un potenziamento permanente per tutta l’avventura.
A Token War: tecnicamente parlando
Dal punto di vista tecnico, A Token War non è certo una produzione mastodontica, ma riesce molto bene in ogni settore anche facendo il minimo indispensabile. La grafica risulta essere sempre piacevole e pulita e i token hanno il loro stile particolare.Certo non avrebbe guastato un po’ più di varietà nelle mappe, soprattutto nella grafica delle caselle, e più cura nelle animazioni che sono proprio basilari. Il sonoro fa la sua parte ma come la grafica rimane su livelli base, entrambi però si sposano benissimo con la personalità del gioco. Un’aggiunta davvero gradita è la modalità versus in locale che si sbloccherà avanzando nella campagna principale.