I titoli videoludici in cui la componente musicale gioca un ruolo focale non sono pochi e non sono rari. Così come un’immagine vale mille parole, anche un suono può valerne altrettante. È da questa idea che probabilmente ha preso vita Of Bird and Cage, titolo di cui abbiamo parlato per la prima volta qui su iCrewPlay due mesi fa, il quale costituisce un vero e proprio esempio di concept album polimediale dove musica e videogioco procedono di pari passo senza mai prevaricarsi vicendevolmente.
Il titolo è sviluppato da Capricia Productions, della quale costituisce l’esordio, e pubblicato da All In! Games, lo stesso publisher che a ottobre 2020 ha pubblicato il ben accolto cappa e spada fantascientifico Ghostrunner in collaborazione con 505 Games.
La particolarità più preminente è, come si è a grandi linee anticipato, la colonna sonora metal che accompagna l’intera esperienza di gioco. Stiamo parlando di una mastodontica collaborazione tra tredici artisti che militano o hanno militato in band pilastro della scena metal internazionale degli ultimi vent’anni. Abbiamo nell’ordine:
- Davidavi “Vidi” Dolev, vocalist israeliano in attività in cinque progetti diversi, tra cui Gunned Down Horses e Subterranean Masquerade.
- Kobra Paige, frontwoman della band canadese Kobra and the Lotus.
- Ron “Bumblefoot” Thal, chitarrista attualmente impegnato con il supergruppo Sons of Apollo ed ex-Guns N’ Roses (è stato membro fisso della band di Axl Rose dal 2006 al 2014).
- Rob van der Loo, attuale bassista della band symphonic death metal olandese Epica.
- Ruud Jolie, anch’egli olandese, chitarra dei connazionali Within Temptation dal 2002.
- Casey Grillo, storico batterista dei Kamelot dal 1997 al 2018 ed attualmente turnista in altre formazioni, tra cui Queensrÿche.
- Rocky Gray, polistrumentista statunitense che milita e ha militato in diverse band, compresi gli Evanescence.
- Mike LePond, bassista della band progressive metal statunitense Symphony X dal 1998.
- Danny Worsnop, frontman dei britannici Asking Alexandria, alfieri del metalcore.
- Tina Guo, la violoncellista e suonatrice di erhu (uno strumento ad arco a due corde) cinoamericana, la quale ha all’attivo decine di registrazioni non solo in ambito metal ma anche per quanto riguarda colonne sonore di numerose opere filmiche (ha collaborato, tra gli altri, con il celebre compositore tedesco Hans Zimmer) e videoludiche (e.g. Assassin’s Creed Syndicate e Cyberpunk 2077).
- Snowy Shaw, polistrumentista svedese che ha collaborato con diverse importanti band della scena metal scandinava. Per citarne solo alcuni: Therion, King Diamond e Mercyful Fate.
Of Bird and Cage: una storia di redenzione, di consapevolezza e di coraggio ritrovato
La storia raccontata in Of Bird and Cage è vagamente ispirata al classico della tradizione fiabesca La bella e la bestia.
La protagonista è Gitta, una giovane ragazza piena di complessi dovuti ad una vita ingiusta che la ha messa davanti ad una serie di terribili problematiche: compagni di scuola prepotenti, un padre alcolizzato e violento, una madre afflitta da una depressione che la porta a sprofondare nell’abisso della droga, in cui cadrà anche la figlia dopo la di lei scomparsa.
Crescendo, l’unica cosa che mantiene Gitta ancorata alla realtà è la sua passione per la musica e il canto degli uccellini, unici suoi alleati contro la droga, la dipendenza dalla quale la ha portata ad iniziare una relazione con Ari, il suo spacciatore.
Proprio quando decide di provare a dare una svolta alla propria vita in senso positivo, in essa irrompe il misterioso Bres, un omone barbuto e dall’aria minacciosa che sembra ossessionato da Gitta senza un apparente motivo. Eppure, questo oscuro individuo sembra suscitare nella ragazza qualcosa di simile a un sogno… o ad un ricordo.
Perché rendere il gameplay vario se si tratta di un avventura grafica?
Investigando il gameplay di Of Bird and Cage, esso risulta quello della classica avventura grafica condito con momenti shooter (la visuale è in prima persona) e gli ormai intramontabili quick time-event, che paradossalmente risultano essere il massimo della sfida che il titolo può offrire.
Tutto il resto è interamente dedicato all’esplorazione delle aree di gioco onde trovare vari oggetti utili affinché la trama abbia un risvolto, per così dire, ‘positivo‘. Esplorazione che risulta eccessivamente confusionaria e dispersiva, anche perché deve essere compiuta entro lo scadere di una barra posta nella parte bassa dello schermo, che coincide con la durata del brano di sottofondo alla scena (o livello, che dir si voglia). Se questo per alcuni può costituire un ulteriore fattore di sfida, per altri può essere cagionevole di stress e conseguente frustrazione, soprattutto in un gioco del genere, dove serve comprendere la narrazione.
A rovinare l’esperienza contribuiscono alcune imperfezioni tecniche. Ad esempio ci sono alcuni punti da raggiungere che a causa della legnosità dei movimenti di Gitta risultano in effetti irraggiungibili, con tutte le conseguenze annesse (essenzialmente il proseguimento della trama in ‘negativo‘).
“Salta come un ceppo di legno!”, disse Zeb
Se conosci l’ex-youtuber bibbienese Kenneth Caselli, meglio noto come Zeb89, rammenterai certamente questa sua affermazione che fa da titolo a questo paragrafo dedicato agli aspetti estetici e tecnici di Of Bird and Cage, commentando i quali costui si sarebbe probabilmente espresso proprio così. La grafica del titolo risulta estremamente datata. Non c’è un singolo movimento dei personaggi e dell’ambiente descrivibile come ‘fluido’. Anche a livello estetico il titolo sembra una versione disegnata male di Life is Strange (2013), capolavoro di Dontnod Entertainment. Fortuna che non ci sono bug quali crash, input lag o cali di framerate.
È un vero peccato che Of Bird and Cage sia soggetto a queste imperfezioni data la profondità artistica che indubbiamente sostiene il titolo, soprattutto per quanto riguarda le sequenze oniriche, che risultano estremamente ispirate.
A salvare l’opera sul versante tecnico c’è per fortuna il comparto sonoro (come c’era da aspettarsi dati i presupposti). Al di là della musica, vera ed indiscussa protagonista del gioco, anche a livello di effettistica non c’è nulla da segnalare: ad azione in-game corrisponde rumore. Il tutto è purtroppo penalizzato dal doppiaggio, presente solo nell’early game, la cui scrittura risulta piuttosto banale e che non riesce a convincere a livello recitativo (voci piatte e prive di qualsivoglia verve emotiva, come se i doppiatori stessero lavorando sotto l’effetto di narcotici).
Musica e videogiochi possono incontrarsi?
La risposta a questa domanda, di per sé molto generale, sembra essere ‘Sì!‘. Resta tuttavia il fatto che, almeno in questo caso, probabilmente Of Bird and Cage avrebbe dovuto restare un concept album, non l’opera polimediale di cui abbiamo parlato. Si tratta comunque di un’idea non facile da tradurre in realtà, che ha richiesto senza dubbio impegno e creatività, valori fondamentali da coltivare tanto in ambito musicale quanto in ambito videoludico. A questi si aggiunge il coraggio nel trattare determinati temi, i quali possono esporre un prodotto audiovisivo tanto a lodi quanto a critiche e polemiche da parte di chi vive questi disagi.
La speranza è che Of Bird and Cage venga ripubblicato anche come disco a sé stante, rendendolo il capolavoro musicale che merita di essere.