Alchemist Adventure è un titolo che a dispetto della sua piccola produzione mette in luce un talento vero da parte degli sviluppatori di Bad Minions. Bravi loro che sono riusciti nel metter su un gioco che non ha davvero nulla da invidiare a titoli recenti con alle spalle software house di assoluto spessore, sia a livello economico che di forza lavoro.
Dopo i primi minuti passati a giocare infatti, è stato chiaro come il “piccolo indie” nasconda un sistema magico (anzi meglio dire alchemico) degno di nota, un combat system in tempo reale che non fa rimpiangere il classico sistema a turni (molto frequente in questo tipo di produzioni) e una visuale isometrica 3D che sa un po’ di nostalgia e omaggia i grandi classici come Diablo.
Fatte queste piccole premesse è doveroso anche ammettere che un paio di problemini ci sono, niente di grave per carità ma, alcune scelte come quella di poter salvare il gioco sempre e soltanto sovrascrivendo il salvataggio precedente richiedono una certa oculatezza nelle scelte da fare per affrontare il proseguo dell’avventura. Ho riscontrato anche piccoli bug nelle mie scorribande, fortunatamente niente che potesse rovinare irrimediabilmente l’esperienza di gioco, ma di questo ed altro parlerò nei paragrafi successivi.
Alchemist Adventur Trama
La trama di Alchemist Adventure è di quelle che dovrai scoprire da solo, in effetti il gioco comincia quando una giovane donna di nome Mya si risveglia in un mondo che non conosce e che ha dimenticato. Questo è pieno zeppo di pericoli, ma fin dall’inizio, con le primissime battute esplorative, i ricordi di Mya riaffioreranno nella mente della donna e che si renderà conto di essere un’alchimista.
La tua avventura in Alchemist Adventure sarà strettamente legata al mondo di gioco, Scentia, un continente devastato da una guerra che sembra essere finita da poco, dovrai esplorarlo il più possibile per scoprire tutto ciò che riguarda Mya, ma anche per capire come questa guerra abbia influenzato la vita della protagonista.
Come dicevo, lei è un’alchimista talentuosa, e nella “città stato” di Isur gli alchimisti sono considerati alla stregua di scienziati, politici o amministratori: sono infatti essi a governarla grazie all’azione di un consiglio chiamato “I Sette”, di cui fanno parte gli alchimisti più potenti e influenti. Non posso dirti altro sulla trama senza scadere in inutili spoiler, gran parte dell’avventura è infatti proprio scoprire quanto più possibile su Isur e le terre che la circondano, sulla lore di questo mondo e sulla vita di Mya.
Gameplay tra alti e bassi
Per quanto riguarda il gameplay dovrò affrontare il discorso in più parti, sottoponendo alla tua attenzione tutte le cose che lo riguardano e lo contraddistinguono, sappi però che ti troverai di fronte a qualcosa di molto semplice e di molto complesso allo stesso tempo. Vediamo il perché di questa affermazione.
La semplicità del gameplay sta nel fatto che rispecchia i classici del genere per quanto riguarda l’esplorazione del mondo di gioco (si l’esplorazione di ogni anfratto sarà fondamentale per godere a pieno del gioco) e per quanto concerne il combattimento con armi.
Sarai in grado di impugnare una spada già dopo i primi minuti di gioco ed usarla non sarà affatto complicato: tenendo premuto il tasto per attaccare sferrerai fendenti fino all’esaurimento della barra della stamina. La cosa che noterai subito, però, è che mentre attacca Mya sarà ferma sul posto e potrà soltanto ruotare su sé stessa, senza avanzare o indietreggiare. Niente paura però, quando sarai circondato da nemici e vorrai divincolarti dalla mischia, potrai usare la schivata in pieno stile Dark Souls, e anch’essa consumerà la barra della stamina.
Tutto semplice finora, le cose cominciano a complicarsi quando vorrai testare le tue abilità di alchimista!
Sappiamo che Mya è un’abilissima alchimista ma sappiamo anche che a inizio avventura lei non ha memoria di questo e dovrà riscoprire piano piano le sue abilità e sbloccarne di nuove. Per farlo si metterà alla ricerca dei 4 elementi che sono il fondamento dell’alchimia: Fuoco, Aria, Acqua, Terra.
Inutile dire che combinandoli tra loro ne verranno fuori di altri, dando vita a pozioni, elisir e bombe alchemiche ma, anche in questo caso, lascerò a te il piacere della scoperta, ed eviterò spoiler riguardanti alcuni puzzle ambientali che affronterai nel tuo cammino verso la conoscenza.
Il sistema Alchemico è quindi molto sfaccettato e complesso ma non di difficile comprensione, quello che dal mio punto di vista è un tasto dolente di Achemist Adventure è la sua poca immediatezza per quanto riguarda l’uso che si fa di questo. Dopo che avrai sperimentato e combinato i vari elementi, l’uso effettivo delle pozioni contro i nemici o per l’interazione con l’ambiente circostante, ti costringerà ad aprire più e più volte il menù per la scelta degli ingredienti o semplicemente per usare una pozione al posto di un’altra. Tutto questo spezza il ritmo dell’esplorazione e dei combattimenti risultando spesso e volentieri molto frustrante.
Sistema di progressione e abilità
Anche in questo caso avrai a che fare con un sistema classico del genere e molto semplificato: il guadagno di punti esperienza è infatti legato a filo diretto con i combattimenti contro nemici e all’esplorazione con la scoperta di segreti. Questi poi vanno semplicemente spesi nell’albero delle abilità facendo progredire Mya nel suo percorso di crescita.
Qui vengono alla luce delle dinamiche che mi hanno convinto molto poco; gli incontri con i nemici sono forse troppo sporadici, mentre gli scontri con alcuni mini-boss possono essere sbilanciati a tuo sfavore. Il sistema di salvataggio prevede dei checkpoint dedicati nelle aree che stai esplorando, quando la tua salute arriva a zero in uno scontro ricomincerai tutto dall’ultimo salvataggio e se non sarai stato attento a scegliere quando salvare, una morte improvvisa ti riporterà molto ma molto indietro rispetto a dove ti trovavi.
Non solo questo, ho riscontrato, anche se di rado, un bug per il quale dopo aver sconfitto un nemico, questo non moriva del tutto ma rimaneva steso a terra senza svanire come dovrebbe, impedendomi di proseguire nell’avventura, poiché una volta iniziato un combattimento non ci si può ritirare scappando o abbandonando l’area ma solo abbattendo tutti i nemici.
Nell’albero delle abilità invece, alcune che si rivelano pressoché inutili mentre altre, proprio quelle legate all’alchimia, sono necessarie per poter proseguire nell’avventura. Inutile anche il compagno di viaggio di Mya, un piccolo animaletto volante (omuncolo) che la seguirà nel corso dell’avventura. Tutto fumo e niente arrosto mi viene da dire, è servito solo e soltanto a raggiungere alcune (forse un paio in tutto) casse-premio messe in quei posti solo per farti utilizzare ogni tanto quest’omuncolo. Potrai addirittura sbloccare alcune su abilità per aiutarti nei combattimenti ma che alla fine non fanno la minima differenza.
Alchemist Adventure e la sua ambientazione
L’ambientazione di Alchemist Adventure è varia e sfaccettata e ricalca in pieno il filone fantasy medievale, si passerà da paesaggi pianeggianti a città deserte, fortezze distrutte dalla guerra e addirittura l’interno di un vulcano, non mancano qua e là alcuni mecha che rendono l’atmosfera un po’ steampunk. In effetti per capire bene cosa si sta guardando su schermo bisogna collocare il tutto in un contesto preciso.
Questo riesce bene agli sviluppatori che dappertutto hanno lasciato indizi proprio per dare un tono diverso e meno spensierato di quel che traspare dal tipo di mondo che stai esplorando, incastonando le vicende di Mya in un contesto geopolitico e sociologico ben delineato, dove non mancano di affrontare tematiche come schiavitù, progresso tecnologico e scientifico, ma soprattutto politica.
Sembrerà superficiale ma ho davvero apprezzato questa scelta, sono stato spinto a esplorare ancora meglio tutto l’ambiente per conoscere meglio la storia, la lore del mondo di Alchemist Adventure, il tutto va ad impreziosire l’esperienza di gioco in un modo niente affatto scontato.
Come detto Alchemist Adventure è un’indie game e graficamente parlando sembra di essere di fronte ad una produzione datata primi anni 2000, ma in realtà, al netto di qualche animazione un po’ imprecisa non risulta mai di bassa qualità. Anzi si vede come i ragazzi di Bad Minions abbiano svolto un gran bel lavoro, viste anche la quantità di magie utilizzabili e la credibilità degli effetti causati da esse. Per quanto riguarda l’audio è piacevole notare come i motivi interni al gioco non siano mai di troppo e gli effetti sonori, anch’essi molto credibili, restituiscono un certo piacere alle orecchie del giocatore e rendono perfettamente l’idea di quel che si sta facendo e vedendo su schermo.
Conclusioni
Alchemist Adventure è un classico action rpg che ti farà vivere l’esperienza di essere un’alchimista provetto, nei panni di Mya affronterai nemici d’ogni genere, risolverai enigmi ambientali grazie alle tue abilità e, andando avanti nella tua avventura, scoprirai di più sul mondo e il continente di Scentia, sulla città di Isur e soprattutto su Mya stessa. Il tuo obbiettivo è ricordare, riscoprire chi sei e chi eri, ritrovare la tua famiglia divisa da una guerra forse inevitabile, e lo farai grazie ai 4 elementi alchemici fondamentali che daranno vita alle grandi imprese che compirai. Un’ambientazione fantasy medievale con contaminazioni steampunk e collocato in un contesto geopolitico tutt’altro che banale, un gameplay un po’ macchinoso da destreggiare ma ricco e sfaccettato faranno da sfondo alla tua avventura.
Un gioco questo tutt’altro che esente da difetti, alcuni dovuti a scelte forse infelici degli sviluppatori, altri a qualche bug ma, nonostante tutti i problemi evidenziati anche nei paragrafi precedenti, merita di essere giocato a fondo, anzi, invoglia a essere giocato per sete di conoscenza e scoperta. Un gioco longevo, soddisfacente e bello da giocare.
Con questo si conclude la recensione di Alchemist Adventure, ti ricordo che la versione recensita è quella per Steam, completamente sottotitolata in italiano e disponibile dal 20 maggio a 12,99€.