Elite Dangerous è, senza alcun tipo di dubbio, il più importante gioco di simulazione di volo spaziale. Sviluppato da Frontier Developments, si tratta di un ibrido fra single-player e multiplayer, e ci trasporta in un mondo condiviso che prende luogo nientemeno nell’intera galassia della Via Lattea.
Il titolo ha sempre fatto della simulazione di volo più assoluta la sua forza, qualcosa che ha da sempre reso Elite Dangerous un prodotto di nicchia. Il fulcro del gameplay infatti ha sempre consistito nel guadagnare denaro tramite azioni che si dovevano svolgere senza mai poter scendere dalla propria navicella, come derubare altri giocatori o convogli di NPC, al contrario portare carichi di merce o esplorare l’enorme galassia.
Un gameplay andato avanti così fino all’uscita dell’espansione Horizon che scombinava, seppur in modo delicato, la formula di gioco. Grazie a quest’espansione era possibile esplorare i pianeti, anche se costretti a farlo su un rover. L’unico problema, anche abbastanza grande, era che la maggior parte di questi pianeti erano lande desolate, senza alcun tipo di punto d’interesse.
È chiaro che non stessimo parlando di un titolo con le stesse aspirazioni di No Man’s Sky, ma poter finalmente scendere dall’astronave era qualcosa di profondamente nuovo per gli assidui giocatori della creatura di Frontier Developments.
Per questo non nego che, dopo aver passato tantissime ore a bordo della mia navicella, l’uscita dell’espansione Odyssey mi aveva caricato di enormi aspettative. L’idea di avere finalmente un gameplay che consistesse sul muoversi sulle proprie gambe, donandomi la possibilità di mettere finalmente piede sui pianeti e di poter addirittura imbracciare armi, di avere finalmente missioni di guerriglia terrestre, mi intrigava parecchio. Un progetto ambizioso, così tanto da essere troppo da gestire per Frontier Developments.
Come avrai intuito sono rimasto estremamente deluso dal lancio di questo update; vediamo insieme come mai!
Fra bug e pessima ottimizzazione
Se solitamente parlo dell’aspetto tecnico di un titolo solo nelle battute finali della recensione, stavolta per me è obbligatorio partire dal punto più debole di Elite Dangerous Odyssey. Per chi ha giocato prima dell’update, l’uscita di Odyssey dev’essere stato un vero e proprio trauma. Odyssey ha infatti portato con se un’inspiegabile downgrade grafico, condito per di più da problemi di ottimizzazione pesantissimi. Con una RX 5700 XT e un i7-9700K mi sono ritrovato a dover bloccare gli FPS a 30.
Anche quando completamente solo su un pianeta quel numero di FPS era quasi il massimo che potevo raggiungere, quantomeno se non volevo avere fastidiosissimi (quanto inspiegabili) drop di frame. Anche con quest’enorme limitazione, il gioco ha comunque sofferto di stuttering, andando a pesante in maniera piuttosto grave sulla godibilità del contenuto. Come potrai aver cominciato a sospettare, ovviamente non mancano all’appello crash di varia natura e killer bug che non ti consentiranno di completare alcune missioni.
Per non parlare della ciliegina sulla torta. A meno che tu non sia un neofita, probabilmente sai che il mondo di Elite Dangerous è gestito da diverse fazioni. Grazie ad alcune delle missioni è possibile scegliere se appoggiare una o l’altra fazione in contrasto, in grandi battaglie campali. Se sono stato costretto a bloccare il framerate a 30 stando da solo in una parte di pianeta desolato, ti lascio immaginare cosa succede quando sono presenti tanti NPC a schermo.
Non è un caso che nel momento in cui sto scrivendo Odyssey abbia su Steam una media di recensioni perlopiù negativa. Siamo contro a qualsiasi fenomeno di review bombing, ma in questo caso si tratta di una frustrazione del tutto giustificata. Dal canto suo Frontier Developments sta tentando di mettere mano alla situazione con degli hotfix, ma ci vorrà del tempo prima di dare a Odyssey la tirata a lucido che merita.
Elite Dangerous: Odyssey si divide fra belle idee e scivoloni
Nonostante tutto, Odyssey non è un’espansione priva di buoni colpi. Il feeling restituito dal gunplay non è affatto male, soprattutto se consideriamo che stiamo pur sempre parlando di un simulatore di guida spaziale. Anche se è inficiato da qualche piccola sbavatura, alla fine sparare è letteralmente l’unica cosa che funziona in Elite Dangerous Odyssey.
Più che lo shooting, a funzionare male – o parzialmente- è praticamente qualsiasi meccanica che vi ruota attorno. A prescindere dalla classe dell’arma (pistole, fucili e armi laser) che si usa, il feeling restituito cambia solamente nella tipologia. Le varie versioni di ogni tipo di arma sono purtroppo tutte dei semplici reskin, che si limitano a cambiare quasi soltanto il colore delle bocche da fuoco. Da questo brutta sbavatura consegue una pessima diversificazione del feeling generale delle armi.
Come altro pregio, ti diremmo che la varietà di approcci per conseguire gli obbiettivi delle varie missioni è abbastanza alta. Devi sapere che in Elite Dangerous Odyssey sono state inserite tre tute, ognuna in grado di donarci peculiarità e capacità specifiche che ci permettono di risolvere le missioni in modo originale. E se questa frase risulta essere vera, per l’ennesima volta sono gli elementi di contesto a smentirla. Le missioni sono semplici, banali e ripetute fino allo sfinimento. Considerando che anche gli avamposti sono quasi tutti identici, alla fine ci ritroveremo a utilizzare sempre le stesse soluzioni, andando a mortificare la varietà d’approccio offerta dai tool delle tute.
Anche la AI è vittima di alti e bassi. Se questa spesso si comporta in modo anche abbastanza realistica, lanciando allarmi d’emergenza se possibile e cercandoci nell’ultimo punto in cui ci ha avvistato, il suo bilanciamento lascia davvero molto a desiderare. Si passa infatti da nemici debolissimi e incapaci di colpirci a insolite unità, in grado di fondere il concetto di tank e di cecchino.
Odyssey può certamente vantare qualche colpo di genio, ma per ogni passo in avanti ne fa due indietro e considerando l’aspettativa di noi giocatori, al momento si tratta di un’enorme buco nell’acqua.