Horizon 2 Forbidden West ha debuttato all’ultimo State of Play con un gameplay trailer di circa 15 minuiti, ammaliando nuovamente i fan della prima iterazione e conquistandone di nuovi.
Nel gameplay trailer vengono mostrate notevoli migliorie che pare siano passate un po’ in sordina ai più distratti che già urlano al “more of the same“.
Prima di tutto il combat system presenta evidenti migliorie in termini di fluidità, chiaro è che pad alla mano sarebbe più facile poter dare un giudizio, ma anche solo in termini visivi se hai giocato il primo capitolo dovresti aver notato quanto il tutto risulti più equilibrato; pare che sarà possibile combinare più attacchi creando combo anche con il fidato arco.
L’esplorazione è stata migliorata su più livelli tramite l’aggiunta di elementi già visti in altri prodotti, ma che in Horizon 2 Forbidden West calzano a pennello.
Il rampino, ad esempio, permette di raggiungere rapidamente alcuni appigli, non oso immaginare quanto ciò possa rendere dinamico il combattimento che nel primo capitolo bene o male si limitava a uno schivare e scoccare frecce.
A rendere il tutto ancora più dinamico è quella sorta di paravela/aliante che ha molto il sapore di Zelda Breath of the Wild; questa è chiamata scudo aliante nel gioco e assicura una certa verticalità sia durante i combattimenti che nell’esplorazione.
Rimanendo in tema esplorazione, in base a quanto visto sembra che sarà possibile arrampicarsi un po’ ovunque, ma la cosa ancora più intrigante è il level design, risulta quasi difficile pensare che si tratti di un open world, tutto è messo al posto giusto, credo che Guerrilla con questo capitolo voglia enfatizzare molto l’ambiente che saremo chiamati a domare.
Altra novità evidenziata dal gameplay trailer di Horizon 2 Forbidden West è la presenza di numerosi intermezzi, in precedenza i dialoghi si esaurivano in un “campo e contro campo” che distaccava il giocatore dall’immersione e che veniva ancor di più appesantito dalle animazioni facciali degne di un manichino di un centro commerciale.
Molti più intermezzi in Horizon 2 Forbidden West, Aloy risulta più coerente con il contesto narrativo
Nei giorni scorsi, come ormai è consuetudine, non è mancata l’ennesima puerile polemica da parte di una sorprendentemente numerosa fetta di pubblico: “Aloy è troppo paffuta e poco femminile! Dovrebbe essere più magra.”
Partendo dal presupposto che non dovrebbe nemmeno essere necessario parlarne, facciamo un po’ il punto della situazione per cercare di estinguere sul nascere questa critica inutile.
Sappiamo bene che il mercato ha un potere decisionale non di poco conto, abbiamo assistito a numerosissimi restiling di alcuni personaggi, soprattutto in ambito cinematografico, in seguito a vere e proprie minacce da parte del grande pubblico.
Teniamo conto che la scelta artistica di un team dovrebbe essere indiscutibile; va bene dire la propria opinione, ma in alcuni casi si rischia di tagliare le gambe a un reparto dello sviluppo che ha impiegato tempo e sudore per sviluppare un’idea, un concetto.
Infatti parlando di Aloy, personalmente credo sia molto più “azzeccata” in questo sequel; nel primo capitolo, complice forse il comparto animazioni facciali quasi inesistenze, la nostra eroina risultava sempre in ghingheri e in perfetta forma.
Stiamo parlando di un mondo post apocalittico nel quale l’umanità è divisa in tribù di stampo indigeno, le quali per sopravvivere devono combattere contro macchine in grado di distruggere interi ecosistemi.
È lecito pensare che l’essere umano, per adattarsi al nuovo ambiente nel quale vive, debba adattarsi per essere in grado di sopperire alle difficoltà ambientali che lo circondano, in primo luogo c’è proprio l’aumento di massa corporea seguito a ruota da una minore cura dell’estetica personale.
Chiaramente è fondamentale in un’opera di finzione che punta a far immedesimare il pubblico cercare di rappresentare qualcosa di piacevole, una sorta di icona o di “punto di riferimento”, motivo per cui credo la cosa sia ancora più giustificata che mai; la società odierna punta molto all’eliminazione dei canoni di bellezza che troneggiano da ormai 100 anni.
Proprio come la razza umana in Horizon, anche la nostra società e il modo di vedere le cose si sta evolvendo e il videogioco penso possa essere il portavoce adatto. Aloy è affascinante anche in questo sequel, ma ora lo è in modo coerente e realistico (proprio quel tanto ricercato realismo che quando manca fa stizzire tutti i videogiocatori, ma quando invece rappresenta la realtà dei fatti non sembra accontentare nessuno, forse schiarirsi le idee non sarebbe una cattiva idea).
Aloy ora risulta molto più calzante al contesto narrativo proposto, molto più adatta a rispettare i “canoni immaginari” di un essere umano in grado di compiere acrobazie da olimpiadi e arrampicarsi su quasi ogni superficie. Ecco che quindi mi reputo molto soddisfatto dell’evoluzione del personaggio e sono orgoglioso della scelta del team di Guerrilla che ha saputo contestualizzare al meglio una protagonista come Aloy.
Spero quindi che queste crociate da social network scadano nell’inutilità il più presto possibile, perché temo un cambio di rotta da parte del team che per incontrare il favore del pubblico potrebbe riportare Aloy al suo incoerente peso piuma.
Spero tu abbia trovato le mie argomentazioni quanto meno interessanti, come tali sono solo un mio parere soggettivo ma spero tanto combacino anche con le tue e se così non fosse che abbiano almeno il potere di farti cambiare idea.
Horizon 2 Forbidden West non ha ancora una data di uscita, ma noi della redazione di iCrewPlay lo aspettiamo a braccia aperte!