All’inizio di questo anno CD Projekt RED è stata vittima di un attacco hacker, tramite il quale sono state rubate molte informazioni sensibili della compagnia. Questo duro e improvviso colpo, sommato al polverone che il caso Cyberpunk 2077 ha alzato fin dal lancio, ha reso estremamente più lento rimediare ai problemi che il gioco si portava dietro, alimentando il malcontento dei fan.
Le dichiarazioni di CD Projekt RED sono state fin da subito ferme e decise, affermando che non avrebbe soddisfatto alcuna richiesta del gruppo di hacker. Di tutta risposta, gli autori del furto di dati hanno messo all’asta i codici sorgente di numerosi titoli della compagnia, pronti per essere ceduti al miglior offerente.
I dati rubati a CD Projekt RED sembrano essere apparsi in rete
I compratori non si sono fatti certo attendere e il gruppo di hacker è riuscito così a piazzare in breve tempo, e a una cifra da loro considerata congrua, tutto il materiale rubato. L’asta è stata chiusa con una condizione che nega la possibilità di distribuire ulteriormente i dati, garantendo così una sorta di esclusività.
La vicenda sembrava essersi conclusa in questo modo, se non che negli ultimi giorni il materiale sottratto sembra essere riemerso in rete. Gli elementi in questione comprendono i kit di sviluppo per le console, compresa PlayStation 5, e i codici sorgente di alcuni giochi della compagnia, tra cui Cyberpunk 2077, Gwent e la versione next gen non ancora rilasciata di The Witcher 3.
Sembrerebbe che questa manovra serva a promuovere la nuova piattaforma di leak del gruppo hacker. Non sappiamo ancora quanto materiale abbiano effettivamente tra le mani e per quanto tempo vogliano mettere i bastoni tra le ruote a CD Projekt RED. Sicuramente nelle prossime settimane sentiremo ancora parlare di loro.