Con l’avvento della nuova generazione di console, lo scorso anno Sony aveva annunciato un approccio opposto a quello di Microsoft ricorrendo alla frase ad effetto “crediamo nelle generazioni”. Se il colosso di Redmond, conscio delle difficoltà nel reperire i nuovi hardware da parte dei consumatori, aveva deciso di rendere la transizione più morbida non lasciando indietro le vecchie console, Jim Ryan si era detto certo, senza mezzi termini, che mantenere l’attenzione anche sulle vecchie console avrebbe frenato il progresso a livello di design e innovazioni nel gaming. Concetto ribadito successivamente da Mark Cerny nel corso della presentazione tecnica di PlayStation 5.
Personalmente ritengo l’approccio di Microsoft quello più corretto e rispettoso dei giocatori, quindi diversamente dalla maggior parte degli utenti non criticherò Sony per aver fatto retromarcia. Del resto si tratta di un processo che è sempre stato così, con i primi mesi che vedono una pacifica coesistenza tra i due hardware, fin quando la base delle nuove console installate raggiunge numeri economicamente consistenti.
Così come poco credibile è, per me, la storia dei giochi cross gen: il design e la qualità sono indipendenti dalla tecnologia a disposizione. Il medium videoludico ha ormai più di quarant’anni e in tutto questo tempo numerosi titoli hanno fatto la storia pur essendo sviluppati con importanti limiti tecnici eppure rimangono ancora oggi considerati tra i migliori di sempre pur appartenendo a generazioni di molto precedenti a quella di PlayStation 4 e Xbox One. Per non menzionare il fenomeno Nintendo, sempre in grado di sfornare capolavori nonostante hardware di molto inferiori rispetto alla concorrenza.
Quindi, in tutta franchezza, non concepisco la pioggia di critiche proveniente da giocatori dell’ultima ora (o delle ultime generazioni) che guardano più a dati, spesso puramente empirici, che alla sostanza del prodotto.
Una nuova tecnologia non rende automaticamente i nuovi giochi migliori; dà la possibilità agli sviluppatori di avere a disposizione nuovi strumenti, sicuramente più potenti, per fare meglio e rendere i processi creativi più efficienti, è vero, ma un gioco non sarà mai il migliore semplicemente perchè lo possiamo installare sulla SSD di PlayStation 5 o Xbox Series.
Nel caso specifico, che sta facendo discutere gli appassionati da giorni, il problema sta nella comunicazione adottata da Sony nell’ultimo anno, volta a confondere l’utenza con dichiarazioni poco chiare.
Alcune dichiarazioni di Jim Ryan potrebbero dare spazio a diverse interpretazioni se estrapolate dal loro contesto, ma tenuto conto che si trattava di dichiarazioni in risposta alla strategia cross-gen di Microsoft ci sono pochi dubbi al riguardo. Inoltre, come già detto, Mark Cerny dichiarò in maniera piuttosto enfatica che PlayStation 5 avrebbe avuto giochi che semplicemente non sarebbero potuti esistere su PlayStation 4. Insomma, Sony ha parlato troppo e probabilmente con poca cognizione di causa o senza tenere realmente conto dell’attuale situazione.
Spider-Man Miles Morales, Horizon: Forbidden West, Gran Turismo 7, God of War Ragnarok: ognuno di questi giochi si supponeva fosse esclusiva PlayStation 5, almeno al lancio, con le versioni per console old gen annunciate solo in seguito. Invece costituiscono la prova di una strategia fumosa e poco strutturata da parte del colosso nipponico.
Neppure la scusa della pandemia, con conseguenti stock di console limitatissimi, ultimamente indicata dai fan come giustificazione al retromarcia di Sony, regge. La verità è che questi titoli non sono mai stati pensati come esclusiva PlayStation 5 sin dal principio, ma sono diventati transgenerazionali una volta che i problemi causati dal COVID sono diventati evidenti agli occhi di tutti.
Lo sviluppo di un titolo, specie se è un’esclusiva di peso, non funziona così: si parte dal budget e dal contesto del progetto, per cui aggiungere una piattaforma in corso d’opera potrebbe causare problemi significativi all’intero processo produttivo. Volendo prendere per buona una scelta di questo tipo, la posizione di Cerny ne uscirebbe enormemente mortificata, perchè allora vuol dire che non è vero che i titoli PlayStation 5 non potrebbero esistere su PlayStation 4.
Esistono le vere esclusive PlayStation 5?
L’interrogativo, curioso, che ne consegue è come abbiano fatto a trasformare un titolo pensato per PlayStation 5 in qualcosa di giocabile sulla precedente generazione di console. Come è stato possibile se la next gen Sony consente esperienze di gioco impossibili fino ad ora?
Chiaramente non è vero nulla e abbiamo la prova, contenuta anche nelle dichiarazioni degli sviluppatori, che questi titoli erano stati sviluppati con PlayStation 4 in mente. Tanto per cominciare Guerrilla Games ha confermato che dallo sviluppo ai primi test, tutto è avvenuto utilizzando PlayStation 4, per cui la versione next gen è quantomeno successiva all’avvio dei lavori.
Lo stesso vale per gli altri titoli citati da God of War a Sackboy, tutti sviluppati per PlayStation 4con Gran Turismo 7 a costituire l’unica eccezione dal momento che era realmente pensato come esclusiva PlayStation 5 da portare in seguito sugli hardware più vecchi.
Quindi Sony ha sempre, sottolineo sempre, pianificato l’uscita di questi titoli per PlayStation 4 e hanno semplicemente sottinteso (o dichiarato espressamente) che si tratta di esclusive PlayStation 5 per generare aspettative negli utenti, magari per spingerli a cercare di acquistare la nuova console a tutti i costi.
Quale che sia la ragione, Sony ha ingannato gli utenti mentendo a più riprese o raccontando mezze verità: una mossa assolutamente non necessaria dal momento che PlayStation 5 sta vendendo comunque molto bene a discapito delle scorte introvabili, delle controversie sui prezzi e altri passi falsi che stanno accompagnando i primi mesi della nona generazione di console, almeno per Sony.
E se vende, vende perchè è un buon prodotto e le esclusive saranno di livello, non c’era nessun bisogno di generare aspettative in maniera artificiosa, attirandosi le ire dei giocatori una volta scoperta la verità.
D’altro canto, i giocatori dovrebbero cominciare ad essere più smaliziati e consapevoli nei loro acquisti. In molti hanno dato la caccia a PlayStation 5 per accaparrarsi la macchina in grado di fare girare le grandi esclusive del prossimo futuro. E chiaramente spendere 500€ in questo periodo, andando a caccia di una console impossibile da trovare nel mezzo della più grande crisi sanitaria che si ricordi, non è esattamente cosa semplice. Per cui capisco la reazione di chi ha comprato le console con l’idea che God of War e Horizon sarebbero state esclusive next gen, salvo poi scoprire che non sarà esattamente così ma si tratterà di versioni migliorate di titoli per PlayStation 4.
Qualche esclusiva PlayStation 5 è già disponibile, come Returnal, ma al momento tutti i grossi calibri sembra abbiano adottato un approccio cross gen, scelta che appunto sta facendo molto discutere ma che insegna molto ai giocatori.
Le console sono costose e andrebbero acquistate solo quando c’è abbastanza materiale da giustificare la spesa; concetto forte, ma che comunque è flessibile. La spesa potrebbe essere valida anche per un solo titolo; personalmente acquistai PlayStation 3 con l’uscita di Ghostbusters, ma potrebbe voler dire anche attendere finchè la libreria non includa un numero di titoli tale da renderci più interessante il passaggio.
Il che vuol dire acquistare una console non sulla base delle promesse, ma dei fatti e in questo caso dei giochi già disponibili.
In un mondo dominato dal marketing ci si può fidare poco degli annunci roboanti e accattivanti di chicchessia. Acquistare PlayStation 5 in attesa di God of War o acquistarla dopo la sua uscita è diverso, perchè nel secondo caso si tratta di un acquisto consapevole che è sempre l’opzione da preferire.
Così le possibilità di essere tratto in inganno e avere la sensazione di avere speso soldi che potevi risparmiare (in un primo momento) saranno bassissime e riuscirai a goderti la tua nuova compagna di giochi senza alcun rimpianto. Vale per Sony come per chiunque altro, Microsoft e Nintendo non sono state immuni da passi falsi di questo tipo.
In un mondo ideale, nessuna major dovrebbe ingannare i propri clienti. Ma, nello stesso mondo ideale, gli stessi clienti saprebbero aspettare e ragionare prima di agire.
Che si tratti di titoli nativi per console next gen, o di semplici versioni enhanched, in ogni caso non ci sono dubbi che PlayStation 5 saprà fare divertire i giocatori, facendo dimenticare ogni polemica pad alla mano.
Certo, se ci fosse una maggiore trasparenza e organizzazione sulla distribuzione delle scorte di PlayStation 5 sarebbe meglio, anzichè vedere i negozi installare postazioni tristemente vuote o con dei mockup inutilizzabili. Ma non è questo il mondo ideale, te l’ho detto.