Negli ultimi anni il genere di videogiochi legato alle avventure grafiche punta e clicca si sta molto diffondendo su Mobile, PC e Console, dando vita ad avventure accattivanti come The Wardrobe. Un fattore che ha decisamente contribuito alla crescita mediatica di questo tipo di titoli è stato lo stream: tantissimi streamer in tutto il mondo negli ultimi anni hanno portato contenuti focalizzati su queste avventure, ad esempio walkthrough, reazioni e gameplay.
In realtà questo genere ha visto gli albori negli anni ’90, quando era da poco possibile portare su PC le prime avventure con una grafica user friendly. Tra i titoli più acclamati dalle rispettive fanbase troviamo titoli del calibro di Tales of Monkey Island, Grim Fandango e Day of the Tentacle.
Tra le principali case produttrici indipendenti che invece nell’ultimo periodo si è molto affermata nel settore punta e clicca troviamo Daedalic Entertateiment.
Daedalic Enterateiment: una garanzia per i punta e clicca
Daedalic Entertateiment ha prodotto ottimi giochi come The Whispered World, Botanicula, A New Beginning, Deponia e Gomo. Tra questi titoli c’è un gioco uscito nel 2015 su Steam e Wii U: Fire: Ungh’s Quest. Oggi questo titolo è recuperabile, per chi se lo fosse perso, anche su Nintendo Switch. La versione per Nintendo Switch è pressoché identica all’originale, seppur porta qualche piccolissima miglioria dal punto di vista grafico.
La storia di Fire: Ungh’s Quest
Ungh è un uomo preistorico un po’ pasticcione che vive allegramente nel suo villaggio con amici e famiglie. All’inizio del gioco Ungh verrà incaricato dal capo del villaggio a passare la notte sveglio per svolgere un compito di grande importanza: dovrà fare da guardia al fuoco principale del villaggio, non farlo spegnere e soprattutto non addormentarsi per nessun motivo.
Ungh, da buon sbadato, si addormenta subito dopo aver parlato con il capo del villaggio. La mattina dopo questo una volta tornato nel luogo del focolare, trova il fuoco spento e Ungh che se la dorme bellamente. Così Ungh viene scaraventato fuori dalla città e mandato a prendere del fuoco al vulcano più vicino.
Il gameplay
Il gameplay di Fire: Ungh’s Quest è molto semplice: come in ogni avventura punta e clicca che si rispetti dovremo usare la nostra arguzia per risolvere numerosi enigmi e puzzle sparsi all’interno dei livelli. Il gioco presenta circa una decina di livelli ciascuno composto da tre o quattro quadri nei quali dovremo svolgere una serie complessa di task e raccogliere le lucciole che saranno un po’ il simbolo di “missione superata”.
Ciascuna lucciola una volta liberata aprirà un portale che ci teletrasporterà alla zona successiva. Il tipo di task che dobbiamo svolgere è molto vario: avremo modo di controllare lo scorrere del tempo o di trasformarci in animali per raggiungere luoghi più impervi.
Va detto che, specie per chi è alle prime armi con questo tipo di giochi, gli indovinelli non sono affatto facili e potranno portare via anche un bel po’ di tempo di gioco. Per fortuna potremo contare su diversi aiuti: Ungh dopo circa un minuto di “stand by” inizierà a fare delle smorfie che ci suggeriranno il prossimo passaggio da effettuare. Inoltre sarà possibile far comparire degli spotlight in qualsiasi momento del gioco che contrassegneranno tutti gli elementi del quadro con cui possiamo interagire.
Nel gioco avremo inoltre la possibilità di collezionare numerose monete d’oro nascoste negli stage. Queste monete d’oro ci daranno accesso a contenuti interessanti e simpatici come vignette, screenshot del gioco e caricature degli sviluppatori di Daedalic.
Lo stile estetico di Fire: Ungh’s Quest
Un punto decisamente forte di Fire: Ungh’s Quest è la scelta estetica: come spesso accade in titoli simili dell’ultimo periodo, anche questo gioco è caratterizzato da un piacevole stile cartoon. Forse la caratterizzazione dei personaggi alle volte appare un filo troppo scontata e prevedibile, ma alla fine ci sta bene nel contesto generale del gioco infantile e spiritoso.
Un’altra scelta interessante è quella di non presentare nemmeno un dialogo, né scritto ne sonoro. Spesso capita che in giochi simili i giocatori debbano “sorbirsi” dialoghi immensi: non è il caso di questo gioco, Fire: Ungh’s Quest presenta zero testi e pochissime cutscene.
La musica e gli effetti sonori appaiono ben realizzati anche se ogni tanto, specie dopo tanto tempo passato nello stesso livello a cercare soluzioni e indizi, le musiche di sottofondo possono diventare un filo irritanti e ripetitive.
In Conclusione
In conclusione Fire: Ungh’s Quest si tratta di un buon gioco punta e clicca dotato di una difficoltà da non sottovalutare. E’ un ottimo passatempo per quei giocatori a cui piace spremere le meningi. E’ senza dubbio un titolo divertente che può portare con sé un discreto numero di ore di gioco.
Forse si sarebbe potuto lavorare di più sulla caratterizzazione di personaggi e scenari e sulle musiche. Inoltre si sarebbe potuto aggiungere qualche tutorial in più o qualche tutorial o qualche piccola custcene per rendere l’esperienza più gradevole.
Per il prezzo a cui si trova ora su eShop (14,99 euro) può essere un ottimo gioco da prendere in considerazione. Il gioco su Nintendo Switch è giocabile sia in modalità tablet utilizzando esclusivamente il touch screen della console, sia in modalità dock usando un joycon come puntatore. Purtroppo non è possibile giocare con il Pro Controller.