Dying Light 2, il prossimo prodotto di Techland è ormai in dirittura d’arrivo se consideriamo l’esasperante attesa nata con quel trailer pubblicato nel lontano 2018.
L’opera open world è in arrivo il 7 dicembre di quest’anno, salvo rinvii che ci auguriamo possano per una volta non presentarsi puntuali come le tasse, e sarà disponibile per PC e per le console di nuova e di vecchia generazione.
Dopo un lungo silenzio Techland ha deciso di aggiornarci sul prosieguo dei lavori di sviluppo, mostrando alcuni video davvero promettenti e trattando l’argomento spiegandoci alcune delle principali feature.
Tra le più esaltanti, a mio parere, c’è l’immensa versatilità e dinamicità del mondo di gioco, che muta di pari passo con varie decisioni intraprese lungo la narrazione dal giocatore.
Ricordiamo infatti il trailer nel quale viene mostrato come sia addirittura possibile svelare un’intera area di gioco, completamente inedita, grazie a precise azioni di gameplay (si tratta di un’area sommersa dall’acqua esplorabile solo dopo aver aperto alcune dighe). Credo sia davvero un’idea ambiziosa e forse il “salto evolutivo” necessario per i giochi open world.
Ma se tutto ciò fosse solo la punta dell’iceberg composto dal fattore “decisionale“? Per intenderci, ti avevamo già messo a conoscenza del fatto che il team aveva in mente di cambiare titolo per questo sequel; Techland, senza stravolgere il nome che tutti conoscevamo, ha aggiunta un particolare sottotitolo che potrebbe addirittura nascondere un’importante meccanica di gioco.
Dying Light 2 “Resta Umano”, solo un sottotitolo qualunque?
Techland ha spiegato di aver impiegato davvero tutte le forze per lo sviluppo di questo sequel, pur non dimenticandosi di coccolare i possessori del primo Dying Light regalando un DLC a ben sei anni di distanza dal lancio.
Inoltre, il team polacco, ha ribadito più volte quanto il fattore decisionale sia di vitale importanza in quest’opera; ebbene il nuovo sottotitolo potrebbe proprio suggerire una nuova meccanica di gameplay.
Come avrai sicuramente intuito, quello che cerchiamo di capire è se il gioco ti metterà in condizione di tramutarti in una delle aberranti creature che normalmente sarai chiamato a combattere.
La cosa inoltre potrebbe non esaurirsi in un semplice “non trasformarti”, anzi; questo potrebbe voler dire che avremo la fortuna (o sfortuna) di tramutarci in bestie in determinati momenti, magari aumentando le nostre capacità fisiche e di parkour.
Tutto ciò però potrebbe giocare a nostro svantaggio in termini di alleanze, sappiamo che in Dying Light 2 potremo allacciare rapporti con una fazione piuttosto che un’altra, potrebbe rivelarsi qualcosa di davvero innovativo e interessante creando intrecci multipli all’interno di un singolo contesto narrativo.
Se così fosse il fattore “variabilità” salirebbe davvero alle stelle e, a dispetto di quanti potrebbero pensarlo, non sarebbe una cosa poi tanto impossibile da realizzare.
In uno dei trailer vediamo il nostro protagonista, Aiden Caldwell, tenere sotto controllo un braccialetto in grado di monitorare il suo stato di trasformazione; in quella presentazione si direbbe che Aiden tema un eventuale metamorfosi, di fatto spegnendo l’ipotesi che si tratti di una meccanica di gioco quanto più una condizione da evitare (magari meglio contestualizzata dalla narrazione).
Che sia un altro “step up” in termini di concezione del genere open world narrativo o meno, attendiamo comunque con trepidazione l’uscita di Dying Light 2 Resta Umano, il 7 dicembre 2021.