L’uscita di Cloudpunk ha sorpreso molti appassionati di cyberpunk, dato che gli sviluppatori del titolo sono riusciti a creare una città futuristica e distopica semplicemente con dei voxel. Per quanto detto in questo modo possa sembrare assurdo, l’impatto visivo è davvero memorabile e riesce a regalare degli scorci che ricordano molto da vicino l’estetica di Blade Runner, fatto di insegne al neon ed edifici altissimi.
A questo il titolo aggiungeva una storia davvero niente male, con dialoghi interessanti e colpi di scena. Sicuramente niente di nuovo nel panorama cyberpunk, ma comunque qualcosa che vale la pena giocare, come puoi vedere nella nostra recensione.
Oggi, invece, ti parliamo del recente arrivo nell’universo di Cloudpunk, il DLC City of Ghosts, che di fatto si pone come un vero e proprio sequel del primo capitolo. Vediamo se vale la pena tornare nell’HOVA a consegnare pacchi.
Control, come in!
La storia di Cloudpunk City of Ghosts si svolge due mesi dopo il primo capitolo, sempre nella distopica città di Nivalis. Rania è ancora una volta la protagonista principale, anche se in occasioni specifiche ci saranno sezioni con un nuovo personaggio e persino con Camus, ora in possesso di un vero corpo canino.
Proprio come nel caso del gioco principale, il vero punto di forza di City of Ghosts sono le singole sottotrame e i dialoghi tra i vari personaggi. Questi sono sempre ben scritti, profondi e interessanti, dato che toccano parecchi temi “caldi” o, più semplicemente, ci dicono qualcosa in più sui personaggi e su Nivalis stessa. Seguire le singole trame, quindi, si rivela parecchio interessante e lascia un costante senso di curiosità che spinge a chiedersi cosa possa succedere nella consegna successiva.
City of Ghosts, però, non presenta solo dialoghi ben scritti, ma propone delle nuove storie che fanno da sfondo a tutto quanto. Stavolta Rania si troverà nel mirino di una società di consegne “rivale” di Cloudpunk, ma molto più pericolosa e coercitiva nei suoi metodi. Ben presto, poi, si aggiungerà un androide sicario, che cercherà di uccidere la povera pilota per i suoi debiti con le corporazioni. Vediamo quindi una Nivalis più pericolosa, con una tensione costante che aleggia per le strade.
Peraltro, in City of Ghosts la storia di Rania tocca anche dei temi più “epici”, che riguardano il destino dell’IA alla guida di Nivalis e di alcune corporazioni alla ricerca di potere. Il DLC, quindi, vanta sia delle sottotrame quasi quotidiane e autoconclusive, interessanti da seguire e perfette per sapere qualcosa di più sulla cittadina; ma anche una storia principale più tesa e appassionante rispetto a quella vista nel gioco base.
Da questo punto di vista, c’è da dire che i momenti con Rania sono sempre molto più interessanti di quelli con Hayes – che non si ritrova coinvolto in situazioni ad alto rischio paragonabili a quelle della protagonista – e, in alcuni casi, distolgono l’attenzione da svolte narrative che sarebbero sicuramente più appassionanti.
In ogni caso, la storia di City of Ghosts è definibile come un vero e proprio sequel, grazie alla grade cura riposta dagli sviluppatori nell’espandere parecchi concetti visti nel gioco base, creando anche un’atmosfera dalle tinte noir molto più marcate. Se ti è piaciuto com’è stata gestita la narrazione in Cloudpunk, sappi che qui troverai anche di meglio.
Tra consegne, fughe e corse clandestine
Il gameplay di City of Ghosts prende a piene mani quanto visto nel gioco base e lo migliora leggermente con qualche piccolo dettaglio. Di base, la struttura che regola il tutto resta la stessa che abbiamo già visto: si va in un punto a, si prende un pacco, che poi va consegnato in un punto b. Ciò che accade durante il tragitto, come sempre, rende interessante ogni consegna.
Nell’espansione, gli sviluppatori si sono sbizzarriti proprio in questo. Le consegne sono più varie rispetto a quanto visto nel gioco base, sia per dialoghi più interessanti, sia per un gran numero di imprevisti che modificano i navpoint (che a volte vengono spostati o addirittura annullati). Si aggiungono poi momenti del tutto inaspettati, dove per esempio si utilizza Camus per portare a termine una consegna o dove la richiesta del cliente non si limita alla semplice consegna del pacco.
Non solo. L’atmosfera più tesa rispetto a quella del gioco base è ottenuta anche grazie a un maggior numero di momenti staccati dalle semplici consegne. Per esempio, ci sono casi in cui Rania si addentra in una sorta di labirinto, per poi fuggire da un androide o altri punti in cui siamo costretti a guidare sotto l’effetto di droghe.
In alcuni casi, peraltro, è possibile effettivamente restare uccisi, dovendo quindi ricominciare da un checkpoint. Ancora una volta, questo contribuisce a creare una maggiore tensione, dato che non è possibile difendersi in alcun modo.
Oltre al miglioramento dei momenti “a piedi”, però, abbiamo anche delle nuove meccaniche che riguardano la guida. Innanzitutto, gli impatti sembrano ora essere più punitivi e la benzina sembra consumarsi più in fretta. Di conseguenza, siamo costretti a sfruttare più spesso le stazioni di servizio sparse per Nivalis e, in caso di mancanza di fondi, saremo anche costretti a esplorare qualche quartiere in cerca di pezzi da rivendere.
Inoltre, troviamo ora una serie di missioni secondarie dedicate specificatamente al nostro veicolo, che poi culminano nella possibilità di poterlo personalizzare e nelle nuove corse clandestine tra i grattacieli della città. Una piacevole aggiunta, che aumenta la longevità e rende giustizia a un sistema di guida davvero niente male.
Chiaramente, tutto questo va rapportato alla tipologia di gioco che abbiamo davanti. Cloudpunk presenta comunque un gameplay con interazioni ridotte e, se consideriamo soltanto le semplici meccaniche di gioco, molto ripetitivo e limitato. Nonostante ci sia più varietà, siamo comunque davanti a un’esperienza dove la narrazione la fa da padrone, reggendo buona parte del peso della produzione.
In poche parole, se ti è piaciuto guidare tra gli edifici della distopica città di Nivalis, lasciandoti coinvolgere dalle consegne e dalla storia generale di Cloudpunk, allora amerai City of Ghosts ancora di più, dato che migliora la formula base con delle piccole aggiunte. Se però ti aspetti qualcosa con un gameplay predominante, stai guardando nel posto sbagliato.
Un piccolo salto tecnico
Il comparto tecnico di City of Ghosts è, chiaramente, lo stesso già ammirato nel titolo. Anche stavolta i voxel sono utilizzati sapientemente per creare aree davvero belle da vedere, anche grazie agli ottimi effetti di luce. Va segnalato, però, un netto miglioramento dei volti dei personaggi, che ora non sono più composti da una manciata di Voxel ma, al contrario, sono quasi dei bassorilievi che ne mostrano meglio i lineamenti.
Questo miglioramento grafico sembra essere presente solo nel DLC ma, finalmente, rende il volto di Rania (e non solo) degno di essere guardato.