Sviluppato da Midgar Studio e per lungo periodo in versione accesso anticipato lasciata da qualche giorno, Edge of Eternity è un gioco di ruolo ambientato in un universo che mescola il fantasy al fantascientifico, aggiungendo tante idee al suo gameplay soprattutto per quello che riguarda il sistema di combattimento e che cerca di accompagnare il tutto con una storia credibile e coinvolgente; vediamo un po’ com’è andata.
La trama di Edge of Eternity
Non si sa come o per quale motivo, ma un giorno di diversi anni prima degli eventi del gioco, il cielo venne invaso da astronavi appartenenti ad una razza aliena. In un primo momento, questi visitatori furono gentili con il popolo del pianeta Heryon, senza mostrare mai la minima ostilità, anzi condividendone persino la loro più avanzata tecnologia, la quale aiutò il popolo a prosperare in poco tempo.
Come un fulmine a ciel sereno e senza nessun indizio che potesse minimamente annunciarlo, gli alieni iniziarono a devastare Heryon e tutti i suoi abitanti i quali, presi alla sprovvista, vennero decimati in poco tempo in quello che fu un totale massacro a senso unico. L’arma subdola di questa razza aliena fu una terribile piaga, conosciuta come Corrosion, la quale infettava gli abitanti di Heryon trasformandoli lentamente in mostri tecno organici.
Nel gioco vestiremo i panni di Daryon, un soldato che, dopo aver visto tutta la sua squadra decimata, decide di disertare e di tornare dall’unica cosa per la quale sarebbe valsa la pena combattere ed eventualmente morire: la sua famiglia. Qui intraprende un viaggio insieme alla sorella, una potente sacerdotessa, alla ricerca di una cura per la loro madre affetta dalla Corrosion e magari anche per fermarla in maniera definitiva.
Un gameplay intuitivo e profondo
Sicuramente il sistema di combattimento è il punto forte di Edge of Eternity. Il titolo di base presentai classici combattimenti a turni, ma con il campo di battaglia che presenta una griglia ad alveare sul quale ci potremo muovere in sei direzioni diverse. Tornando sul discorso turni, l’ordine di questi ultimi sarà dato dal riempirsi di una barra per ogni personaggio, proprio come accadeva in Final Fantasy VII e molti altri.
Quando sarà il turno del nostro personaggio, potremo eseguire diverse azioni come muoverci, difenderci per dimezzare i danni subiti, eseguire l’attacco di base oppure utilizzare oggetti, abilità ed incantesimi. Altra particolarità sarà che non tutte le azioni saranno eseguite in modo istantaneo, ma alcune avranno un tempo di carica (cast time) soprattutto gli incantesimi.
Durante questa carica, dovremo fare molta attenzione perché che si tratti di nemici o alleati, chiunque potrà essere interrotto e dovrà ricominciare la carica dall’inizio.
Progredendo nel gioco, avremo accesso a molte tipologie di abilità: alcune ci faranno muovere fra le diverse caselle, attraversandone più di una alla volta, altre invece ci faranno tirare a noi o spostare indietro di una casella i nemici. Ad aumentare la profondità dei combattimenti si mettono di mezzo anche degli oggetti speciali come artefatti o macchinari di assedio presenti in alcune caselle, che potranno essere utilizzati ognuno con effetti diversi, da danni massivi a cure.
Un’altra coraggiosa introduzione in Edge of Eternity, sono delle specie di battaglie su larga scala dove ci ritroveremo ad affrontare orde di nemici. Purtroppo queste battaglie non sono totalmente riuscite perché finito il nostro turno, ci saranno tante unità nemiche che dovranno effettuare il loro, facendo trascorrere molto tempo e spezzando così il ritmo della battaglia anche in tratti di storia molto drammatici.
Il sistema di crescita del nostro team, si basa sia sul livello del personaggio che su quello dell’arma equipaggiata al momento. Sulle armi potranno essere incastonati dei cristalli, che doneranno a chi le impugna, bonus alle statistiche e abilità da utilizzare in battaglia. Sempre le armi avranno un proprio albero delle abilità che si andrà a sbloccare man mano che la faremo aumentare di livello, donando tantissime opzioni di personalizzazione ad ogni personaggio.
Edge of Eternity: tante, forse troppe, storie
Purtroppo, pur presentando un gameplay che riesce a tenere incollato e a divertire il giocatore, Edge of Eternity pecca nella trama. Anche se la storia non è delle più innovative, anzi potrebbe dare una grande sensazione di già visto, ci sarebbero stati tantissimi argomenti da approfondire, tra una invasione aliena, una piaga che decima la popolazione trasformandola in mostri, cospirazioni da parte di un culto religioso e molto altro.
Invece spesso si avrà la sensazione che Edge of Eternity passi da una sequenza di avvenimenti ad un’altra, senza spiegare alcuni dei passaggi principali e importanti della trama, come è accaduto anche per Final Fantasy XV prima della Royal Edition. Probabilmente sarebbe stato più saggio concentrarsi su meno argomenti ma approfondirli in modo migliore.
Nota dolente anche sulla caratterizzazione dei personaggi; graficamente i loro modelli non riescono spesso a trasmettere l’enfasi del momento, e caratterialmente nessuno rimarrà impresso in maniera memorabile, risultando spesso piatti anche in momenti concitati della trama.
Edge of Eternity: tecnicamente parlando
Il comparto grafico di Edge of Eternity mia ha lasciato molto combattuto; se da una parte troviamo un mondo ben costruito, vivo e pulsante, con vaste mappe molto differenti fra di loro, caratterizzate da costruzioni aliene ed enormi paesaggi naturali (ad un primo impatto, l’accostamento con Xenoblade Chronicles è inevitabile), lo stesso non si può dire dei modelli di personaggi e nemici, davvero poco ispirati.
Sembra di star parlando addirittura di due giochi diversi tanto è netta la differenza e la cura riposta nel creare l’ambiente e i protagonisti; non fraintendermi, non sono orribili o giù di lì, solo che vedendo come è stato realizzato il mondo di Heryon, mi sarei aspettato qualcosa in più dai modelli dei personaggi e dalle animazioni in generale.
Il comparto sonoro rappresenta benissimo il genere dei giochi di ruolo, e non potrebbe essere altrimenti visto che è stato curato da Yasunori Mitsuda (Chrono Trigger e Xenoblade Chronicles), con musiche incalzanti durante le battaglie e altri brani più rilassanti durante le fasi esplorative.
Non mi ha lasciato particolarmente colpito il doppiaggio in inglese di Edge of Eternity, che risulta un po’ troppo “normale” mentre per il gameplay, come spiegato ampiamente prima, ci troviamo di fronte ad un titolo con meccaniche divertenti, profonde e appaganti.