Non sono un amante dei Platform in 2-D, non lo sono mai stato, e probabilmente non lo sarò mai: proprio per questo motivo, il mio apprezzamento per Super Magbot (nato già dall’annuncio del titolo) mi ha fatto capire come la qualità di un titolo e la passione di uno sviluppatore riescano ad abbattere determinate barriere (in questo caso, le barriere del gusto personale).
Il titolo sviluppato da Astral Pixel riesce in quello che, a mio modesto parere, è l’obiettivo ultimo del videogioco: intrattenere e divertire (nella loro accezione più ampia) con del puro e semplice gameplay.
Ma ora cerchiamo di dare un senso a queste parole così positive, e lanciamoci in questa recensione di Super Magbot.
Super Magbot: la trama è un pretesto, ma la narrazione no!
Un malvagio asteroide viola vuole distruggere i pianeti del mag-universo (universo governato dal magnetismo) ed il tuo compito sarà quello di guidare Super Magbot alla ricerca dei frammenti di pianeta, in modo da ottenere il potere sufficiente a fermarlo.
In pochi secondi, ci viene spiegato il motivo che dovrebbe spingerci a completare i vari livelli di cui si compone il gioco, ed in teoria, tanto dovrebbe bastare; tuttavia, c’è da lodare la piccola componente narrativa di cui si compone Super Magbot. Su ogni pianeta, infatti, troveremo degli abitanti che interagiranno con la nostra ricerca dei frammenti, in maniera più o meno attiva. Questo ci porterà a sviluppare un minimo senso di appartenenza con l’universo che stiamo visitando: non stiamo completando i vari livelli di gioco “perché si”, ma lo stiamo facendo per aiutare e salvare i suoi abitanti, ognuno con la propria vita personale e con i suoi problemi.
Può sembrare cosa da poco, ma creare empatia, seppur minima, con il mondo di gioco, rende il giocatore più partecipe ed attento a ciò che succede durante l’avventura.
Super Magbot: un Gameplay che vale da solo il prezzo del biglietto!
Parliamo ora del pezzo forte di Super Magbot, il suo Gameplay. La dinamicità delle meccaniche di gioco del titolo di Astral Pixel è possibile grazie al un singolo elemento: il magnetismo.
Per potersi spostare attraverso i vari livelli di gioco, il nostro robottino dovrà sfruttare i concetti scientifici dei poli magnetici, della repulsione e dell’attrazione.
Utilizzando i tasti dorsali del joy-con (N.B. il titolo è disponibile anche su PC tramite piattaforma Steam, ma noi lo abbiamo provato su Nintendo Switch), sarà possibile ottenere una spinta repulsiva o attrattiva, a seconda del colore della piattaforma stessa: stesso colore, spinta repulsiva, colore diverso, spinta attrattiva.
Fun Fact: i colori delle piattaforme sono Blu e Rosso, esattamente come i joy-con colorati della Switch; tale elemento mi è stato assai utile nel reagire prontamente ai vari cambi di piattaforme.
Il gameplay di Super Magbot è tuttavia assai più semplice da imparare che non da spiegare, motivo per il quale ti lascio ad una breve sequenza di gioco, per mostrarti all’atta pratico le regole fisiche del gioco:
Come ribadito anche nel video, non sarà possibile saltare ne intraprendere qualunque altro tipo di azione. L’unica via d’uscita da ogni livello sarà il corretto utilizzo delle forze magnetiche a disposizione.
Inutile dire che l’idea è assolutamente vincente: una partita a Super Magbot risulta immediatamente divertente e di intrattenimento, con livelli mai troppo simili tra loro e con una difficoltà in costante crescita, ma mai improvvisamente proibitiva.
I comandi risultano estremamente responsivi, anche nella modalità portatile della Switch (sebbene non si possa pretendere una precisione millimetrica dai joy-con base; in quel caso, se si vuole infrangere il record di completamento del livello, è consigliabile un controller Pro)
A questo va aggiunta una rigiocabilità virtualmente infinita: una volta completato il livello, sarà possibile ripeterlo per completarlo il più velocemente possibile concorrendo con tutti gli altri giocatori nelle classifiche online e ottenere tutti i frammenti di stella al loro interno (difficilmente raggiungibili, che metteranno a dura prova il tuo ingegno). A questo, si devono aggiungere i livelli bonus sbloccabili al completamento di ciascun mondo.
Super Magbot: un lato tecnico che semplicemente suggella perfettamente il tutto
A chiudere il cerchio dell’esperienza Super Magbot ci pensa un lato tecnico di livello più che ottimo: il gioco è piacevolissimo da guardare anche in portabilità su Switch, e mantiene senza problemi i 30 FPS anche nelle fasi più frenetiche. Parlando in termini più artistici, non si può non lodare il lavoro svolto nel caratterizzare i vari mondi, cosa che risulta ancor più degna di nota data la grafica in parziale pixel-art.
La colonna sonora vanta anch’essa una sua personalità: le tracce elettro-sinth accompagnano il giocatore per tutta la durata della campagna, scandendo il passaggio da un mondo all’altro e facendosi fischiettare e canticchiare anche dopo aver spento la console.
Cosa si potrebbe aggiungere ad un titolo come Super Magbot?
Banalmente, l’unica feature che potrebbe avere senso aggiungere a questo titolo è una modalità multiplayer più profonda: per quanto esistano già delle classifiche online, sarebbe assai divertente poter competere con i fantasmi di altri giocatori (un poco come avviene nelle corse a tempo dei racing-game) nel completamento dei livelli, ma anche farlo in contemporanea (sia online che in locale, magari a schermo condiviso) oppure, perché no, un set di livelli da completare in Co-Op.
Una cosa è certa, Super Magbot è un titolo divertente, obbligatorio per tutti gli amanti del platforming, cosnigliato per chi voglia cimentarsi in qualcosa di diverso rispetto al solito.