Iniziato come un progetto universitario da uno studente Australiano che ha poi creato la Krams Design, Anna’s Quest è uscito originariamente solo su PC nel 2012 con la pubblicazione gestita da Daedalic Entertainment. A distanza di quasi 10 anni, questo titolo è approdato anche su console, con un porting totalmente uguale alla versione PC. Vale la pena metterci mano? Scopriamolo insieme!
Anna’s Quest: streghe, enigmi e telecinesi
In Anna’s Quest, la protagonista è una bambina di nome Anna che vive in una casa di campagna insieme al nonno che, improvvisamente, si ammala a causa di una misteriosa malattia. La piccola Anna decide d’intraprendere un viaggio addentrandosi nel bosco per raggiungere un villaggio vicino e trovare una cura. Durante il tragitto però viene rapita da una strega chiamata Winfriede che vuole farle degli esperimenti, e la rinchiude nella sua torre.
Gli obbiettivi del gioco saranno fuggire dalla torre e trovare una cura alla malattia del nonno. La trama si ispira al contesto fiabesco europeo, con tanto di citazioni ed easter egg di vario tipo a parecchie fiabe quali Cenerentola, Hansel & Gretel, e I Musicanti di Brema.
In ogni caso nonostante le tante citazioni e ispirazioni, Anna’s Quest riesce a mantenere comunque uno stile personale, anche grazie alla moltitudine di creature e situazioni che il gioco ci parerà davanti.
A livello narrativo purtroppo, nonostante l’assoluta godibilità della trama, ci troviamo davanti a qualcosa che, soprattutto nelle prime ore, gode di un ritmo non ottimale, con fasi piuttosto superflue e decisamente annacquate, che aumentano si la longevità, che si attesta sulle 10 ore, ma che non rendono giustizia alla rigiocabilità del titolo, che proprio per questa causa, reputo piuttosto bassa.
Questo difetto poi peggiora se andiamo a vedere la scrittura dei dialoghi non sempre coinvolgente e che molte volte non approfondiscono la personalità di alcune figure che potevano risultare molto più interessanti. In generale comunque la storia risulta buona e adatta a tutti, con una certa infantilità (che non deve essere vista come un difetto), e riesce a non ricadere su concetti troppo banali o inutilmente spiegati.
Un ritorno ai fasti dei punta e clicca
Anna’s Quest è un punta e clicca squisitamente old school, che strizza l’occhio ai migliori esponenti del genere come Monkey Island o Grim Fandango. La risoluzione degli enigmi basati sulla combinazione di oggetti raccolti per la mappa di gioco e tenuti nell’apposito inventario, sarà la base del gameplay. Lo stile di gioco tuttavia riesce anche ad accontentare chi non è navigato col genere, complice un livello di difficoltà che si mantiene basso durante tutta la durata dell’avventura.
Le cose da fare e con cui interagire sono molte e mai troppe, e il connubio trama e gameplay fila in modo piuttosto fluido nonostante i problemi di trama sopra citati. Un punto di forza sopratutto per i meno esperti del genere è la quasi totale assenza di backtraking che, all’interno del genere è sempre stato un punto piuttosto marcato.
Sono presenti anche dei mini-game o puzzle che si basano sul tempismo che, vista la qualità di questi ultimi che poco si sposano con l’intero contesto del titolo, sono fortunatamente pochi. In generale purtroppo va detto che nonostante gli enigmi siano buoni, questi ultimi poco si inseriscono con l’atmosfera fiabesca che il titolo offre, offrendo quasi quel “trash” alla Monkey Island nelle soluzioni che qui però, visto la natura si autoironica, ma comunque meno comica del titolo, stona leggermente.
Non saranno presenti elementi “magici” tipici delle fiabe, ma Anna disporrà solo della telecinesi (che sarà presente ma in uso piuttosto limitato) a causa dell’esperimento cui l’ha sottoposta la strega Winfriede, e che ti permetterà di modificare gli stessi oggetti che avremo per utilizzarli in altri modi per la risoluzione degli enigmi. Oltre alla telecinesi, Anna si avvarrà di alcuni oggetti parlanti, quali uno specchio e un orsacchiotto che saranno i nostri compagni di viaggio.
L’estetica come punto forte
Il punto che più colpisce di Anna’s Quest è sicuramente la forte componente grafica ed estetica. Chiariamoci, non ci troviamo davanti a qualcosa che punta alla spettacolarità estetica con effetti di luce come quanto è stato fatto dagli stessi ragazzi con Deponia per intenderci, ma ci troviamo davanti a qualcosa di assolutamente grazioso e colorato e che rende giustizie tra le altre, soprattutto alle opere dei fratelli Grimm.
L’estetica di Anna’s Quest sposa perfettamente con la trama del titolo, un 2D con questa grafica cartoon fa molte volte dimenticare di essere in gioco ma, piuttosto, di star vedendo un cartone animato dai toni fortemente fiabeschi e ispirati.
Il tutto è ben costruito, dai fondali ai personaggi, tutto con un ordine e un riempimento degli spazi con oggetti ed elementi estetici che riescono a identificare bene il mood di ognuno dei vari mondi di gioco che ci troveremo a esplorare nel corso della nostra avventura.
Anna’s Quest è attualmente disponibile per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC, al prezzo base di 19,99€.