Benvenuto al quarantasettesimo appuntamento con Player One, la rubrica dedicata ai personaggi più iconici nel mondo dei videogiochi. Abituati in larga parte ad eroi senza tempo, abili e temuti guerrieri senza scrupoli, ho deciso di concentrarmi su uno dei personaggi più interessanti degli ultimi anni, Ichiban Kasuga.
Protagonista del settimo capitolo della saga sviluppata da Ryu Ga Gotuku, considerato a tutti gli effetti un prequel ed un nuovo inizio per il brand targato SEGA. Spaventati per un ipotetico insuccesso, sia per quanto riguarda il curioso ma altrettanto efficace cambio di stile, sia per quello che riguarda il paragone con il temuto drago di Dojima, non possiamo che ritenerci estremamente soddisfatti per la creazione del nostro amato “capellone”.
Se da una parte siamo sempre stati affascinati da un combattente nato come Kazuma Kiryu, dall’altro siamo rimasti sorpresi per l’estrema vicinanza nei confronti di Ichiban Kasuga, un eroe come sottolineato nel titolo, di cui tutti abbiamo bisogno.
Ichiban Kasuga: una devozione senza pari
Il nostro amato protagonista, è a tutti gli effetti un membro della Yakuza, la così detta mafia giapponese che tanto abbiamo imparato a conoscere in questi anni. Senza mai conoscere i propri genitori, Ichi si ritrova a crescere fin dalla più tenera età in una soapland, maturato grazie all’amore del proprietario e delle sue ragazze. Una vita non facile e un legame che mai andrà via, un ricordo indelebile, impresso come un tatuaggio sulla pelle.
Sperduto ed arrabbiato con la vita, in giovane età si ritroverà invischiato in una rissa che indirizzerà il suo futuro verso un tunnel senza fine. Catturato e torturato per aver pestato a morte un membro importante della mafia giapponese, in preda al panico si ritroverà a fare un nome, quello che cambierà per sempre la sua vita.
Nominata la sua finta affiliazione alla famiglia Arakawa, conosciuta solo per la temibile fama in quel di Kamurocho, si ritroverà sconcertato ad essere salvato proprio dal suo patriarca Masumi Arakawa. Sotto le indimenticabili note di The Only Way Out, preparata a pennello per stimolare la sensibilità del giocatore, toccando le piccole corde del suo animo, entrerà in scena il capo del Clan Tojo, il suo salvatore.
https://youtu.be/9Kyi5ZLQjXU
Le leggi della Yakuza non possono essere infrante e Masumi Arakawa decide così di tagliarsi un dito per ripagare il torto, per un ragazzo senza speranze e sconosciuto, a cui non deve nulla, a cui Ichi invece doveva tutto. Così inizia l’avventura, nel clan a cui il protagonista donerà tutto se stesso, soprattutto il suo enorme cuore.
Ichiban Kasuga: un carattere che sovrasta qualunque cosa
Dopo il suo salvataggio in extremis, Ichiban Kasuga farà una promessa a se stesso, servire in qualunque caso il suo protettore Masumi. Può sembrare un classico colpo di coda, una scelta scontata, ma considera la scelta di Ichi alla stregua di un patto di sangue, un voto infrangibile. Il suo ruolo alla Yakuza lo vedeva coinvolto, per una parte cospicua della sua giornata alla cura del giovane Masato, il figlio del patriarca.
Durante la notte di capodanno la vita del giovane Ichiban cambiò. Dopo aver ricevuto una chiamata sospetta dell’uomo più importante della sua vita, che fece leva sull’enorme rispetto e devozione del ragazzo nei suoi confronti, decise di chiedergli un enorme favore. Passare diversi anni in carcere, per proteggere un membro della famiglia.
Senza nessuna esitazione, Ichi decise di approvare la scelta, mettendo in discussione tutta la sua vita, per salvare il suo clan, perché dopo tutto non è famiglia quella che ti concepisce, ma quella che ti cresce e cerca di farti diventare uomo. Dopo diciotto anni di attesa in prigione, solo un pensiero occupava la mente dell’eroe, incontrare nuovamente quello che a tutti gli effetti considerava un padre. Chiunque sarebbe cambiato dopo tutti quegli anni al buoi, rinchiuso in una cella, ma non il nostro protagonista, dall’animo indistruttibile.
Ichiban Kasuga: l’eroe del popolo
Se mai qualcuno dovesse chiedermi che cosa mi ha colpito del carattere di Ichiban, risponderei senza pensare la sua suddetta vicinanza con una persona comune. La sua semplicità, a volte disarmante, il suo enorme cuore, quello di un vero amico che non ti abbandonerà mai, nemmeno dopo il torto peggiore del mondo. Preferirebbe farsi ammazzare piuttosto che veder scendere una lacrima sul viso di un suo caro, immolarsi per il bene del gruppo.
Tutto questo è Ichiban Kasuga, un ragazzo perso nelle difficoltà di una vita, videogiocatore accanito della serie Dragon Quest, con un solo e unico sogno, diventare un eroe, proprio come uno dei suoi personaggi preferiti. Piccola menzione d’onore alla straordinaria visione del team di sviluppo, che regala un indomita immaginazione al protagonista, facendogli percepire durante i combattimenti il mondo a suo modo, infestato da demoni e draghi enormi.
Un mondo dove conta l’esperienza, il grinding e il party, quello più scanzonato e curioso che si possa pensare, ma fatto di persone vere, di amici indimenticabili e di avventure fantastiche. Ed è qui che Ichiban Kasuga ha avuto più successo, è riuscito a mettersi a capo, senza volerlo di un gruppo sfaccettato, mettendo al primo posto il loro bene con un indomabile forza di volontà.
Ichiban Kasuga è come un bambino che nei suo primi anni di vita sogna di volare, di curare le persone o di poter visitare i pianeti, diventa tutto ciò che ha sempre voluto, un eroe.
“See you tomorrow, Ichi”
Ichiban Kasuga: la favola della vita
Ichiban Kasuga assorbe in se i migliori valori che un uomo possa avere, ci spiega come i peggiori eventi della vita, le tragiche scomparse e gli eventi traumatici possano essere non la chiusura e la fine di tutto, ma un modo per crescere. Rialzarsi e continuare a lottare per quello che si crede, perdersi per poi ritrovarsi, dove l’età non è che un mero numero e prima o poi tutti possono sentirsi realizzati.
La sua gloriosa storia è quindi un insegnamento, della fantastica avventura che la vita ha in serbo per noi, mai facile e scontata certo, anche se tutta da vivere. Ma sai la felicità si può ritrovare anche nei momenti più bui, se solo ci si ricorda di accendere la luce, che in questa avventura risplende grazie a Ichi.
Ricorda che tutti abbiamo luce e oscurità dentro di noi, ma ciò che conta è la parte su cui scegliamo di agire, così potremo capire davvero chi siamo.