Torna alla carica Devolver Digital, la casa di pubblicazione videoludica dietro ad un enorme numero di titoli indie di qualità, come Enter The Gungeon, Shadow Warrior 2 e Loop Hero. Questa volta si è alleata con DANG! per dare alla luce Boomerang X, un frenetico FPS Arena che ci vedrà combattere orde di nemici armati del nostro fidato boomerang, mentre ci destreggeremo ad elevatissima velocità sul campo di battaglia.
Boomerang X, pianeti, stelle e persone connessi tra loro
Il titolo fin da subito ci permetterà di dare una rapida occhiata alla storia che lo circonda, prima di buttarci nel nostro primo combattimento. La trama non gioca un ruolo fondamentale, ma non per questo è assente. Verrà infatti spiegata soprattutto tramite elementi ambientali, che ci informeranno in diversa misura sul destino del pianeta su cui siamo capitati.
Il gioco apre con il nostro protagonista dalle braccia bendate che approda sulle spiagge di un mondo alieno e desolato. Ci faremo strada tra capanne vuote e distrutte, chiedendoci cosa potrà mai essere successo, almeno finché non troveremo l’arma che ci accompagnerà per il resto del gioco: il boomerang che dà nome al titolo.
Dopo un veloce tutorial, saremo finalmente faccia a faccia con i primi nemici; creature aliene nere e rosse dal design variegato che cercheranno di sbarrarci la strada in ondate sempre maggiori. Una volta sconfitte, ci troveremo in una stanza dove numerose corde tese potranno essere colpite in un certo ordine per ottenere la prima abilità del gioco: “slingshot“, ovvero la capacità di poterci teletrasportare dove si trova la nostra arma.
Nonostante non venga mai spiegato esplicitamente, il gioco usa più volte il termine “risonanza”, che trova alcune somiglianze semantiche con l’idea di un universo connesso da portali. Ma andiamo in ordine; tra una battaglia e l’altra, avremo modo di osservare i resti della razza indigena del pianeta, creature simili a mantidi o formiche che quasi sicuramente abitavano il pianeta prima dell’arrivo delle creature che ora affrontiamo.
Sembrerebbe che abbiano combattuto ma che siano state sconfitte durante l’invasione dei mostri, ed in effetti questo viene confermato da Tepan, un millepiede che, come noi, ci dice di essere caduto in un portale da piccolo e che da allora vaga senza meta da un mondo all’altro. Questo essere pacifico sarà anche l’unico con cui potremo interagire, e da cui potremo carpire ulteriori indizi sulla trama di Boomerang X.
Sembrerebbe che anche i nostri nemici abbiano invaso il pianeta passando da un portale; anzi, verso la fine del gioco Tepan si domanda se è possibile che lo abbiano seguito durante i suoi viaggi, e se gli eventi non siano causa sua. Sfortunatamente, esplorare il mondo del gioco è inutile, perché non ci sono ricompense dietro l’angolo nemmeno sotto forma di lore.
Senza fare ulteriori spoiler, la trama del titolo è sicuramente interessante ma richiederà molto lavoro di immaginazione da parte nostra per colmare i buchi che l’esposizione ambientale naturalmente lascia. Nonostante sia secondaria e offerta solo nei rari momenti di pausa tra combattimenti, per chi già ama il titolo può essere un interessante spunto di discussione.
Peccato solo che il gioco sia, almeno per ora, non disponibile in italiano; dovremo sfoderare le nostre abilità di traduzione allora per comprendere al meglio i (pochi) dialoghi che provengono esclusivamente da Tepan.
Un combattimento senza sosta e frenetico
Il vero punto di forza di Boomerang X è da trovarsi però nel combattimento. Ogni battaglia si svolgerà in campi di battaglia ristretti, vere e proprie arene in cui affronteremo orde di nemici, di cui dovremo sconfiggere alcuni specifici bersagli per superarle. Il combattimento inizierà una volta che distruggeremo il cristallo di battaglia al centro dell’arena, e arriveranno i mostri.
Di questi, alcuni saranno evidenziati da un simbolo giallo; se li sconfiggeremo tutti, quell’ondata finirà e si passerà alla prossima, fino alla fine del livello. Un’idea originale, che premia il navigare agilmente il campo e l’infliggere colpi precisi piuttosto che attaccare “a raffica” sperando di colpire più nemici possibile.
Oltretutto, come abbiamo detto il design di questi è molto variegato. Le creature aliene possono essere divise in tre tipi principali: gli sciami, gli evocatori e i nemici “principali”. La prima categoria è riservata ai nemici più piccoli, che possono essere distrutti in un singolo colpo senza troppe difficoltà, se non per il fatto che ce ne saranno moltissimi a schermo.
Gli evocatori sono invece avversari capaci di creare sciami o ostacoli senza sosta, e saranno probabilmente i primi da eliminare se vogliamo sopravvivere al livello. Infine, i nemici “principali” sono creature più grandi, più forti e che richiederanno più attacchi per essere sconfitte; avranno infatti dei punti deboli, rappresentati da cristalli rossi, che dovremo colpire per sconfiggerle.
Ancora una volta, questa meccanica premia il giocatore attento e preciso, che sfrutta tutte le abilità correttamente piuttosto che quello che lancia il boomerang senza una strategia in mente. Il titolo può vantarsi di richiedere un alto livello di abilità e di offrire la possibilità a coloro che ci investono del tempo di migliorare costantemente ed essere premiati per i loro sforzi.
Parlando di abilità, verranno ottenute tra uno stage e l’altro; oltre che poter lanciare, caricare e richiamare il nostro boomerang, potremo teletrasportarci ovunque si trovi in un lampo, sfruttando così la verticalità e il movimento aereo incoraggiato moltissimo dagli sviluppatori. Troveremo altri 4 attacchi di questo calibro, che saranno disponibili dopo aver ucciso due o più nemici con un solo lancio.
L’abilità di congelare il tempo sarà poi quella che ci sarà più cara, chiamata “Flux”; infatti potremo fermare l’azione per una manciata di secondi dopo ogni lancio, caricare il nostro colpo e mirare con precisione, oppure sfruttare la pausa per scappare da un attacco in arrivo.
Il design di ogni arena è veramente ben fatto, e incoraggia i giocatori a rimanere in aria e mai fermi, punendo con la perdita di una vita chi invece cade nella lava o, come Icaro, vola troppo in alto. Diventa solo un problema quando perdiamo il controllo del nostro boomerang e cercheremo di teletrasportarci dove si trova, a volte proprio sul fondo del campo.
Circa ogni due livelli otterremo un punto ferita, che verrà aggiunto al nostro totale (nell’immagine i cristalli in alto a sinistra). Se verremo colpiti troppe volte saremo costretti a ripetere il livello, mentre sarà possibile ricaricare la nostra vita rimanendo fermi in determinati punti marcati di rosso sulla mappa, anche se dovremo fare attenzione a non essere colpiti nel mentre.
Questo è quanto per il combattimento; rapido, preciso, fulmineo e soprattutto implacabile, dal punto di vista tecnico DANG! ha raggiunto una vetta che in pochi possono dire di aver eguagliato. Sconfiggere orda dopo orda di nemici è davvero divertente, e richiederà tutta la tua concentrazione! Non c’è rosa senza spine però, e scavando un pochino, Boomerang X purtroppo appassisce e lascia molto a desiderare.
Un’occasione persa per un altrimenti bellissimo titolo
Consenso generale è che Boomerang X dura davvero troppo poco. La campagna durerà tra le 2 e le 3 ore per un giocatore mediamente abile, e noi stessi lo abbiamo completato in poco più di due. Una volta finita la storia avremo accesso al New Game+, in cui avremo a disposizione fin da subito tutte le abilità sbloccate nella run precedente.
Sfortunatamente, ricominciare significherà solamente alzare il livello di difficoltà del titolo; scarseggeranno invece le novità, che anzi saranno completamente assenti.
Chiaramente l’obiettivo degli sviluppatori era creare un titolo da giocare e rigiocare sempre alle stesse condizioni, e migliorare il proprio tempo ogni volta, che sebbene sia sicuramente soddisfacente, lascia l’amaro in bocca e appetito per avere qualcosa di più. Si sarebbero sposate bene alcune meccaniche roguelike, modificatori, abilità sbloccabili, qualsiasi cosa insomma che avrebbe potuto differenziare ogni partita.
Come se non bastasse, la soddisfazione del combattimento è limitato da alcune scelte di design: i nemici sconfitti scompariranno in una nuvola di fumo e istantaneamente, il boomerang stesso non offrirà alcun feedback all’impatto, e anzi, volerà in direzioni apparentemente casuali risultando in un danno al giocatore se vi si teletrasporterà incautamente.
Per fortuna l’hitbox del protagonista è decisamente piccola, e un alone nero ai bordi dello schermo ci informerà se un nemico si sta avvicinando troppo o se stiamo per essere colpiti; nonostante ciò, ci saranno così tanti nemici ed elementi a schermo nei livelli successivi che evitare tutto sarà davvero difficile, e spesso verremo colpiti da fonti sconosciute senza nemmeno saperlo.
Parole chiavi sono dunque feedback, animazioni migliori e un sound design più curato, che avrebbero potuto sicuramente aiutare molto in questo dipartimento che, ora come ora, è carente.
Abbondanza di opzioni e un menu impressionante
Un aspetto invece molto positivo di Boomerang X è da trovarsi nel menu principale. La sezione delle opzioni è infatti molto curata e attenta alle esigenze dei giocatori, sia di quelli che vogliono usare mouse e tastiera, sia che vogliano giocarci su Switch o con un controller.
Dai controlli completamente rimappabili alla funzione giroscopica e flick stick, DANG! ha impiegato molto impegno ed energie per venire incontro alle esigenze di tutti, specie di coloro che preferiscono utilizzare un gamepad comodamente seduti su divano, un’attenzione che spesso gli studi tripla A invece non danno nonostante le loro disponibilità economiche e di tempo!
Avremo a disposizione la possibilità di impostare vari livelli di auto-aim, la sensibilità della visuale, di attivare un timer a schermo per le nostre speedrun e decidere tra due livelli di difficoltà, ovvero “ottimizzato per mouse e tastiera” o “ottimizzato per joystick”. Parlando di quest’ultimo, è integrato perfettamente, e noi ne abbiamo connesso uno della PS4 e usato senza problemi per la seconda run.
Su Switch invece ci saranno i controlli giroscopici, e per mirare potremo semplicemente muovere la console in contemporanea agli analogici, un modo tutto nuovo di vivere gli FPS che permette di puntare rapidamente il mirino verso qualsiasi obiettivo, anche grazie al flick stick integrato.
Ottime anche le opzioni di accessibilità, specie per il daltonismo o gli ipovedenti, e per chiunque voglia rendere più piacevole la propria esperienza con il titolo; ricordiamo che queste opzioni abbondanti sfortunatamente non sono lo standard dell’industria, e va sempre riconosciuta e premiata una casa videoludica che le implementa.
Sonoro e grafica: un risultato mediocre e caotico
Nota dolente di Boomerang X è il comparto sonoro. La soundtrack, disponibile oltretutto per l’acquisto su Steam, lascia molto a desiderare. Difatti ogni brano è molto confusionario e simile, e presenta numerose note e strumenti discordanti tra loro. Sebbene sinergizzi a suo modo col caos generale dell’azione e contribuisca alla tensione, non è certo una colonna che ascolteremmo nel tempo libero.
Graficamente, il gioco è mediocre. Nonostante alcune scelte stilistiche siano deliberate e di sicuro aiutino a mantenere alti gli FPS, il titolo passa da avere colori spenti a fin troppo vividi, che disturba quando cerchiamo di mirare ad un nemico particolare mentre stiamo schivando proiettili anche difficili da notare.
Piacevole invece la costruzione dei livelli, i cui elementi ti faranno magari chiudere un occhio sulla qualità delle texture.