Non c’è stato un personaggio più controverso nella storia di World of Warcraft di Slyvanas Windrunner (ventolesto). Pochi nella pletora di guerrieri e maghi del gioco hanno avuto tanto screentime quanto la regina delle Banshee, che è stata la principale antagonista per due espansioni dopo la sua ascesa a capoguerra dell’Orda in Legion.
Dopo l’ultimo aggiornamento della sua storia è facile capire perché molti giocatori la odino: le motivazioni di Sylvanas sono così indecifrabili che il personaggio pare a dir poco incoerente sin da quando ha ricominciato a ricoprire un ruolo di primo piano.
World of Warcraft: Shadowlands 9.1
Fino all’ultimo aggiornamento di World of Warcraft, Sylvanas ha rapppresentato un personaggio divisivo e controverso, ma con un barlume di speranza nascosto dentro di sé: un gran numero di fan si sono mostrati progressivamente scettici nei suoi confronti, con gli sviluppatori di Blizzard che hanno a più riprese cercato di giustificare le azioni dell’elfa. Le speranze di ottenere risposte soddisfacenti si sono condensante pertanto sull’update 9.1, uscito la settimana scorsa: Chains of Domination.
La patch includeva un raid da 10 boss che si sarebbe dovuto concludere con la resa dei conti contro Sylvanas. Esso rappresentava l’opportunità di scoprire qualcosa sulle imperscrutabili motivazioni della regina delle Banshee, che con le sue azioni al limite della decenza umana, era finora riuscita ad antagonizzarsi tutti i propri sostenitori.
Tuttavia, la cinematica finale ha soltanto contribuito a dare conferma alle peggiori paure dei fan, ossia che l’arco narrativo di Sylvana Windrunner sia stato semplicemente scritto male. Come c’era da aspettarsi, tutti si sono arrabbiati.
Il “delitto” della cinematica
Per farla breve, nelle precedenti espansioni Sylvanas si è premurata di: promuovere una guerra su vasta scala tra l’Alleanza e l’Orda, si è macchiata di genocidio distruggendo la città natale degli elfi della notte, Teldrassil, si è inimicata la stessa Orda dopo essersi leggermente innervosita alla fine di un duello con Saurfang (che perde la vita) e infine ha abbandonato tutte le fazioni per suonarle casualmente al Litch King e aprire un portale per le Shadowlands.
Tutto questo, si è scoperto, per permettere alla versione del demonio di World of Warcraft (il Carceriere, o Jailer) di accumulare potere e tentare di ricostruire il mondo in maniera più confacente ai suoi interessi.
In pratica si è comportata da pedina e lo ha fatto consapevolmente. Ma ecco il colpo di scena. Dopo tutto questo Patatrack, in 2 minuti si giunge a una conclusione: il Carceriere, che ha vinto e soggioga tutti i personaggi al suo volere, d’un tratto si lascia andare a un classico monologo che scontenta la regina delle Banshee.
Sylvanas subisce un rinsavimento improvvisato, si ribella al proprio padrone e prova ad attaccarlo lanciandogli una (una!) freccia che non ottiene alcun effetto. Notato il tradimento, il Carceriere decide arbitrariamente di restituire a Sylvanas la sua anima, e, invece di finire i propri nemici, decide di liberarli e dare loro la possibilità di catturare l’elfa, presumibilmente dando inizio a un arco di redenzione che a molti pare totalmente gratuito e immeritato.
Inutile dire quale possa essere stato il risultato: il video incriminato (presente in fondo all’articolo) ha ricevuto quasi 14000 voti negativi a fronte di 4000 voti positivi; il subreddit di World of Warcraft è ricolmo di discussioni che deridono l’apparente ossessione degli scrittori per Sylvanas.
La cinematica, inizialmente pubblicata su Youtube, è stata velocemente tolta dall’elenco dei video da Blizzard. Ovviamente l’atto ha ulteriormente innervosito la community, che ora incolpa gli sviluppatori di aver dimostrato consapevolezza riguardo quanto poco stia in piedi l’ultimo aggiornamento.
Cosa ci aspetta nella prossima espansione di World of Warcraft? Sia che il vero colpo di scena stia per arrivare, sia che gli scrittori abbiano finito le idee, è chiaro che da qualche parte c’è stato un grosso errore di comunicazione tra la community e il comparto narrativo del gioco.