Stack Up! (or dive trying) è un titolo platform di debutto del tutto made in Italy, sviluppato dallo studio indie italiano PixelConflict, formato da sole 3 persone. L’iniziativa dei 3 ragazzi di Udine è partita in tempo di piena pandemia Covid-19 ed è sicuramente molto apprezzabile come idea, soprattutto in un periodo di magra videoludica. Il titolo merita decisamente attenzione per questo, ma ora andiamo insieme a vedere bene di cosa tratta, e cosa ha da offrirci!
Stack Up! (or dive trying): è presente una trama?
In Stack Up! (or dive trying) i giocatori inizieranno la loro avventura all’interno di quella che sembra una casa vuota e sospetta. Qualcosa non quadra dentro questa abitazione, i tubi dell’acqua, a quanto pare, sono rotti. Ma non solo, tra i poster con citazioni a famosi album delle più note band, e il cielo aperto che si vede fuori dalle finestre, inizierai a notare che enormi scatoloni, con mobili e tanto altro dentro, cadranno dal soffitto. Essi saranno l’unico modo per sopravvivere lì dentro: impila tutto ciò che puoi e cerca di salvarti, ma cerca di essere veloce a farlo, l’acqua, man mano che vai avanti, salirà sempre più rapidamente!
Il titolo non presenta una vera e propria trama, ma si pone come un’esperienza divertente e leggera, senza troppe pretese, in grado di offrirti un lato competitivo non trascurabile.
Quindi, come si gioca?
Il gameplay di Stack Up! (or dive trying), di base, è semplice e immediato e bastano davvero pochi minuti all’interno del gioco per comprenderne a pieno le meccaniche. La prassi è quella. Impila, arrampicati e cerca di non cadere in acqua dalla torre di cianfrusaglie varie che hai creato.
Dentro le varie scatole, generate randomicamente dal livello (che a sua volta è genereto randomicamente, stanza diversa, quadri diversi e materiale randomico), sono presenti i mobili più svariati, dalle televisioni alle casseforti, oppure dalle semplici casse di legno ai trampolini. Insomma, l’assortimento sembra proprio quello di un negozio di mobili svedese. Molti dei mobili non hanno alcuna utilità o funzione e servono solo come appoggio, altri invece (come il trampolino citato precedentemente) danno qualche vantaggio, ma anche svantaggio, per salire sulla tua fantasiosa torre. Per esempio il tavolo pieno di colla rallenterà , oppure le scalette espandibili ti aiuteranno ad arrampicarti per un paio di metri.
Dal soffitto cadranno giù anche altre casse con un contenuto particolare, infatti all’interno sono presenti delle “bevande” che ti daranno svariati bonus in grado di facilitarti la salita o il posizionamento degli oggetti. Tra queste abbiamo:
- il latte, che fermerà per 10 secondi la salita dell’acqua
- la soda, che permette di saltare del doppio per 10 secondi
- il succo, che permette di afferrare da più lontano per 10 secondi
Modalità e personalizzazione
Il gioco vanta poi due modalità. Il singleplayer appena descritto. Il multiplayer invece è considerabile come un solitario di gruppo fino a 4 persone. La casa viene separata da delle grate che la dividono in 4 stanze, in cui ogni giocatore costruirà la sua improbabile pila di mobili, senza però alcuna interazione reciproca.
Stack Up! (or dive trying) offre anche una personalizzazione svariata, con cappelli e martelli da poter cambiare. Questi oggetti sono sbloccabili in maniera randomica attraverso delle casse ottenibili una volta completata una partita o battuto un record.
Bello da vedere?
Il gioco Stack Up! (or dive trying), creato con Unity, si presenta molto bene graficamente. Nonostante lo stile utilizzato sia molto “sempliciotto” offre un impatto visivo piacevole, reso tale soprattutto dai colori vividi e ben saturati delle texture. Insomma una modesta gioia per gli occhi per un indie platform; peccato solo per l’assenza quasi totale, e quando presente, abbastanza scarna, delle animazioni.
Anche il comparto sonoro non è per nulla male, la canzone presente nel menù, gli effetti applicati al posizionamento degli oggetti e il rumore provocato dal movimento del personaggio sono ben fatti e per nulla fastidiosi (cosa non sempre molto comune negli indie).
I comandi di Stack Up! (or dive trying) sono pochi e molto intuitivi. Il titolo offre anche il supporto al controller, rendendo ancora più semplice muoversi all’interno del mondo (o forse dovrei dire abitazione?) di gioco.
Una nota dolente arriva parlando di bug: l’opera in questione non ne è esente e basta veramente poco per “romperla”. Bug visivi di oggetti compenetrati si possono verificare con estrema facilità (basta, ad esempio, posizionare rapidamente due oggetti nello stesso punto), crash durante i caricamenti e freeze durante le partite renderanno l’esperienza un po’ frustrante, ma niente che non si potrà aggiustare mediante qualche patch con il tempo!
Stack Up! (or dive trying): breve conclusione su questo curioso platform!
Beh, che dire di Stack Up! (or dive trying)? Che se stai cercando un titolo su cui passare un po’ di tempo impilando oggetti, magari insieme a qualche amico da sfidare, questo platform fa per te! Divertente e leggero, riuscirà sicuramente a farti svagare per qualche ora al giorno. Una delle poche pecche, è la breve longevità che al momento offre, in quanto l’assenza di altre modalità, porta facilmente a stancarsi del gioco nel giro di qualche giorno. Facci sapere se hai provato il titolo e cosa te ne è parso, siamo sempre curiosi dei pareri dei nostri lettori!