Warcraft III: Reforged, a quanto pare, è il classico gioco che dimostra come una leadership possa influenzare la buona riuscita del gioco. E, in questo caso, non è successo niente di tutto ciò; il titolo ha avuto un lancio disastroso a gennaio dello scorso anno e subito la community si era accorta di come non fossero state mantenute molte delle promesse fatte. Blizzard non ha saputo dare niente di più che un remake qualsiasi.
Inoltre, la quantità di bug era talmente elevata da non poter garantire l’esperienza di gioco che doveva avere. Le classifiche non esistevano più e neanche i clan.
I fan, infuriati, hanno letteralmente lasciato il gioco dopo poco tempo e Blizzard ha provveduto a rimborsare su richiesta i giocatori. Il motivo per il quale ci furono queste decisioni, a quanto pare, risiede nella leadership. Questo è ciò che si apprende su un nuovo rapporto di Bloomberg.
A quanto viene spiegato, sembra esserci stata una cattiva gestione e pressioni finanziarie che hanno portato Activision a spingere Blizzard per il rilascio anticipato del gioco. Questo spiega i bug, le funzionalità mancanti e tutto ciò che Warcraft III: Reforged doveva avere e che, invece, non possiede.
Warcraft III: Reforged non è stato un gioco importante per Activision
Blizzard ha dovuto tagliare drasticamente i fondi e spostarsi su titoli ben più grandi rispetto al remake. All’inizio, però, non era così e l’azienda considerava il progetto uno tra i più grandi.
“La leadership sembrava totalmente fuori dal contatto con la velocità e la portata del progetto fino a uno sviluppo estremamente avanzato. Le voci che stavano più in alto del dipartimento hanno avvertito la leadership dell’imminente disastro di Warcraft in diverse occasioni nell’ultimo anno o giù di lì, ma sono state ignorate” dichiara un ex membro del dipartimento interno di Blizzard.
A quanto pare le avvertenze c’erano, ma sono state completamente ignorate, tanto da mandare avanti il progetto. Infatti, per la ricostruzione di un singolo livello hanno impiegato mesi e questo, ovviamente, voleva dire impiegare più soldi del dovuto.
Tutto cambiò dal momento in cui Activision ha ordinato a Blizzard di tagliare i fondi e il titolo si è ridimensionato, buttando via la quasi totalità del progetto e rifatto in tempo zero con l’aiuto di team esterni per permettere anche solo il lancio in tempi brevi.
Se ti interessa saperne di più, ti invitiamo a leggere il documento completo di Bloomberg dove vengono toccati punti molto più delicati e nel dettaglio. Probabilmente ci saranno risposte in merito da parte di Activision, specialmente dopo le ultime accuse ricevute, o da Blizzard. Ti terremo informato.