Proprio 25 anni fa debuttava in Giappone Super Mario 64, titolo di lancio del Nintendo 64 e primo videogioco tridimensionale dedicato al simpatico idraulico. Il gioco firmato Nintendo presentava un design all’avanguardia: sancì l’inizio dell’era 3D, diventando un vero e proprio punto di riferimento per chiunque volesse creare un videogioco in 3 dimensioni. Per celebrare l’anniversario di un videogioco tanto amato quanto innovativo e in attesa del prossimo titolo Mario Party Superstars ti proponiamo 10 curiosità sul titolo creato da Shigeru Miyamoto.
Una voce super acuta in Super Mario 64
Super Mario 64 è stato il primo titolo in cui si poteva sentire la voce del protagonista. Essa è ormai iconica, ma inizialmente i giocatori potevano sentirla solo in alcuni cartoni animati o spot televisivi, ed erano curiosi di ascoltarla in medias res, ovvero durante l’avventura. L’inconfondibile “Mamma mia” pronunciato da Mario è il risultato di un lungo lavoro: nelle prime fasi di sviluppo la voce di Mario era ben più acuta, molto simile ad uno squittio!
Un sequel in cantiere
Nintendo aveva inizialmente progettato un successore di Super Mario 64. Nel 1997, in seguito all’enorme successo raccolto in tutto il mondo dal gioco, l’azienda nipponica iniziò lo sviluppo di un titolo nominato Super Mario 64DD, pensato come sequel. Nintendo si rese conto che l’ambizione era troppo grande per l’hardware del Nintendo 64, così “spostò” il progetto su Game Cube, ma alla fine tutto si concluse con un nulla di fatto.
Assenze…equine
Yoshiaki Koizumi, uno degli sviluppatori, dichiarò in un’intervista con Iwata e Osawa, che il team aveva in mente di dotare Mario di un accompagnatore speciale: un cavallo, per far sì che il protagonista percorresse le distanze in modo più veloce. L’idea non andò in porto ma continuò a vagare nella mente di Koizumi, che una volta nominato director di The Legend of Zelda: Ocarina of Time ripropose il “cavallo accompagnatore” per la nuova avventura di Link. una bella rivincita per lo sviluppatore!
Il fine non supportato dai mezzi
Nintendo aveva piani molto ambiziosi, che includevano anche più livelli disponibili durante il gameplay. Miyamoto e Tezuka, in un’intervista fatta durante lo sviluppo di Super Mario 64, affermarono di avere in cantiere un totale di 72 mondi. I due sviluppatori avevano fatto i conti senza considerare un fattore fondamentale: la memoria massima delle cartucce di Nintendo 64 era di 8 MB, dimensione non sufficiente per supportare tutto il progetto pianificato. Infatti la versione finale del titolo Nintendo include solo 15 livelli ai quali si aggiungono quelli dedicati a Bowser e il castello di Peach, su più livelli e con aree segrete.
25 anni di sfide all’ultimo secondo
Ormai sono 25 anni che gli speed runner fanno a gara per battere i record mondiali di Super Mario 64, con due obiettivi principali: il primo è finire nel minor tempo possibile il gioco, il secondo è ottenere tutte le 120 Stars. Glitch e trucchi sono all’ordine del giorno per gli speed runner, poiché in questo modo riescono a velocizzare la partita.
Un esempio pratico? Il record di velocità è stato battuto lo scorso anno da KANNO, che è riuscito a terminare il gioco in 6 minuti, 36 secondi e 43 centesimi. Il record 120-Stars appartiene a simply che sempre durante il 2020 ha completato al 100% il gioco in soli 1 ora, 38 minuti e 28 secondi.
I buoni artisti copiano, i grandi…rubano!
Agli albori degli anni ’90 l’Argonaut Software propose a Nintendo un videogioco in 3D con Yoshi come protagonista, molto innovativo per il genere platform. La grande N, pur lavorando per qualche tempo con l’azienda sopra citata, rifiutò l’offerta, così Argonaut si rivolse a Sony e pubblicò Croc: Legends of the Gobbos. Nel frattempo però Super Mario 64 era già uscito, quindi il titolo Argonaut Software viene ancora oggi ricordato come una delle tante imitazioni del gioco creato da Miyamoto.
E se lo sviluppatore si fosse ispirato proprio all’idea di Argonaut per dar forma al suo progetto? Tutto può essere, ma sicuramente il progetto Nintendo ha un appeal completamente diverso da Croc, che ha determinato il suo enorme successo.
L’iceberg di teorie
Un’immagine che raccoglie tutte le teorie dal 1996 ad oggi: la punta raccoglie le ipotesi più accreditate (tra cui L is real di cui parleremo dopo), mentre verso il basso il lume della regione va a scomparire e si arriva alle teorie più strampalate, creepy pasta e leggende urbane. Da decenni i giocatori esplorano il titolo in lungo e in largo per trovare conferme e condividerle.
Ad esempio, Impossible Coin e Mystery Goomba si riferiscono a problemi di spawn: una moneta che non può essere raccolta per via della conformazione del terreno e un Goomba che si genera fuori dai confini del livello e quindi ha brevissima vita.
Esplorando in libertà il titolo Nintendo
In Super Mario 64 mancano nemici dei primi titoli, i funghi power-up, il limite di tempo per completare un livello, e l’asta con la bandiera che segnava la fine del percorso. Quest’ultima è una precisa scelta di level design fatta per incoraggiare il giocatore ad esplorare in totale libertà il livello.
Il Nintendo 64 rappresenta un punto di svolta per la grande N, poiché aveva più tasti per il controllo e introduceva la levetta analogica: ciò spinse Miyamoto a progettare Super Mario per questa console e non per lo SNES come voleva fare inizialmente. Il controller del Nintendo 64 permetteva infatti a Mario di compiere numerose mosse e movimenti più complessi.
L is real 2401 è ormai realtà!
L’ultima curiosità è un vero e proprio mistero, risolto solamente lo scorso anno. Nella fontana al centro del giardino del castello di Peach, è presente la famosa dicitura L is real 2401, che in questi anni ha scatenato le più bizzarre teorie. La più accreditata era che là si nascondesse il fratello di Mario, Luigi.
Per decenni i giocatori sono andati alla ricerca del baffuto idraulico vestito di verde e la soluzione, è arrivata solo pochi mesi fa: dopo 24 anni è stato svelato il codice sorgente del gioco, in cui è stato finalmente trovato il modello tridimensionale di Luigi. Cari gamer, le teorie non erano poi così pazze!