Slay the Spire? Dopo tutto questo tempo? Ebbene sì, il backlog che in redazione abbiamo rinominato “pila della vergogna” è un’incombente spada di Damocle soggetta a smottamenti; cedimenti improvvisi che – per lo meno nel mio caso – hanno spesso a che vedere con l’arrivo di nuovi sconti.
È passato un po’ di tempo dalla mia ultima guida, occasione in cui sfoggiai parole mosse dai propositi di una run agli albori su Dragon’s Crown Pro, ma la verità è che ho già voltato le spalle a Vanillaware per dare libero sfogo alle mie dipendenze: le carte collezionabili e i videogiochi roguelite.
Attirato dal giá citato richiamo di promozioni giunte di soppiatto sul PlayStation Store, ho infatti ceduto come la mente di Meryl a Mantis e agguantato Slay the Spire a poco più di dieci euro, una cifra che visto il numero di ore passate insieme a lui (oltre 30) spenderei nuovamente e persino a occhi chiusi.
Dopo aver però completato una run con ognuna delle classi disponibili all’interno del titolo targato MegaCrit, premurandomi oltretutto di sbloccare ogni ricompensa ottenibile via accumulo di punti esperienza, mi accorsi di non aver ancora assistito a un true ending né tantomeno affrontato il Cuore Corrotto.
Ecco dunque spiegato il motivo di questa guida con la quale ho intenzione di elencare i passaggi utili a raggiungere il quarto atto di Slay the Spire, ovvero la dimora dell’effettivo boss finale che rappresenta la sfida più dura – al netto della modalità Ascensione – di tutto quanto il gioco.
Le tre chiavi di Slay the Spire
Come ho già anticipato, il requisito fondamentale da tenere a mente per potersi spingere oltre il terzo atto è quello di raggiungerlo e superarlo con le prime 3 classi di Slay the Spire. Fare questo garantirà ad altrettante chiavi colorate di comparire all’interno di ogni tua futura run, le stesse che dovrai raccogliere per poter leggere almeno una volta i veri titoli di coda del videogioco in questione.
Un’altra cosa importante, ugualmente indispensabile al raggiungimento del vero finale di Slay the Spire, è conoscere il modo specifico di trovare tali chiavi visualizzate nell’angolo in alto a sinistra dello schermo. A tal proposito, eccoti un bel elenco puntato con tutte le informazioni che ti servono:
- Chiave rubino: si può ottenere selezionando la relativa opzione nel bel mezzo di una visita a un qualsiasi falò. Inutile dire che facendolo sacrificherai la possibilità di riposare o potenziare una delle tue tante carte.
- Chiave smeraldo: per questa devi invece uscire vincitore da una sfida contro uno degli élite potenziati, ovvero i mostri la cui icona sulla mappa compare circondata da una strana fiamma. Tieni a mente che ogni atto presenta uno solo di questi incontri che, ovviamente, sarà più arduo rispetto al solito.
- Chiave zaffiro: ultima ma non ultima, la sfuggente chiave blu a cui piace nascondersi dentro ai migliori bauli nelle zone contrassegnate da un punto interrogativo. Apri il forziere, dì addio alla reliquia di turno e prendi con te la chiave senza troppi ripensamenti.
Collezionate le tre chiavi di Slay the Spire non devi far altro che continuare la tua run come se niente fosse, sbaragliando chiunque osi frapporsi tra il tuo deck e l’enorme cuore pulsante già visto altre volte. Arrivato a quel punto, l’atto IV è alle porte così come le ultime due prove da superare.
L’atto IV di Slay the Spire
Sebbene infinitamente più breve e lineare rispetto ai precedenti, l’atto finale di Slay the Spire non va preso sotto gamba specie perché presenta a noi giocatori le sue battaglie più complicate in rapida successione. Nei suoi meandri si può infatti incrociare un solo mercante e un singolo falò, motivo per cui è consigliabile spendere fino all’ultima moneta e cercare di perdere meno vita possibile tra uno scontro e l’altro.
A guardia del Cuore Corrotto, ultimo boss di Slay the Spire, si trovano le due ennesime aberrazioni di grado élite che dopo averti circondato e messo alle strette, inizieranno a tartassarti potenziandosi a vicenda. Appurato che un attacco alle spalle, a prescindere dal mittente, finirebbe con l’infliggerti il 50% di danni extra, il mio consiglio è di inquadrare un bersaglio e demolirlo al più presto mentre cerchi di mitigare danni concludendo ogni turno voltandoti a dovere.
Levare di torno uno dei nemici equivale a non essere più accerchiato e, di conseguenza, in uno stato di pericolo. Che dire invece dell’ultima lotta pre-sipario? Dato che non voglio rischiare di rovinarti eventuali sorprese mi limiterò a un avvertimento che potrebbe tornarti utile: il Cuore Corrotto è senz’altro il boss più forte e resistente di Slay the Spire (ti parlo di 750 punti ferita), ma a renderlo temibile è più che altro la sua abilità capace di limitare il numero di danni che puoi infliggergli a ogni turno. In altre parole? Ti servirà un mazzo ben equilibrato, poiché la miglior difesa non sarà l’attacco.