Activision Blizzard ha attualmente una causa legale che tiene l’azienda sotto il mirino dei riflettori. Non solo quelli della California, ma di tutto il mondo e non solo Activision Blizzard; anche i dipendenti sono dentro l’occhio del ciclone, compresa il vicepresidente esecutivo per gli affari aziendali di Activision Blizzard Fran Townsend che nel fine settimana ha proceduto a bloccare dipendenti, giornalisti e sviluppatori di società esterne su Twitter.
Dopo la causa legale con la DFEH (Department of Fair Employment and Housing della California), Fran Townsend ha inviato una mail a tutto il proprio personale dipendente definendoli “senza merito”. Questo ha scaturito diverse critiche e proteste nel web, suscitando un gran senso di giustizia fra gli sviluppatori che, successivamente, hanno indetto lo sciopero.
Sul web sono partiti i vari articoli di opinione e le aziende esterne ad Activision Blizzard si sono anch’esse espresse in merito alla faccenda. Non solo verso la Townsend, ma su tutta la causa che sta percorrendo l’azienda statunitense.
Activision Blizzard ha metà dei dipendenti bloccati su Twitter
Il chiacchiericcio generale e lo sciopero dei propri sviluppatori non è piaciuto a Fran Townsend ed ha bloccato il personale proprio ed esterno, compresi i giornalisti sulla piattaforma di Twitter. Non sappiamo quanto tutto ciò possa influire sulla causa ancora in corso del DFEH, ma certamente non è passata inosservata. Ci sarà, probabilmente, un nuovo sciopero dei dipendenti?
Un comportamento che anche questa volta ha suscitato grande fermento da parte della community e Townsend non è neanche nuova a questo tipo di linciaggio mediatico. Basti pensare a quando era l’assistente del presidente per la sicurezza interna e l’antiterrorismo quando Bush presiedeva nella Casa Bianca.
Lo stesso capo della Sicurezza Nazionale, Tom Ridge, prese provvedimenti contro di lei per aver portato prove vecchie di anni per creare un’allarme terroristico fuori da ogni schema e portata. E tutto ciò durante la campagna di rielezione di Bush nel 2004.
Inoltre, la stessa ha difeso i metodi di tortura utilizzati ancora oggi come l’annegamento simulato, la privazione del sonno e la nudità forzata.
L’azienda è adesso spaccata in più fazioni, con chi è contro la causa, chi è contro Fran Townsend, chi è contro con gli stessi dirigenti per le molestie ricevute, etc. Una vicenda che sembra avere una fine molto lontana e che non promette niente di buono.