Activision Blizzard è ormai sulla bocca di tutti e, purtroppo, non per i giochi che è riuscita a sviluppare. Titoli magnifici che, nonostante tutto, hanno fatto la storia dei videogiochi; non tutte le cose belle, però, nascono da aziende altrettanto meravigliose e nell’ultimo mese stiamo assistendo giornalmente al processo mediatico con Activision Blizzard come protagonista.
La DFEH (California Department of Fair Employment and Housing) ha denunciato Activision Blizzard per molestie sessuali e discriminazione verso le sue attuali ed ex dipendenti. Dal momento in cui le accuse sono partite, nel web si è aperta una voragine dove saltano fuori nuovi dettagli ogni giorno. Tra quelli più recenti abbiamo la testimonianza di Emily Mitchell e Fran Townsend che, si presume in un impeto di rabbia, ha bloccato dipendenti suoi ed esterni, giornalisti e tantissime altre persone su Twitter.
Ogni volta che la software house spunta sui social, la community rimane sempre più stupita da ciò che sta accadendo all’interno della struttura. Infatti, gli sviluppatori, hanno scioperato e continuano tutt’oggi a manifestare per i loro diritti e l’uguaglianza.
Tra le prime “prove” a sfavore della casa di sviluppo è principalmente una stanza. Esatto, hai letto bene: una stanza. Ma partiamo dall’inizio; conosci Bill Cosby? Si tratta di un famoso attore comico conosciuto principalmente per la serie televisiva “I Robinson”. Nei primi anni 2000, l’attore è stato accusato di violenza sessuale dopo aver narcotizzato le sue vittime con delle droghe.
Questa vicenda creò uno scandalo senza precedenti e solo nel 2018 ebbe effettivamente la condanna decisiva. Per quanto sia stato liberato dal carcere qualche mese fa, per molti rimane comunque una faccenda assai perversa.
La famosa stanza è un riferimento all’attore e alle sue vicende, tanto da essere chiamata “Cosby Suite” con tanto di ritratto dell’attore nella camera principale.
Activision Blizzard e Alex Afrasiabi
In realtà, la “Cosby Suite”, era a nome di Alex Afrasiabi, ex capo designer di World of Warcraft. Ovviamente questa stanza sembra rappresentare la mentalità non solo di Afrasiabi, ma dell’intera Activision Blizzard. Anche se l’ex capo designer è l’unica persona effettivamente nominata dalla DFEH durante le accuse.
No, non è stata la stanza d’albergo a smuovere la DFEH; quest’ultima è apparsa nei documenti qualche tempo dopo, durante svariate ricerche dei nostri colleghi di Kotaku. A quanto si evince, la “Cosby Suite” è nata durante un BlizzCon, dove Afrasiabi portava alcune dipendenti per provarci con dichiarazioni matrimoniali, con baci e abbracci non sempre desiderati.
Tutto ciò sotto agli occhi di altri colleghi, compresi i supervisori; venne chiamata “Cosby Suite” proprio per la nota mania di Afrasiabi nel molestare le donne proprio come il noto attore.
A fare ancora più notizia, usate come testimonianza, spuntano delle foto del 2013 durante la stessa manifestazione videoludica. Vediamo Afrasiabi con dei suoi colleghi sotto al grande ritratto di Bill Cosby posizionato all’interno della stanza, un po’ come fosse un piccolo grande santino.
Non esiste solo la “Cosby Suite”, ma anche una chat chiamata “BlizzCon Cosby Crew” con all’interno Afrasiabi e David Kosak, ex designer, dove si scambiavano messaggi abbastanza forti. Principalmente si trattava di darsi consigli su come potersi portare a letto alcune dipendenti. Uno scambio di battute che ha lasciato a bocca aperta diversi giocatori della community, è stata quando Kosak ha espressamente avvertito il collega che non potrà mai sposarsi tutte quelle donne. La risposta? “Posso, perché sono mediorientale”.
La chat, per lo meno, era solo riservata a loro due, mentre la camera no e tra i dipendenti di Activision Blizzard era motivo di grande orgoglio poterci entrare. Tra loro c’era anche il personale delle Risorse Umane e supervisori.