Bentornato su Player One, la rubrica ad appuntamento settimanale in cui verrà analizzato nel dettaglio un personaggio iconico del mondo dei videogiochi. La scorsa settimana, con il 53esimo appuntamento, i riflettori si sono fermati su Shopia mentre questa settimana il mirino è puntato su Zagreus, protagonista di uno dei migliori titoli dello scorso anno, Hades.
Si sa diverse volte nonostante una proprietà intellettuale sia divertente e curata, non sempre al protagonista dell’avventura viene riservato lo stesso trattamento. Molto spesso si impersonano personaggi privi di background e mordente, cosa che la penna di Supergiant Games è riuscita ad evitare, regalandoci un personaggio sopraffino, carismatico e umano, per quanto possa esserlo.
Prima di raccontare alcuni tratti della sua particolare storia familiare, vorrei celebrare “come se non fosse già stato fatto”, il lavoro della software house, che in un mondo di progetti dal bugdet enorme è riuscita a garantire un posto all’olimpo e che coincidenza alla sua ultima fatica. Il roguelike che ha fatto incetta di premi, ha ricreato un mondo vivo, pulsante ed emozionante, tralasciando per la maggiore gli eventi della mitologia greca che tutti abbiamo imparato a conoscere.
Zagreus: l’inarrestabile mietitore di anime
Zagreus, figlio di Ade e Persefone, è un giovane irrequieto che si trova bloccato alle porte degli inferi, con un insaziabile voglia di evadervi. Scoperte dopo qualche tempo delle bugie del padre, che gli ha tenuto nascosta l’identità della vera madre, affidandolo fin dalla più tenera età a Nyx l’incarnazione della notte, il giovane dio accresce la sua sete di scoperta e decide di intraprendere un viaggio pieno di insidie per raggiungere Persefone.
L‘oltretomba irto di pericoli cambierà ad ogni morte del protagonista, un labirinto costruito dal suo sommo custode Ade, per non permettere a nessuno di lasciare quell’infausto luogo di agonia. Ogni run, come ogni rogue like che si rispetti è diversa dalle altre, ma in questo caso Supergiant è riuscita a mettere lo zampino lavorando su di una trama curata ed affascinante.
Il viaggio nelle terre che separano il piano più basso degli inferi e la superfice è pieno di incontri casuali ed NPC, che cambieranno il loro modo di rapportarsi a Zagreus in base alle sue scelte. Non un loop che si ripete, ma una storia che si dirama fra ogni tentativo, con nuovi dialoghi, interazioni fra personaggi e sconcertanti scoperte.
Zagreus: una forza d’animo senza eguali
Zagreus è un ragazzo dalle mille qualità ma non privo di difetti. La sua cocciutaggine e la sua spavalderia in alcuni casi gli renderanno la vita ancora più difficile, se già questa non lo fosse. Il suo indomabile spirito e forza vengono accompagnati dall’aiuto degli dei dell’olimpo e non solo, che gli affideranno alcuni dei loro poteri, votandosi alla sua causa e sperando un giorno di potersi ricongiungere a lui.
Ade fin dalla nascita nascose suo figlio facendolo avvolgere dalle tenebre di Nyx, rendendolo invisibile anche alla vista del Caos, primogenita forma e la più potente fra le entità da scoprire nell’avventura. La fedele servitrice del custode degli inferi rivela quindi agli dei l’esistenza di Zagreus chiedendo loro aiuto per questa nobile impresa. L’amore di una madre, anche se non di sangue, si fa sentire e non poco.
Scelta una diverse e potenti armi presenti in Hades, procurate da Achille, mentore e fedele maestro d’armi del giovane, Zagreus potrà finalmente intraprendere il viaggio. I suoi occhi pieni di speranza si spegneranno per innumerevoli volte, facendolo fuoriuscire dal fiume stige. Ma la sua forza d’animo non si esaurirà mai, incessante speranza di vedere per la prima volta sua madre e potersi stringere con lei in un abbraccio.
Zagreus: si parte dal Tartaro
Il primo labirinto da cui fuggire sarà il Tartaro, enormi strutture e nemici temibili sbarreranno il passaggio a Zagreus, fino ad arrivare alle terribile Erinni, le custodi dell’area e complicate bossfight. Superata non senza cicatrici la base del percorso, il figlio di Ade si troverà al cospetto dei Prati dell’Asfodelo, lande oscure intrise di lava e fuoco. Protettrice del luogo sarà l’Idra scheletrica, spogliata delle carni dal prode guerriero Eracle in una delle sue fatiche e spedita all’inferno.
L’aspetto a volte inganna ed è così che ci si ritrova al cospetto dei Campi Elisi, un luogo a primo impatto paradisiaco che cela nei suoi rigogliosi prati e cascate sfavillanti alcuni fra i nemici più coriacei dell’intera avventura. Ad attendere Zagreus questa volta saranno due guerrieri, una coppia assortita e celebre. Forgiati dalla loro lunga disputa in vita, Teseo e il Minotauro diventati quasi fratelli di sangue, si uniranno nell’arena per frenare la fuga del figlio di Persefone.
Superata l’ardua prova, si apriranno le porte dell’ultima sfida, la più temibile e allo stesso tempo attesa. Un freddo pungente ed un paesaggio macchiato da un’oscura presenza, porranno Zagreus dinnanzi al possente padre, l’ultimo ostacolo dell’impresa. Spezzato il sigillo e punito il padre, il giovane dio potrà finalmente riabbracciare la madre, fuggita in Grecia dopo aver saputo della precoce morte del figlio.
Zagreus: l’evocativo incontro
Accompagnato da una flebile melodia, quasi uscita da una delle migliori prove del musico Orfeo, Zagreus si imbatterà in un’oasi di pace, gestiti da colei che viene soprannominata dea dell’agricoltura. L‘incontro con la madre è emozionante, nonostante la sua brevità. Nascere all’interno dell’oltretomba lega il ragazzo ad triste patto, l’impossibilità di passare la sua vita al di fuori del lugubre luogo ed infatti dopo aver fatto la conoscenza della donna più importante della sua vita Zagreus sarà inghiottito nuovamente e trasportato tramite il fiume stige alla sua triste dimora.