Benvenuto nel regno di menzogne della Megera Regina, Guardiano. Quali segreti vai cercando e soprattutto, che cosa faresti se ti rendessi conto che alcune delle risposte cui aneli ti sono già state date quando non stavi prestando attenzione?
In uno scenario reale forse dovresti basarti sulla tua memoria maledicendo la tua distrazione, ma essendo su un videogioco possiamo tutti rivedere le nostre sviste ritracciando all’indietro i nostri passi.
Così è stato per numerosi membri della Community di Destiny 2, che, una volta realizzato il potenziale della rivelazione di Savathûn come impersonatrice di Osiride, si sono messi ad analizzare tutte le linee di dialogo reperibili sullo stregone a partire dalla Stagione della Caccia.
Dal controllo incrociato ne consegue una lettura completamente diversa delle parole dello stregone nella missione Presagio, collegabili direttamente con i due più corposi contenuti narrativi disponibili per il franchise: i Libri del Dolore e Rivelazioni.
Rileggiamo la missione Presagio di Destiny 2
Rigiocare la missione Presagio è un piacere sotto tutti i punti di vista, specialmente per chi si lascia trasportare dalla cura al dettaglio di uno sviluppatore. Riassumendo, se sostituiamo la Regina dei Sussurri a Osiride ci sono tre principali nozioni che si possono apprendere da una rilettura di ciò che dice:
- Il comportamento di Osiride è decisamente sospetto,
- Savathûn sta da tempo soppesando la propria affiliazione con il verme simbionte che le dona l’immortalità,
- Questa valutazione giunge dall’aver compreso l’Oscurità sotto una prospettiva che a noi ancora manca, o mancava.
L’insolito atteggiamento di Osiride
Ci possiamo rendere conto che lo stregone parla decisamente troppo rispetto a quando lo abbiamo conosciuto. Prima avremmo potuto fraintendere la cosa come un cambiamento dovuto alla perdita del suo spettro Sagira, ma ora possiamo intenderlo come l’inevitabile natura di Savathûn che trapela da sotto la maschera.
Osiride è svelto a chiedere informazioni a Caiatl su quello che l’imperatrice percepisce mentre il nostro guardiano atttraversa la Glicone, spingendola a scendere nei particolari, e al tempo stesso non si risparmia in commenti che sono più adatti alla sua prospettiva di Megera Regina che quella dello stregone:
“Caiatl: Questa infestazione, l’ho già vista, quando Xivu Arath ha massacrato il mio popolo.
Osiride: E com’era quella… inevitabilità?
Caiatl: Come bruciare vivi, comprendendo che le fiamme sono solo l’inizio […] Fu diverso quando Ghaul rase al suolo la Città? Noi sopravvissuti siamo braci nella notte.
Osiride: Delicati.
Caiatl: Ribelli.”
Qui trapela con molta chiarezza la contrapposizione tra l’imperatrice, desiderosa di rivincita e combattiva, rispetto alla postura di fredda calcolatrice della sorella di Oryx.
La natura dell’Oscurità
Presto i personaggi scoprono che Calus è riuscito a impiegare la Corona del Tormento (un artefatto creato dalla sorella di Oryx per controllare le menti) per entrare in comunione con l’Oscurità, legandola a un gruppo di Infami tramite cui ha potuto parlare.
Osiride qui corregge Caiatl, dicendo che Calus non ha parlato con l’Oscurità stessa, ma con un’Entità, implicando che i due concetti siano ben diversi. Caiatl sfida lo stregone a dimostrale la differenza, ma questi risponde con vaghezza, evitando la domanda.
È chiaro che Savathûn sappia la risposta, ma svelarla equivarrebbe ad ammettere di essere a conoscenza di qualche informazione di troppo per lo stregone Osiride. Più avanti, il gruppo ritrova un frammento di registro di uno scriba psionico, che legge come segue:
“Osiride, leggendo il registro: Calus ci mostra che inseguiamo un Miraggio. L’Oscurità non è che un grande bacino di pensieri senza forma. Un Immenso intreccio di Chaos fertile. Calus cerca l’Entità che parlava attraverso l’Oscurità.
Caiatl: L’Oscurità è una forza primordiale? Si usa come la Luce? Troppo semplice.”
Al che Osiride suggerisce che l’Oscurità si possa usare contro Xivu Arath, innervosendo l’imperatrice e sviando la discussione.
Questo passaggio è particolarmente importante perché mostra come il Velo/le Piramidi non rappresentino l’Oscurità stessa, allo stesso modo in cui il Viaggiatore non è la Luce, ma entrambi siano Entità con proprie motivazioni che impiegano questa energia primordiale diversamente in base ai principi che le guidano.
Questo rappresenta un pilastro della costruzione dell’universo di Destiny 2, che aiuta a mettere in prospettiva la lore precedente riguardante i Libri del Dolore e il libro Rivelazioni. Affronterò le implicazioni relative in un altro articolo per non divagare troppo.
I dubbi di Savathûn sui vermi simbionti
Sempre durante la missione, sia Osiride che Caiatl si trovano bersaglio di sussurri misteriosi:
“Osiride: Cosa senti, Imperatrice?
Caiatl: Errori, gettati sulla pira del mio passato. Tu… senti qualcos’altro?
Osiride: L’ignoranza di gioventù, il dolore del cambiamento, fede indimostrata logorata dalla logica.”
Se rileggiamo l’ultima frase dalla prospettiva di Savathûn, questa assume un significato molto profondo: Le prime due parti rimandano direttamente al passato della Megera Regina narrato dai Libri del Dolore, in cui viene descritto che eoni prima rispetto agli eventi di Destiny 2 fu lei a convincere le sue sorelle, le future Oryx e Xivu Arath, a legarsi nel patto con i vermi che oggi definisce l’Alveare.
Savathûn, al tempo Sathona, era una giovane conosciuta per la sua sete di conoscenza, per il suo desiderio di verità e per parlare sempre con sincerità, caratteristica che perdette una volta stretto il patto con i vermi dell’Alveare. Attraverso i millenni, le tre sorelle cambiarono enormemente, costringendosi spesso a morire e rinascere in un doloroso ciclo di rafforzamento della propria volontà, alle volte persino uccidendosi a vicenda per testare le proprie debolezze.
Poi il trio realizzò che il patto da loro stretto con i vermi era una tragedia: poiché la fame della progenie di Eir era implacabile e sarebbe cresciuta con l’aumentare del potere del proprio ospite, sarebbe giunto un momento in cui questi non avrebbe più potuto sfamarlo, e sarebbe di conseguenza morto, divorato dall’interno.
Oryx riuscì a trovare una scappatoia a questa maledizione, ma senza riuscire mai a liberarsi del giogo di Eir. Savathûn invece anela proprio a questo, con tutte le proprie macchinazioni. Avendo a disposizione milioni di anni di conoscenza sulla natura dell’universo, ella è giunta a conoscere la natura divina dei vermi e di tutte le forze che si spacciano per divinità, come il Profondo e il Velo.
Fame di conoscenza e piani futuri dietro le parole di Osiride
In quanto ancora legata proprio verme, Savathûn non può astenersi dalla tentazione di scoprire, conoscere e ordire inganni. Ma in questo momento della storia è presumibile che lo desideri anche.
Alla fine della missione Presagio, ella fa chiaramente capire di desiderare il recupero della Corona del Tormento, che è stata migliorata e modificata dagli scribi psionici di Calus. Sebbene in quel momento Osiride giochi la parte dello stregone curioso, in retrospetto è chiaro che la morbosa curiosità della Regina dei Sussurri stia rubando la scena. Queste le sue parole:
“Osiride: Il suo progetto originale è stato alterato. Aperto. Invece di controllare le menti è… è fatta per fonderle. Sta… ascoltando. Non va lasciata libera di agire. […] Proteggerai la corona, mentre io allestisco i preparativi per il suo recupero?”
Qui è chiaro che il suo interesse (non privo di un certo timore) sia tutto concentrato sul fatto che la Corona stia ascoltando. Cosa intende fare con l’artefatto una volta che lo avrà tra le mani? Questo non si sa, ma c’è chi ipotizza che essa giocherà un ruolo di primaria importanza nel futuro di Destiny 2.
Dopotutto sappiamo già che la luce può essere “rubata” usando i giusti strumenti, che se si vuole comunicare con le piramidi c’è bisogno allo stesso modo di specifici artefatti, e che nel Tronomondo di Savathûn, come appare nel trailer, è presente una Piramide apparentemente danneggiata.
Conclusioni
Se consideriamo che la Megera Regina ha messo in piedi un’impalcatura di menzogne infinite per sfamare il suo verme e al tempo stesso perseguire i propri interessi, come sappiamo che quello che dice corrisponde a verità?
La risposta è che non lo sappiamo con certezza, ma possiamo presumere che in frangenti come questo egli/ella dica il vero, con il preciso scopo di portare avanti il proprio sotterfugio. In fondo queste informazioni vengono dette in veste di dello stregone perduto, e in questo caso il grande inganno è proprio che non ci rendiamo conto che queste informazioni sono di grande importanza nel più grande contesto degli eventi.
Comunque sia, è chiaro come ci sia ancora moltissimo che Bungie deve rivelarci sulla natura di Luce e Oscurità, del Viaggiatore e del Velo, qualcosa di molto lontano da una semplicistica divisione tra due forze di Bene e Male come siamo abituati a concepirla.
Per esempio, chi è Skira, l’Osservatore, il demone delle leggende cadute? E chi è la volontà primordiale che è tornata a comandare i corrotti e fornisce direttive a Xivu Arath?
Cercheremo di gettare un po’ di luce su questi dettagli in futuro, ma per il momento questo è tutto. Il mio consiglio è di rigiocare la missione Presagio quanto prima: ne vale davvero la pena.