Tormented Souls era riuscito subito a catturare il nostro interesse, soprattutto grazie alla sua atmosfera e alla forte ispirazione dei classici passati. Il titolo è il frutto della passione verso il genere survival horror e verso i videogiochi in generale di due fratelli, German e Gabriel Araneda che insieme hanno deciso di fondare lo studio Dual Effect. Il loro passato da videogiocatori influenza tantissimo soprattutto le “vibrazioni” che il loro gioco riesce a trasmettere, trasudando sin dal primo sguardo ricordi dei primi Resident Evil, Alone in the Dark e Silent Hill.
I due fratelli non hanno fatto niente per nascondere la loro ispirazione, anzi, in più punti del gioco l’hanno omaggiata con diversi richiami, ma hanno cercato di dotare Tormented Souls con un tocco moderno per non relegarlo troppo al passato. Ovviamente, com’era facile prevedere, il titolo presenta alcune imperfezioni e carenze tecniche, soprattutto a livello grafico nei filmati, con le animazioni della protagonista realizzate male e alcuni scatti e rallentamenti.
Il titolo però si riscatta da subito offrendo al giocatore un’atmosfera realizzata molto bene e che riuscirà da subito a coinvolgerci, o meglio dire avvolgerci, nell’oscurità che permea l’intero gioco, ricalcando anche qui i classici ambienti del passato survival horror, come ospedali, fogne, una villa abbandonata e altro; andiamo ad approfondire nella nostra recensione.
Tormented Souls: storia e ambientazione
Il gioco inizia con la nostra protagonista, una ragazza di nome Caroline Walker, la quale riceve una misteriosa lettera. Con tantissima curiosità e sorpresa dovute dalla poca abitudine a quella situazione, ne esamina l’indirizzo scoprendo che è stata inviata dall’ospedale di Wildberger. Il suo contenuto è una foto che rappresenta due bambine gemelle, ma non appena Caroline la esamina più attentamente, viene colta da un improvviso dolore alla testa.
Da quel giorno la nostra protagonista non riuscirà più a riposare, venendo spessa colta da malori e incubi; collegando il suo stato alla lettera ricevuta, decide di andare a scoprirne la causa proprio nell’ospedale dal quale proveniva quest’ultima. Una volta arrivata sul posto, ovviamente di notte perché si sa, gli ospedali abbandonati vanno esplorati di notte e rigorosamente da soli, soprattutto se hai ricevuto una lettera da quel luogo a te sconosciuto e da quel giorno hai iniziato ad avere malesseri.
Subito dopo aver esplorato le prime stanze del poco rassicurante ospedale, il quale fra l’altro è sito in una gigantesca villa, Caroline verrà tramortita da un colpo alla testa. Il suo risveglio non sarà dei più felici; non bastasse il luogo nel quale si trova, sarà totalmente nuda in una vasca da bagno e collegata con dei tubi dalla sua gola a dei macchinari. Riuscita a liberarsi, Caroline presto si accorgerà di avere una benda sull’occhio destro e, rimuovendola, scoprirà un’altra orribile sorpresa: qualcuno le ha cavato l’occhio dalla orbita.
Ambientazione
Sicuramente il punto di forza per Tormented Souls. Niente sembra lasciato al caso e tutto contribuisce a dare costantemente al giocatore un senso di tensione più che paura: oggetti, quadri, arredamento, ombre, tutto fa brodo aumentando l’ansia durante l’esplorazione. Alcune stanze saranno rigorosamente buie, molto più delle altre e qui bisognerà prestare particolare attenzione perché verrà attivata una meccanica di Tormented Souls nella quale, se Caroline rimarrà troppo a lungo avvolta nelle tenebre, verrà portata via da una non meglio specificata entità con conseguente game over.
Gameplay e meccaniche
Tormented Souls mantiene le classiche inquadrature fisse accompagnate alcune volte da leggeri scorrimenti laterali. Sebbene questa scelta serve a conferire il fascino vecchio stampo al quale si ispira, bisogna dire che non sempre risultano precise, soprattutto negli spazi più stretti e possiamo assicurare che l’ospedale ne è pieno. Comunque, anche se in maniera un po’ legnosa, questo piccolo particolare viene risolto con la “memoria direzionale” che ci permetterà di continuare a muovere in una determinata direzione Caroline, anche se l’inquadratura cambia completamente.
In verità tutti i movimenti della protagonista risultano leggermente macchinosi, ma come per la visuale, anche a questo particolare ci si passa tranquillamente sopra. In Tormented Souls avremo a disposizione il movimento a 360° con la levetta analogica sinistra e i classici “tank control” con il pad direzionale, ma ci sentiamo di consigliare vivamente la prima. Il sapersi muovere velocemente sarà essenziale quando inizieremo a fare gli spiacevoli incontri con le creature che infestano l’ospedale, e a darci una mano d’aiuto è presente una schivata (più simile a un piccolo balzo indietro) che, pur non essendo una meccanica salvavita, sarà sicuramente utile contro i nemici.
Il sistema di mira neanche a dirlo, soffre un po’della legnosità caratteristica del titolo, anche se in modo lieve. Anche qui come per la visuale e i movimenti, lo sviluppatore è intervenuto in supporto del giocatore inserendo una specie di mira automatica che si attiva quando le creature sono nel raggio d’azione, anche puntando verso il basso se queste ultime sono stordite per terra.
Altro elemento che la fa da padrone in Tormented Souls è la risoluzione degli enigmi. Ovviamente i primi sono semplici, giusto per indirizzare il giocatore sulla meccanica, ma più avanzeremo e più ci troveremo a fermi a riflettere su cosa fare per risolvere l’enigma e andare avanti. Ancora una volta il paragone con i titoli degli anni ’90 torna a farsi sentire (qualcuno ricorda l’enigma del pianoforte in Silent Hill?). L’interfaccia, mentre saremo alle prese con gli enigmi, ci mostrerà ovviamente il meccanismo o altro componente del puzzle insieme al nostro inventario e avremo a disposizione un puntatore simile allo stile punta e clicca per interagire ed esaminare le parti interessate.
L’inventario sarà illimitato e soprattutto diviso in tre sezioni; oggetti, risorse e documenti. Questo elemento torna molto utile soprattutto perché diversi oggetti ci terranno compagnia nel nostro inventario per parecchio tempo prima di lasciarlo, e ci eviterà di doverli riporre e riprenderli in vari depositi, o la frustrazione di non avere l’oggetto adatto in una determinata situazione.
Tecnicamente parlando
Tormented Souls è un bel gioco, soprattutto se si pensa che sono state solo 2 persone con la loro passione a metterlo in piedi, ma questo non significa che non abbia limiti o difetti tecnici i quali, come accennato più volte, si manifestano soprattutto a livello grafico. Le animazioni di Caroline nei filmati sono davvero grossolane e anche la sua realizzazione poligonale non è da meno. Il titolo però compensa queste mancanze in maniera totale grazie a un grandissimo lavoro sull’atmosfera che le varie ambientazioni e giochi di luce riescono a trasmettere.
Il comparto sonoro fa il suo ma non aiuta più di tanto Tormented Souls nel mettere tensione al giocatore e, doppiaggio a parte, alcuni “versi” di Carole e di alcune creature sembrano fuori dal coro.
I controlli risultano non molto fluidi a causa di una manifesta legnosità ma nel complesso non inficiano la godibilità del titolo, grazie ad alcune trovate e compromessi da parte dello sviluppatore. Il gioco ha anche il supporto alla lingua italiana con i sottotitoli e, sempre pensando alla grandezza dello sviluppatore, è ancora più apprezzabile.
Durante la mia ricerca doverosamente di notte nell’ospedale di Tormented Souls, non ho riscontrato nessun bug di sorta.